#Referendum, giù le mani da Giovanni #Falcone

Che il SÌ fosse in evidente difficoltà si era capito dal fatto che il Premier non solo ha accettato di confrontarsi in televisione con il front runner del NO Marco Travaglio, ma anche che alla domanda “ma si dimette?” il nostro sia rimasto in un silenzio che vale più di mille parole (a dimostrazione che il renzismo è attaccato più alle poltrone che dice di voler falcidiare che al rinnovamento della politica).

L’ultima trovata dei sostenitori del Sì, geograficamente collocati ad Ercolano, però, oltre a dimostrarne il bassissimo spessore politico e culturale, trasuda indecenza, soprattutto in ragione del fatto che vengono strumentalizzate le parole di Giovanni Falcone.

Parole riferite alla situazione di isolamento che Falcone e il pool antimafia vivevano ai tempi del Maxiprocesso di Palermo e che in questo caso vengono totalmente estrapolate dal contesto e messe al servizio della propaganda a favore del Sì.

Francamente, se il Comitato per il SÌ ha bisogno continuamente di utilizzare personaggi con una grande popolarità e carisma come Enrico Berlinguer, Nilde Jotti, Pietro Ingrao e oggi Falcone, significa solamente che non ha alcuno straccio di argomento, oltre gli slogan, per difendere una riforma pasticciata e contraria a quello che serve davvero al Paese.

Colgo l’occasione per annunciare che per quel che riguarda questo blog, a breve partiremo con una serie di speciali sulla riforma in cui ne spiegheremo i dettagli e, soprattutto, spiegheremo perché, dati alla mano, il pay-off tra costi e benefici è negativo. Al di là delle valutazioni politiche di merito sul metodo adottato per approvare questa riforma.

PD Ercolano Falcone

40 commenti su “#Referendum, giù le mani da Giovanni #Falcone”

    • Visto? Le vostre argomentazioni si riducono al “voterete NO come la destra”, come se poi Verdini, Alfano, Casini, Feltri etc fossero i rappresentanti dell’avanguardia di classe.

      Per ora, a parte slogan, non siete ancora riusciti ad argomentare il vostro sì, senza per altro arruolare alla vostra causa gente che non può dire la propria al riguardo. Fatevi due domande.

      PF

    • Mi pare che ad essere a corto si argomentazioni nel merito siano i sostenitori del SI che ripetono a pappagallo gli slogan creati dalle agenzie di comunicazione di cui si avvale Renzi.

    • Eliminare il cnel, aggiungere il controllo preventivo della corte costituzionale sulle leggi elettorali, rafforzare referendum abrogativo e legge d’iniziativa popolare, aggiungere il referendum propositivo e superare il bicameralismo perfetto.

      Questi sono i motivi che mi portano a propendere per il sì, senza parlare per slogan.

      Poi sul fatto che il nuovo senato potesse essere fatto meglio sono d’accordo, ma comunque nel complesso la legge mi piace.

  1. Mi piacerebbe che veramente spiegaste il vostro no. Il problema dei costi anche se enfatizzato non mi spinge a votare si. Io voto si per ben altri motivi. Ma non cercate di spiegare il no solo perché è una riforma che viene da Renzi o perché questo parlamento non sarebbe adatto. Fate capire cosa veramente è sbagliato. E ricordatevi che prima o poi mano alla Costituzione bisogna mettercela.

    • Il nostro NO è fondato anzitutto sulla confusione relativa ai procedimenti legislativi (che passano da 1 a 12). In ogni caso gli speciali saranno divisi per argomento ed entreremo nel dettaglio. Hai detto che voti per “altri motivi”. Quali sono?
      PF

    • Per rispondere alla redazione ho voglia di cambiamento prima di tutto e poi perché ppur non essendo un ottima riforma per quello che ho letto e capito mi sembra una buona riforma. Proprio per questo spero di avere da voi delle buone spiegazioni non faziose che magari mi spieghino meglio cose che posso non aver capito.
      Giordana io sono bersaniano…quindi al massimo voterei no … ma mi sembra stupido dire di no solo per distruggere l’avversario

    • Per me a prescindere da cosa si decide sono contenta quando il voto è responsabile e informato. Io voto PD (solitamente) ma voterò NO perché la riforma ha per me più aspetti negativi che positivi. Si al cambiamento ma non a prezzo della sovranità popolare.

    • Angelo Riva, i trinariciuti come te sono simpatici, ma sempre trinariciuti restano. Quindi è inutile che ti affanni, ti sei squalificato da solo come interlocutore e questa è l’unica risposta che riceverai da noi.

      Andy Reggio, facciamo gli speciali di approfondimento sui vari temi apposta! ;)

      PF

  2. Forse è il caso che per una volta, voi del no, possiate immaginare gli scenari che si apriranno in caso di vostra vittoria e finalmente possiate dare a noi del si uno straccio di ipotesi di soluzione circa il futuro. Per cortesia, un po’ di pragmatismo e non di filosofia.

    • tante volte la DC ci diceva che votavamo, noi del PCI, come il MSI, era vero, come è vero che anche oggi, succede………. ma le persone intelligenti e che gli piace la STORIA DELL’UMANITÀ E DEI DIRITTI UMANI, STUDIA i perché di un voto uguale e opposto nei valori e nei contenuti! Mi sembrate come quelli invasati dei craxiani che sono riusciti a convincere gli italiani che levando 4 punti di scala mobile (equivalenti a 227.000 lire l’anno ci avrebbero guadagnato!

    • Lo scenario se vince il NO? Semplice: la democrazia. E se vince il sì è più complicato: una caotica, conflittuale, corrottissima dittatura, uno stato d’eccezione con un esecutivo onnipotente un parlamento impotente e ratificante in uno scenario di caos e corruzione e una opposizione del tutto espulsa dal caotico e arbitrario processo legislativo, ridotto a conduzione di stato di”eccezione, che dovrà e potrà agire solo nelle piazze fino al crollo del regime nel caos e nella violenza.

    • Simona Bartolini. L’ho spiegato. E oltre alla lettura della riforma ci sono i suoi scopi dichiarati. Le due camere hanno ruoli indistinti e il numero di processi legislativi è indeterminato, compreso tra 9 e 14 diversi, allo stesso tempo il governo, caso unico persino in dittature conclamate ha diritto di iniziativa legislativa esclusiva su alcune materie. Il partito di maggioranza controlla la nomina di tutte, letteralmente tutte, le cariche istituzionali, costituendo di fatto un regime a partito unico. Il conflitto tra maggioranza e opposizione non può più avvenire nel parlamento e nelle nomine, quindi non sono più possibile compromessi in parlamento e coi mezzi procedurali strutturati della democrazia rappresentativa, quindi il conflitto si trasferisce nel territorio con una spirale crescente di esercizio della forza tra governo, cioè partito unico onnipotente, e opposizione. Oltre a ciò la maggioranza è solo relativa: il governo onnipotente non rappresenterebbe più del 20 o 30% del paese.
      Il caos e il crollo nella violenza sono inevitabili in meno di 10 anni. E i precedenti non mancano, le eccezioni invece sì.
      Questo è l’inevitabile futuro se vince il sì.

    • La stabilità non dovrebbe essere imposta attraverso la Costituzione ma tramite la capacità di chi è chiamato dai cittadini a governare. La nuova Costituzione mette a rischio l˙equilibrio istituzionale e diviene una bomba esplosiva associata ad una legge elettorale che sminuisce ulteriormente il ruolo del Parlamento e contribuisce a dare il colpo mortale al principio di rappresentanza attraverso un premio di maggioranza abnorme.

  3. Voto No
    Perche’ il job acts e’ precarieta’
    Voto No
    Perche’ nn si salvano le banche a danno dei citradini
    Voto No
    Perche’ la buona scuola e’ una pessima riforma
    Voto No
    Perche’ l’ articolo 18 era sicurezza,che or purtroppo manca
    Voto No
    Perche’ nn si puo’ bloccate il pensionamento di un cittadino per nn toccare i privilegi degli intoccabili.
    Sono necessarie ancora altre motivazioni?

  4. guarda caso tutti slogan di gente che non c’è più e non potendo ribattere,possono solo rivoltarsi nella tomba,,,loro sono morti ma anche chi vole cambiare la costituzione politicamente lo è e non servirà ricorrere a certi mezzucci.EBETINO PERDERAI e non avendo gli attributi non ti dimetterai ma tranquillo saranno gli italiani a mandarti a casa

    • Franco Collina che c’entra la sinistra? La democrazia è lo stato, la dittatura è lo stato. Chi sceglie la democrazia non sceglie destra o sinistra, ma solo uno stato di liberi cittadini. Chi sceglie la dittatura sceglie uno stato di servi. Chi come te sa che votando sì vota per lo schifo, e lo dice e rivendica, è un mascalzone, non un mascalzone di sinistra o di destra, ma un mascalzone e basta. Sei tu che ti dichiari colpevole: hai detto di preferire lo schifo alla democrazia, più colpevole di così come potresti essere?

  5. solo degli sciacalli potevano scomodare la memoria di Giovanni Falcone, questa riforma scritta da personaggi come verdini & c. nn apporta nessun taglio ai costi e complica ancora di piu il funzionamento della macchina amministrativa…..io voto NO

  6. E cosa sarebbe ciò che serve davvero al Paese? Ora diventate addirittura, benaltristi? Ma per favore. Delusione sempre più grande. Questa pagina avrebbe bisogno di una specie di congresso, secondo me.

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