Era giusto provarci, è stato bello farlo insieme. Grazie di cuore a tutti, ci vediamo dalla fortezza da basso alle 21.30. #pDay
— Matteo Renzi (@matteorenzi) Dicembre 2, 2012
Finisce così la gara per le primarie. Con il ringraziamento di Renzi e il boato di gioia del comitato di Bersani, che non si aspettava una conferma del genere (quasi 20 punti sul pupo fiorentino).
Secondo l’Istituto Piepoli, infatti, Bersani sarebbe attorno al 62% dei consensi. Alla faccia del risultato incerto fino all’ultimo (ero sicuro della vittoria di Bersani sin dall’inizio, motivo per cui mi sono astenuto a queste primarie).
Ora, su programmi, idee e ideali della futura coalizione mi vengono in mente le parole di Berlinguer scritte in occasione della pubblicazione dei discorsi parlamentari di Togliatti. Berlinguer, sempre riferendosi alla Questione Morale e allo svuotamento dei poteri del Parlamento, si chiedeva:
Vale la pena ricordare la stracca pantomima dei «vertici» delle segreterie dei partiti e degli incontri delle rispettive delegazioni?
O le contraddizioni puntigliose di programmi che dovendo accontentare tutti diventano tanto estenuanti quanto inutili?
O le dispute attorno a «rose» di aspiranti ai vari posti di potere nel governo e nel sottogoverno, negli enti e negli istituti pubblici, ora concedendo, ora ricattando, ora impegnandosi a dare, per placare gli appetiti insoddisfatti delle «correnti» e dei «notabili»?”
Ecco, ne vale la pena? No. Era un confronto tra oligarchie differenti: una, più giovane, che ha perso; l’altra, più sgamata, che ha vinto. Sui programmi che devono accontentare tutti e che sono inutili ne vedremo delle belle… i problemi, infatti, iniziano domani.