Acqua pubblica a Parigi: dopo due anni, bollette più basse e risparmi per 70 milioni

Mentre in Italia due anni fa si è tentato (e comunque si è mantenuto, nonostante i referendum) di privatizzare l’acqua, in Francia, più precisamente a Parigi, due anni fa tornavano alla gestione pubblica. Risultato? Bollette più basse dell’8% e risparmi di gestione di 35 milioni di euro all’anno.

Lo rivela un’inchiesta di Piero Riccardi ed Ernesto Pagano, che fa notare come Eau de Paris, ente di diritto pubblico presieduto da Anne Le Strat, braccio destro del sindaco socialista Bertrand Delanoë, abbia risparmiato assumendo la gestione diretta di tutti i servizi, eliminando l’obbligo di remunerare gli azionisti e godendo dei vantaggi fiscali in quanto ente pubblico, quindi senza fini di lucro.

Cosa c’era prima? A partire dal 1985, per volontà diretta dell’allora sindaco di Parigi Jacques Chirac, a spartirsi il mercato idrico sono state i due colossi Suez e Veolià, attraverso una concessione di 25 anni, che di fatto non aveva portato a maggiore concorrenza, ma semplicemente instaurando un duopolio nella gestione dell’acqua che assicurava alti profitti e spremeva i parigini come limoni.

Da due anni a questa parte non è più così e… Suez e Veolià hanno deciso di fare compere all’estero. Più precisamente in Italia, dove tra Nord e Sud si stanno accaparrando, con il tacito consenso di sindaci di destra e sinistra, ampie fette del mercato idrico del nostro Paese. Questo nonostante la volontà espressa dal referendum. Del resto, un sindaco come quello di Firenze ha dichiarato che lui alla ripubblicizzazione dell’acqua non ci pensa proprio e non la farà mai: insomma, uno Chirac con 25 anni di ritardo.

E pretendeva pure di fare il candidato premier del centrosinistra.

 

34 commenti su “Acqua pubblica a Parigi: dopo due anni, bollette più basse e risparmi per 70 milioni”

  1. in Italia ci devono guadagnare i soliti noti.ecchissenefrega se il servizio e’ scadente e gli acquedotti cadono a pezzi.

  2. In Italia? GNAM, GNAM,GNAM…. SI SONO MANGIATI ANCHE I REFERENDUM. SIAMO UN PAESE DEMOCRATICO?

  3. L’acqua è un bene naturale come l’aria occorrerebbe pagare solo il servizio per captarla ,sanificarla ,distribuirla ,e dupurare i reflui = meta’ dell’attuale bolletta che ci fanno pagare ,perche’ l’altra meta’ se la fottono !!! O no ????

  4. Dopo il referendum, lo spread ê salito!….ci sono società estere che pagano i politici per poter accedere alla svendita del patrimonio pubblico, delle aziende pubbliche e dei beni pubblici. Il referendum stava facendo spazientire questi tiranni. Ora come ora, saranno benissimo capaci di impadronirsi del nostro patrimonio…

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