Cinque anni, sempre a #Sinistra

O illusi, credete proprio che la fine del comunismo storico abbia posto fine al bisogno e alla sete di giustizia?
(Norberto Bobbio)

Era il 12 novembre 2010, 21 anni dopo la Svolta della Bolognina. Eravamo un piccolo gruppo di “giovani nati dopo la Caduta del Muro di Berlino alla disperata ricerca di Sinistra“. E lo siamo ancora. Un po’ più maturi, forse, ma lo spirito è sempre lo stesso. La lotta è sempre la stessa. E oggi, ancora più di cinque anni fa, c’è bisogno di Qualcosa di Sinistra.

Siamo nati da una costola del primo sito web su Enrico Berlinguer, abbiamo vinto un Oscar della Rete come miglior sito politico d’opinione, siamo tra i blog di politica più letti d’Italia. Ne abbiamo fatta di strada in questi cinque anni. Abbiamo sempre cercato di far tornare a pensare la gente, di farla discutere, prendendo spesso posizioni controcorrente che non sono per nulla piaciute ai tifosi di questo o quel partito. Siamo indipendenti, non abbiamo padroni, siamo fedeli solo ai nostri ideali, che sono quelli che hanno fondato il movimento per il socialismo.

Quali sono? Anzitutto, la lotta per una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane. Il superamento, quindi, di ogni forma di sfruttamento e di oppressione dell’uomo sull’uomo, di una classe sulle altre, di un’etnia sull’altra, del sesso maschile su quello femminile, di una nazione sulle altre nazioni. E poi, la pace fra i popoli, la partecipazione di tutti i cittadini e le cittadine all’amministrazione della cosa pubblica, la fine di ogni discriminazione nell’accesso al sapere e alla cultura. Perché come diceva Gramsci: “Noi siamo diventati socialisti non perché ritenessimo il mangiare più importante dello studiare, ma perché non si può studiare se non si mangia o si mangia male.

In una società che è sempre più ottocentesca nella distribuzione della ricchezza e delle diseguaglianze (lo ha scritto l’oramai famosissimo Piketty, con tanto di numeri alla mano), dove vengono sistematicamente smantellate tutte le conquiste sociali degli ultimi cinquant’anni, chi può dire che questi obiettivi non sono più validi? Certo, c’è ancora chi è attaccato ad alcune incrostazioni ideologiche che hanno fatto il loro tempo, ma i motivi, le ragioni profonde dell’esistenza della Sinistra, quelle no, quelle ci sono sempre e ci spingono ad una sempre più incisiva azione in Italia e nel mondo.

Ma oggi, esattamente come cinque anni fa, è necessario riprendere il filo laddove si è interrotto, quando si sono scompaginati un alfabeto e una cultura, che era tra le più progressiste d’Europa, prendendo l’eredità del più grande partito comunista d’Occidente (che era ben diversa cosa dal comunismo internazionale) e mettendola in soffitta, banalizzandola e calpestandola. Oggi occorre innanzitutto recuperare e difendere la memoria di quello che siamo stati e di quello che abbiamo rappresentato. Serve cioè, prima ancora di un partito, una cultura della Sinistra aperta e moderna, che si liberi di quella mentalità ottusa da trinariciuti di partito, e ricostruisca l’alfabeto ideale con cui rispondere a quel bisogno di sete e di giustizia che è maggioritario tra i cittadini. Un bisogno a cui non risponde nessuno, tant’è che i tassi di astensionismo, nel paese che aveva il 96% degli elettori ai seggi, sfiorano il 50%.

In uno dei suoi ultimi interventi prima di morire, Enrico Berlinguer scrisse: “Secondo qualcuno il nostro partito dovrebbe finire di essere diverso, dovrebbe cioè omologarsi agli altri partiti. Veti e sospetti cadrebbero, riceveremmo consensi e plausi strepitosi, se solo divenissimo uguali agli altri, se decidessimo di recidere le nostre radici, pensando di rifiorire meglio. Ma ciò sarebbe, come ha scritto Mitterrand, il gesto suicida di un idiota.”

Ecco, il problema sta proprio lì, in quella Svolta della Bolognina che tagliò le radici, pensando di rifiorire meglio. Il peccato originale della Sinistra post-89 sta in quell’operazione, che archiviò in fretta e furia, senza darsi alcuno straccio di identità chiara e definita, quell’esperienza collettiva. Il risultato è stato il deserto politico e culturale che viviamo ancora oggi, dove non c’è alcuna elaborazione ideale che faccia da contraltare alla Nuova Destra che ha usurpato la parola Sinistra, svuotandola di significato, riproponendo in maniera scandalosa il peggio delle ricette economiche che hanno portato alla crisi economica da cui non siamo ancora usciti.

Diceva Norberto Bobbio che “il politico di sinistra deve essere in qualche modo ispirato da ideali, mentre il politico di destra basta che sia ispirato da interessi: ecco la differenza.” Oggi non si vede la differenza tra Destra e Sinistra perché chi si definisce di Sinistra è ispirato solo da interessi e, per citare Josè Saramago, “non ha la benché minima schifosa idea di come cambiare il mondo.

Noi, nel nostro piccolo, la nostra parte l’abbiamo fatta, cercando sistematicamente di creare un pensiero critico alternativo a quello dominante, senza scadere in revival di esperienze oramai finite per sempre. Abbiamo i nostri punti di riferimento ideali nel pensiero classico della Sinistra, ma abbiamo letto anche i contemporanei Zygmunt Bauman, Guy Standing, Joseph Stiglitz, per fare qualche nome (giusto per farlo sapere ai nostri detrattori che ci accusano di aver letto solo Enrico Berlinguer perché consideriamo la Questione Morale tuttora il problema centrale dell’Italia).

Siamo giovani, non siamo fessi. Siamo rompiballe, ma non siamo ottusi. Possiamo sbagliare, ma non abbiamo mai sbagliato per arroganza o superbia. Abbiamo accolto le opinioni di molti, tranne di chi voleva usare il nome e la reputazione di questo blog come trampolino di lancio in questo o quel partito. Hanno tentato in tutti i modi di screditarci, di farci cadere, di infangare il nostro nome: le nostre idee, la nostra coerenza morale e ideale, sono state più forti di ogni trinariciuto e carrierista in cerca di poltrone.

La nostra forza è stata la passione. Senza voi lettori, però, non sarebbe bastata. Grazie a tutti per questi cinque anni. Per quel che ci riguarda, continueremo a fare meglio e più di prima, perché un giorno vogliamo poter scrivere come sottotitolo di questo blog: “Giovani nati dopo la Caduta del Muro di Berlino, che finalmente hanno trovato la Sinistra“.

131 commenti su “Cinque anni, sempre a #Sinistra”

  1. La sinistra oggi …purtroppo non esiste più. .è tutta una corsa alla poltrona. ..e alle mazzette …Esistono solo partiti per interessi economici propri …praticamente uno schifo totale! !!

  2. Condivido la disperata ricerca di una sinistra che non vedo più da un pezzo. Certo i tempi cambiano e bisogna adattarsi, ma di li a calarsi le braghe ci vedo una bella differenza: Vero Renzi?

  3. Anche i giovani turchi abusavano del termine sinistra.Questo termine serve ormai come copertura.Bisogna essere chiari.Sinistra riformista?Sinistra antiliberista?Le differenze sono fondamentali.

  4. Haa l’ideale passato .della ripartizione equa. La guida di Berlinguer. La speranza di una certa legalità . Oggi ? Perso tutto .sprofondato nella merda più becera .politici nauseabondi. La fine di un mito . Compagno quanto mi manchi

  5. Totalmente d’accordo la sinistra di Berlinguer era illuminata percorreva i tempi i suoi discorsi sono validi anche oggi ma il mondo cambia il capitalismo avanzato che si è voluto in nome della libertà ,quale libertà il lavoro rendi liberi sta nella costituzione ma i modelli di economia attuale la chiamano comunismo!non consumismo ricordate Berlusconi consumate che aumenta il lavoro produciamo cosa?per vendere o perché serve veramente adesso siamo ridotti così non si torna indietro ci si deve inventare un modo di andare avanti forse Enrico Berlinguer qlc idea in più l’avrebbe avuta dico forse ognuno vive pensa nel suo tempo anche se ingiusto i privilegi dei genitori sul lavoro pensione ecc sacrosanti hanno ucciso la generazione dei giovani adesso bisogna ricominciare anche ripensando al concetto di sinistra a quella di oggi non di Marx un compromesso tra due opposti i ricchi sempre più ricchi i poveri sempre di più e senza diritti non mi piace il modello americano nessuno lo dice ma la loro ricchezza è venuto dallo sfruttamento dei poveri vicini e lontani noi nel nostro piccolo qlc si può fare ogni rivoluzione parte dal singolo dal popolo

  6. Quella era sinistra vera e lottava per le proprie idee,non quella che si è formata qualche giorno fa che rimette in campo persone che di sinistra hanno solo Il poter tenere la sedia .e mi fermo per non dire di peggio.

  7. Eccovi il livello di onestà intellettuale dei trinariciuti. Il Trinariciuto Berlinguer come descritto dalla penna del Trinariciuto Camilleri.
    MORO CAMILLERI
    Mi affido alle parole del Compagno Andrea Camilleri che nel libro intervista: ” La linea della Palma” scrive testualmente:
    D. “Dicevi degli anni “politici” di Sciascia a Roma. Furono scanditi dalle sue polemiche contro il Palazzo.”
    R. “E non solo contro il Palazzo. Credo che la più clamorosa sia quella con Berlinguer. Sciascia, che faceva parte della commissione parlamentare sul caso Moro, durante una seduta rivelò di essere stato ricevuto privatamente da Berlinguer, e di averlo trovato sconvolto perché temeva che dietro il terrorismo italiano vi fosse l’ombra lunga dei servizi segreti dell’Est. Venuto a conoscenza di quest’affermazione, Berlinguer, per motivi politici del tutto ovvi, non solo smentì Sciascia, ma lo querelò. Leonardo reagì denunciando per calunnia Berlinguer e chiamò a testimone Renato Guttuso, suo amico da sempre, che a quel l’incontro era stato presente. Guttuso, sincero ed appassionato COMUNISTA rese una testimonianza che era tutta a favore del Segretario del Partito. Le due querele furono archiviate. Ma l’amicizia tra Sciascia e Guttuso si ruppe irrimediabilmente, non si ricucì mai più malgrado Guttuso c’è la mettesse tutta per riannodare il rapporto.”
    D. “E tu in che modo fosti coinvolto ??”
    R. “Cercavo di non essere coinvolto. Non commentavo, anche se Leonardo ne parlava continuamente. Non riusciva a capacitarsi come un amico avesse potuto agire in quel modo.”
    D. “Come andò a finire ??”
    R. “Un anno, eravamo sotto Natale ma non ricordo di che anno, Sciascia che ero andato a trovare nel suo albergo romano, mi mostrò un biglietto di auguri di Guttuso e mentre lo leggevo mi mormorava : “chistu voli a butti china e a mugliera ‘mbriaca”. Non riuscii a controllarmi, quel biglietto mi aveva fatto effetto: “Leona’, però a guardar bene … ”
    D. “E Sciascia ??”.
    R. “Che vuoi dire?? Mi chiese. È questo fu il nostro primo scontro. “Che voglio dire ?? Che io non avrei mai tirato in ballo un amico vero come Guttuso sapendo di metterlo in un grave imbarazzo”. Leonardo mi guardò storto: “Voi Comunisti ragionate tutti allo stesso modo”. Mi irritai. “Non sto parlando da Comunista, ma da siciliano”. Praticamente mi congedò. Per lui, per Leonardo, prima veniva la verità, poi l’amicizia. Ma con quella testimonianza Sciascia chiedeva a Guttuso, a mio avviso, una scelta non tra verità e amicizia, ma tra amicizia e abiura.”
    Fin qui, Camilleri.

    Lascio a voi ogni considerazione sull’uomo Comunista come traspare dai tre personaggi (Berlinguer, Guttuso e Camilleri)

  8. Queste sono le persone che credevano quel che faccevano, e quando parlavano dalla bocca non uscivano le scemanze, erano delle persone colte e sapevano che cosabera la politica, ora la politica vuol dire poltrona sotto il sederino a vita

  9. Uno come Berlinguer Enrico e uno Sandro Pertini e Ingrao parentesi Moro erono persone oneste e sapevano fare il loro lavoro per i cittadini ma purtroppo non c’è ne più di questi adesso tutti i giorni senti che ci sono dei corrotti e il governo non fa niente … Chi vuol capire capisca se i giovani di adesso devono loro capire chi sono questi ciao

  10. Oggi come non mai avremmo bisogno della sua preseza,integrita’politica e morale , oggi avrebbe affrontato con serenita’ una ulteriore trasformazione per essere al passo con i tempi e non avrebbe dimenticato ma stimolato le giovani generazioni abbandonate al loro destino

  11. Ho sperato in questi ultimi anni, che si configurasse qualcosa a e di sinistra , non mi tiro indietro e torno a ripetere che sposo il nuovo progetto di si . Ero stanco di votare turandomi il naso. Ho vissuto e combattuto sotto la guida del grande enrico. Ora si va avanti costruiamo unendoci e credendoci. C’e’ bisogno di sinistra .

  12. Totalmente d’accordo con la vostra analisi spero che continuerete ancora molto a lungo a portare avanti il vostro impegno vi è bisogno di compagni come voi per far rinascere e dare un senso alla parola sinistra oggi come non mai svuotata dal suo valore e da ogni significato forza compagni non molliamo infine voglio ringraziare ancora il grande compagno ENRICO BERLINGUER per averci lasciato questa impegnativa eredità da difendere e portare avanti

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  14. Sicuramente Berlinguer è stato un politico di spessore ma evitiamo questa ridicola santificazione nostalgica…..non era mica Ghandi! Rimpiangere qualcosa che non esiste più è patetico….guardate avanti e non indietro. ..ormai gli unici da votare sono il m5s….tutti gli altri hanno avuto la loro occasione e hanno fatto più danni della grandine!

  15. oggi pù che mai sentiamo la tua mancanza caro enrico i giovani sono il futuro ma la maggior parte si rilassa nel proprio io e seguendo il negativo che le nostre autorita con i loro comportamenti ,ciao caro enrico

  16. Buon Compleanno a Voi. E se avete passione, passione per le parole e i FATTI compiuti da quell’UOMO che era Enrico Berlinguer gli AUGURI che vi facciamo si centuplichino in adesioni di altri giovani e anziani e ex giovani e quasi anziani. Vi Auguro Pace, felicità e anche Prosperità (come il saluto Vulcaniano di Star Trek) perchè senza LAVORO e quindi prosperità non c’è Pace.

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