Enrico Berlinguer: “La politica devono farla i giovani”

Promemoria berlingueriani per i giovani che dicono che la politica fa tutta schifo, che loro non se ne interessano, che è inutile, che non cambia nulla etc. etc. etc. Soprattutto, per quelli che non vogliono andare a votare. C’è gente che è morta per farci votare: nell’urna andateci, poi annullate anche il voto, se vi pare, ma andateci.

Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c’è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia.

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La prima, essenziale, semplice verità che va ricordata a tutti i giovani è che se la politica non la faranno loro, essa rimarrà appannaggio degli altri, mentre sono loro, i giovani, i quali hanno l’interesse fondamentale a costruire il proprio futuro e innanzitutto a garantire che un futuro vi sia.

    Non è mai stato facile essere comunisti. L’assassinio di compagni Pio La Torre e Rosario Di Salvo sono la prova più recente che non è neppure mai finito il tempo in cui bisogna testimoniare persino con il sacrificio estremo la propria fedeltà alle grandi idee per cui tanti dei nostri compagni sono caduti. Ma vi sono oggi difficoltà anche meno aspre e più impalpabili, date dal fatto che i problemi si presentano in forma diversa e più complessa che per il passato, perché le contraddizioni medesime della società tendono ad essere non più solo quantitative ma a riguardare la qualità dello sviluppo, della vita, del modo di esser donne e uomini, del rapporto tra individuo e individuo, tra individuo e società.

Dal discorso ai giovani, Milano, Manifestazione giovanile per la Pace, 18 aprile 1982

  Non vi sono facili scorciatoie, né serve alcuna fuga dalla realtà. Ma non è certo il tempo, non è mai il tempo per rinunciare alla lotta, per chiudersi nel proprio particolare. È più che mai il tempo invece per riprendere fiducia e coraggio, per impiegare l’una e l’altro razionalmente, usando le armi della conoscenza storica e scientifica e lottando in modo organizzato.

dalla relazione al XIV Congresso del Pci, Roma, 18 marzo 1975

38 commenti su “Enrico Berlinguer: “La politica devono farla i giovani””

  1. Non vi sono facili scorciatoie, né serve alcuna fuga dalla realtà. Ma non è certo il tempo, non è mai il tempo per rinunciare alla lotta, per chiudersi nel proprio particolare. È più che mai il tempo invece per riprendere fiducia e coraggio, per impiegare l’una e l’altro razionalmente, usando le armi della conoscenza storica e scientifica e lottando in modo organizzato.

  2. La politica devono farla le persone che dicono le cose giuste. Basta con gli steccati giovani/vecchi, donne/uomini, gay/eterosessuali… Enrico Berlinguer aveva 62 anni e non lo cambierei con nessun grillino 25enne.

  3. Nicoletta, i “fanatici” (alias, i ragazzi di enricoberlinguer.it) la faccia ce la mettono e si firmano pure. Nel caso ti fosse sfuggito (visto che sta scritto nelle informazioni), questa è una fanpage dedicata a Enrico Berlinguer, con lo scopo di diffonderne il pensiero. Lo facciamo da 4 anni. E tutto quello che si fa qui dentro e sul sito avviene con l’autorizzazione di Bianca Berlinguer, a differenza di tanti altri posti. Meglio informarsi prima di avventarsi sulla tastiera con commenti decisamente fuori luogo e imbarazzanti.

  4. PF io non critico i giovani di Enrico Berlinguer, sono stato segretario della FGCI locale ai tempi di papà Enrico e in questo momento mi escono le lacrime dagli occhi ricordando il grande uomo politico lo statista con le palle che era e l’orgoglio che metteva in tutti noi siatene fieri ragazzi, ma io stesso che in casa mia parlo sempre di Gramsci e Berlinguer, vedo i miei quattro figli sono figli del grande fratello, per il sondaggio di Gianni non sò se è vero, ma mi rifiuto di credere che i giovani siano cosi ignoranti, auguri compagni

  5. Sicuramente non possiamo fermarci alla lotta di classe. Allora che dobbiamo fare? i sindacati remano contro, il governo pesca nelle tasche di chi guadagna col proprio lavoro. La lotta di classe non è più quella degli anni 70, ma deve essere combattuta ugualmente se no vedremo come andrà a finire. Saremo tutti col berretto in mano. (un inciso va fatto, sig. Rabbolini lei non ha mai visto pensionati che frugano nei cassonetti vicino ai mercati? no? io si e mi viene da piangere quando vedo ciò)

  6. … ed anche io…..possibbile… che non ci siano più uomini politici dello spessore morale culturale e politico di berlinguer. mi ritengo fortunatissima di averlo conosciuto..e capisco .con amarezza. perchè i ragazzi di oggi per la maggior parte siano lontani dalla politica…..loro sono cresciuti ai tempi di berlusconi. che tristezza .povera italia!!!!!!!!!!!!!!!

  7. Uomini come Berlinguer, non è facile trovarne oggi????? , ma Enrico se oggi, direbbe di andare avanti con il compromesso storico, cioè un gruppo di partti alleati in diffesa dell’Europa e contro i populismi ed i negazionisti!!!!!!!!

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