#DeLuca promosso commissario parabola dell’Italia renziana

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Ci sono emendamenti ed emendamenti. Quello che avrebbe de facto accelerato la discussione e la relativa approvazione del disegno di legge sulla legalizzazione della cannabis è stato bocciato dal PD che ha votato insieme alla Lega Nord (a proposito del gioco dell’autunno “chi vota con chi”, tanto caro al #bastaunsì), mentre quello che prevede la possibilità per i presidenti di Regione di ricoprire l’incarico di commissari della sanità quando si verifica un percorso di rientro dai conti in rosso è subito passato.

Il caso ha voluto che l’unico a trovarsi in questa singolare posizione sia proprio Vincenzo De Luca, lo stesso che ha riunito 300 sindaci a favore del Sì dandoci una magistrale prova del clientelismo del XXI secolo, assolutamente identico a quello passato, ma riverniciato di “modernità” e intriso di parole oramai prive di ogni significato come “speranza”, “cambiamento”, “futuro”.

Soprattutto, ci ha dato un antipasto dell’Italia che verrà se vincerà il Sì: istituzioni più deboli, paese diviso e caste e clientele che mantengono intatte i propri privilegi e che saranno lì pronte ad attendere il pagamento di tutte le cambiali che il premier sta firmando nei suoi giri per l’Italia. La promozione di De Luca a commissario della sanità è solo la punta dell’iceberg dei tanti piccoli o grandi favori politici che il premier dovrà rendere ai vari “boss”, come li chiamava Enrico Berlinguer nella famosa intervista a Scalfari.

A proposito dell’ex-segretario del PCI, indegnamente tirato in ballo dal fronte del Sì, e di quell’intervista, eccone un passo che potrebbe essere tranquillamente utilizzato oggi per descrivere la situazione attuale:

“I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. La carta geopolitica dei partiti è fatta di nomi e di luoghi. Per la DC: Bisaglia in Veneto, Gava in Campania, Lattanzio in Puglia, Andreotti nel Lazio, De Mita ad Avellino, Gaspari in Abruzzo, Forlani nelle Marche e così via. Ma per i socialisti, più o meno, è lo stesso e per i socialdemocratici peggio ancora…”

Se vincerà il Sì, Matteo Renzi non conteranno di più i cittadini, conteranno di più i “boss” e i “sotto-boss” di oggi. In un’orgia del potere talmente sguaiata e indecente che in uno scenario politico composto da Riforma+Italicum con un ballottaggio PD-M5S i grillini finiranno per prendersi tutto. Non è con il NO che si consegna il Paese a Casaleggio, bensì il contrario. E non è con una riforma della Costituzione che si moralizza il sistema politico e partitico italiano o si ferma l’ondata di populismo, generata banalmente da quell’orgia del potere che da noi va in scena da cinquant’anni (e ogni tentativo di mettervi fine è stato stroncato o nel sangue come per Moro o con i tradimenti parlamentari come per Prodi).

Che Vincenzo De Luca sia ancora al suo posto dopo le frasi pronunciate contro Rosy Bindi è una vergogna che grida vendetta. Promuoverlo, anziché pretenderne le dimissioni e l’espulsione dal partito, dopo l’indecorosa “lezione di realpolitik” rappresenta un punto di non ritorno per il Partito Democratico.

Come ha scritto Mattia Maestri qualche giorno fa su questo blog, “il problema non è il politico corrotto, ladro o semplicemente maldestro. Il problema è il silenzio di tutti i politici onesti“.

Volete dare la possibilità a Matteo Renzi di pagare quelle cambiali, srotolando un tappeto rosso verso il potere assoluto ai boss e ai sotto-boss a livello locale, regalando invece il governo del Paese al Movimento 5 Stelle? #bastaunsì. Se invece vi è rimasto ancora un po’ di amore nei confronti di questo Paese, nella fiducia nelle nostre possibilità di cittadini di combattere lo status quo, “le caste”, la vecchia politica e le sue clientele, allora domenica 4 dicembre votate NO.

Gli impresentabili ci sono da entrambe le parti, ma sia sul metodo che nel merito questa riforma è sbagliata. Oltre ad essere un suicidio per ogni reale possibilità di cambiare questo Paese. In meglio, si intende. Il peggio lo hanno già fatto Matteo Renzi e sodali.

80 commenti su “#DeLuca promosso commissario parabola dell’Italia renziana”

  1. Chi non conosce Salerno non conoscerà mai De Luca…le morali lasciamole agli altri che si ritengono puristi…..lui ha trsformato Salerno …così trasformerà anche la regione Campania statene certi… poi contano i risultati non le chiacchiere inutili!!

  2. In Molise abbiamo avuto un governatore che si è autonominato commissario della sanità per risolvere i problemi che si sono creati durante i suoi mandati, prima di assessore alla sanità e poi di governatore. Già qualche anno fa ormai.

  3. Il Renzismo d’assalto dà i suoi frutti… questo essere spregevole che vuole ammazzare tutti, che vota Si, perchè porta soldi, che lo promuovono commissario invece di farlo dimettere!!!. Questo è il nuovo PD di “Sinistra” secondo quel maledetto sbruffone che ha distrutto ciò che di buono c’era ancora nella vera SINISTRA. RENZIANI!!! siete una cloaca puzzolente !!!!!!!!

  4. Il problema non è De Luca…lui è così irruento, cafone, maleducato, traffichino, scorretto..ignora leggi e regole di convivenza civile, il problema è il suo mentore, quel presidente del consiglio che dovrebbe quantomeno indignarsi di ciò ed invece lo premia…il problema sono i cittadini che, anche loro per un tornaconto personale, accettano ed anzi plaudono questo modo becero di fare politica… Il fine giustifica i mezzi? sarà questo il nuovo che avanza? io allora sono moooolto vecchia, perchè sono profondamente indignata!

  5. Non mi è simpatico De Luca ma chi chiede le sue dimissioni xhe ha fatto per mandare a casa l’ onorevole e dico onorevole che ha apostrofato ” Orango ” un ministro della Repubblica e dico ministro????

  6. I bravi si uccidono I peggiori si premiano.Purtroppo la corruzione e invincibili e Sono Purtroppo più I corrotti che quello puliti.Un amico mi disse che per ripulire Camera e Senato portarli sopra degli Aeri e mandarli nel cratere dellEtna.Così si risparmia anche nel fare funerali di stato e le ceneri non inquinano

  7. Quanto rumore per nulla. Nessuno si è preoccupato quando De Magistris ha urlato, dal palco e con bandana in testa, Renzi devi aver paura ti devi cacare sotto. Questa per me è una vera minaccia. Nessuno si preoccupa di quando Grillo e seguaci augurano la morte a qualcuno. Quella di De Luca 8che io non conosco e non sono neppure napoletana) è una frase che, specialmente in quella zona, è come un intercalare. Io sento tanti genitori dire ai propri figli: mi hai scocciato t’aggio accidere. Quanti di noi avendo ricevuto dei soprusi da parte di qualcuno ha detto: Mi ha fatto venire una rabbia che lo avrei ucciso. Quando si vuole crociffigere qualcuno si trovano tutte le scuse. Io penso che chi scrive sui giornali debba essere onesto intellettualmente e non patteggiare per uno o per l’altro. Adesso ce l’avete con De Luca perchè sta con Renzi. Fosse stato dalla parte di D’Alema lo avreste giustificato.

  8. Ecco in Italia come funziona il mondo del lavoro..lecchi bene il tuo capo allora avrai una promozione Vergogna !No***** tutta la vita!!! fatelo x il futuro dei vostri ragazzi!!

  9. Concordo pienamente con la disamina della situazione, ancor di più sul fatto che uno come De Luca dovrebbe essere espulso dal partito e dimesso dalla carica di presidente della Regione. Effettivamente, anche se l’emendamento potrebbe avere un senso logico, questo personaggio viene premiato anzichè sanzionato. E’ senza dubbio scandaloso!
    Per quanto riguarda il referendum ribadisco che il problema di etica pubblica dei partiti, ben enunciato dal compagno Berlinguer ormai 30 anni fa, non cambierà nè che vinca il NO nè che vinca il SI. Berlinguer lo spiegò bene: i partiti sono solo macchine di potere e di clientelismi, non svolgono più la guida educativa per il popolo, funzione per la quale sono nati e sviluppati. Sono sempre più amareggiato da questa Italia perchè anche nel piccolo questi metodi di “governo” si sono ormai diffusi su larga scala.

  10. E il migliore e quello che ha avuto il coraggio di prendere a calci in culo i fascisti in mentite spoglie ALTRI che impropriamente si definiscono di sinistra sono li solo per favorirli ..

  11. ma che cos’ha quest’omuncolo volgare e prepotente perchè nessuno lo caccia via a pedate? fa paura a qualcuno o cosa? quanto darei per sapere perchè non si prendono provvedimenti contro quest’essere immondo….

  12. La cosa strane e’ quando una regione viene commissariata quando si torna alla normalità è giusto che le istituzioni vengono governate da chi viene eletto dal popolo lo prevede la costituzione nn dobbiamo fare i giustizialisti

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