Renzi: “Dell’art.18 non me ne pò fregà de meno”

La notizia la riporta Michele Azzu sul blog dell’Isola dei Cassintegrati. Che dire? Di sua maestà abbiamo già scritto in passato, a proposito di Gramsci e dei costruttori di soffitte. Si conferma per quello che è: un giovane vecchio democristiano. Non però di quella DC dei Moro e dei Dossetti, ma quella dei Cossiga e degli Andreotti (in una parola: del Preambolo).

Se questo è il nuovo che avanza, meglio tenersi il vecchio che è avanzato: almeno un po’ di finta opposizione la fa.

15 commenti su “Renzi: “Dell’art.18 non me ne pò fregà de meno””

  1. L’ho sempre detto che questo va benissimo nel PDL è solo un opprtunista, Tanto non sfonderà stupido è, stupido rimane. Questo va cacciato via a pedate sto ciarlatano . Perchè non va a parlare con le personone che non hanno un lavoro invece di starsene chiuso nel suo salotto sto imbecille

  2. La Supercazzola con scappellamento a Destra ha sparato la sua solita minchiata! Oh bimbo, te tu c’ha rotto i ‘oglioniiii…

  3. Fortuna che gli italiani sono più intelligenti sia di renzi che di monti,e non me ne frega niente che sia un professore della bocconi,rimane sempre un parruccone che non sa fare altro che eseguire i compiti a casa che gli suggeriscono i vari capi di stato 

  4. non hai paura di essere licenziato, con moglie e figli a carico ed un mutuo da pagare?

  5. Non c’è nulla di nuovo nelle parole di Renzi. Renzi è vecchio tanto quanto D’Alema, Veltroni, Bersani, l’unica differenza è l’anagrafe. Per me il nuovo è un idea di sinistra europea, diritti, stato Sociale, tutela delle minoranze e dei più deboli, è il ricordo degli insegnamenti del passato, con uno sguardo al futuro. Il nuovo sono le idee di Berliguer, di Gramsci rilette con le parole di oggi, e nel mondo in cui viviamo, il passato, presente e futuro è lo stare con i lavoratori, nel conflitto quello si ancora attuale tra capitale e lavoro, il nuovo è ripensare ad un capitalismo che ha fallito, abbinando libero mercato (non liberismo) a parole come solidarietà e giustizia. Il nuovo è l’opposto di Renzi, il nuovo sono i giovani che si impegnano in politica per passione e senza scopo di lucro, sono gli adulti che nonostante le delusioni continuano a sognare una sinistra che li rappresenti, sono i vecchi che con la loro memoria ci ricordano da dove siamo partiti e dove vogliamo arrivare.

I commenti sono chiusi.