Cosa avrebbe detto Berlinguer

Mi capita spesso, ultimamente, che mi si chieda, in qualità di fondatore di enricoberlinguer.it che ha passato al setaccio quasi 200 tra interviste, discorsi e appunti dell’ex-segretario comunista negli ultimi 4 anni, “che cosa avrebbe detto Berlinguer“, magari in relazione a certe candidature nel PD o altrove.

Ebbene, di fronte a queste domande non rispondo mai. E per una ragione molto semplice: una cosa è dire “cosa ha detto” Berlinguer in una determinata situazione, che può essere simile, data l’immutabilità della realtà italiana su certe questioni (si pensi a quella morale), altra cosa è  estrapolare dal contesto e dalla situazione le parole di Berlinguer per usarle a favore di se stessi o contro qualcuno.

In particolare, ultimamente mi trovo a che fare con un numero sempre crescente di persone che, per fare campagna elettorale, usano Berlinguer come jolly per dirimere questioni personali e per avvalorare proprie tesi. Così mi ritrovo il militante del PD che usa il compromesso storico per dimostrare che Enrico sarebbe stato con loro; quello degli arancioni che usa la Questione Morale per rinfacciare al PD le candidature “impresentabili”;  quello dei cinque stelle che lo accusa di far parte della Casta (epico il tale che ha chiesto se prendeva ancora il vitalizio), ma avrebbe preso a “calci nel culo” Bersani & company.

A parte che il compromesso storico non prevedeva la fusione tra Democrazia Cristiana e Partito Comunista Italiano, ma nelle intenzioni di Berlinguer doveva servire a legittimare il suo partito al governo, come la Grosse Koalition aveva fatto in Germania per la Spd tra il ’66-’69; posto che la Questione Morale non se la inventa nell’intervista a Scalfari, ma fa da sfondo a tutta la sua attività politica, innestandosi sulla tradizione dei classici greci e latini (si leggano Sallustio, Tacito e Cicerone, per fare un esempio, che sulla Questione Morale hanno scritto pagine e pagine); infine, non era solito prendere a “calci nel culo” nessuno.

Fatte queste precisazioni, sarebbe il caso che più che riflettere su cosa avrebbe detto o fatto Berlinguer oggi (nessuno può dirlo e chi lo fa è un mascalzone), sarebbe il caso di avviare una riflessione seria su quello che HA DETTO e FATTO Berlinguer, tenendo conto anche degli errori, cercando di ridare un nuovo respiro ideale alla Sinistra su quello che di buono c’è ancora (e c’è tanto) ed evitando di trascinarlo in contese elettorali che si commentano da sole.

E’ quello che noi cerchiamo di fare e il motivo per cui, in nome di Enrico, diamo voce anche su questo blog a tutti gli ultimi, gli sfruttati, i più deboli. Saremo arcaici, ma noi la lezione di Berlinguer non ce la siamo imparata a memoria, la applichiamo, ove possibile, tutti i giorni.

Come disse lui, prima di morire, “Casa per Casa, Strada per Strada“.

6 commenti su “Cosa avrebbe detto Berlinguer”

  1. vero, è molto fastidioso che qualcuno voglia mettergli in bocca cose e posizioni che non ha detto e non ha avuto. piuttosto se piacciono si facciano le cose che ha detto

  2. ognuno è libero di dire e fare quel che vuole. Non esiste il vangelo di Berlinguer. Non mi piace c he ci sia gente che lo venera o lo trova intoccabile. Se ler interpretazioni altrui sono scorrette, ditelo; ma che si possa citare, interpretare e “usare” non può essere messo in discussione.

  3. “A parte che il compromesso storico non prevedeva la fusione tra Democrazia Cristiana e Partito Comunista Italiano” vallo a spiegare a quelli del Partito Democratico.

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