La solita pippa. E’ l’interrogativo più discusso nei salotti musicali (e non) nazional-popolari, più letto su molte riviste di settore, più sentito nelle radio ed in tv, posto sempre e comunque durante ogni intervista ai diretti interessati. Come se fosse una scelta di vita, una filosofia da dover adottare, l’obbligo di scegliere una delle due alternative: Vasco o Ligabue?
Come se gliene fregasse realmente qualcosa a qualcuno.
Immaginatevi un ragazzino che, alle soglie dell’adolescenza – alle prese con le prime esperienze di vita, la prima barba, i primi innamoramenti e alla ricerca del mito che cambierà la sua vita e con il quale si fisserà per i futuri cinque/sei anni – si ritrova davanti un muro fatto di siti web, tv, radio, giornali, che gli impongono, nell’io più nascosto, questa terribile scelta. È qui che iniziano le prime turbe giovanili: così, nel periodo di tempo che serve a rifletterci su seriamente, si fa una capatina ad Amici, X Factor e robe simili in cui se non televoti non sei nessuno.
È così da sempre, da Claudio Villa e Gianni Morandi, ai Beatles e i Rolling Stones, a Battisti e De André.
Certo, la colpa è palesemente della smania di successo: i giornalisti lo fanno per vendere qualche copia in più o, quanto meno, garantire qualche lettura al proprio articolo; in tv, invece, perché fa audience (basti pensare all’arena radical chic imbastita da Chiambretti per la prima puntata del suo Sunday Show, in cui l’evento centrale è stato proprio questo atroce dilemma).
E così ogni intervista, ad uno o all’altro, porta con se la fatidica domanda: “Cosa ne pensa della sua rivalità con Vasco Rossi?”, e viceversa; e poi un momento di spaesamento in cui si mescolano virilità e ipocrisia, umiltà e prepotenza, e che porta alla solita e scontata risposta: “Tra noi due non c’è nessuna rivalità. Ci rispettiamo a vicenda”. Come la moglie di Fantozzi, che per non ammettere al marito di non essere innamorata di lui, gli dice: “ti stimo tantissimo”.
In realtà la rivalità c’è, com’è giusto che ci sia. Intanto perché la rete è piena di fanatici, squadristi e fondamentalisti pronti a scannarsi a suon di commenti, link e pagine facebook, a dir poco minatori. Vasco, dal canto suo, ci marcia un po’ su – da quando ha appeso il cappello al chiodo – con i suoi clippini e le sue frecciatine; mentre Ligabue usa l’atteggiamento di quello un po’ scocciato, che non ne può più, anche se, sotto sotto, vorrebbe avere anche lui quella fetta di pubblico un po’ tamarro capace di coprire, con cori e fischi, tutti i cantanti che si esibiscono prima di lui durante il concerto del Primo Maggio.
Gli altri cantanti. È qui che il discorso vuole arrivare: se tutti sono impegnati a contorcersi per Vasco e Ligabue, a loro, chi ci pensa? O, forse, valgono addirittura meno? Perché non aprire una bella striscia di polemiche per far parlare anche di loro? Oppure, perché non mettere in condizioni di paragone Vasco con la Bandabardò, o Ligabue con qualche gruppetto emergente preso a caso in Italia?
In questo modo si potrebbe scoprire che esistono canzoni decisamente meno banali di quelle che scrivono ultimamente i Nostri due artisti.
È pur vero che, in passato, tutti e due sono stati capaci di regalarci emozioni stupende, forti, rare, in grado di farci saltare o di farci commuovere. Mentre adesso siamo “costretti” a sentire l’ennesimo tentativo di avvicinarsi a quel pop-rock che va di moda e che tanto piace ai ragazzini.
Ecco, forse in questo sono realmente uniti. E poi lo sanno tutti: tra Vasco e Ligabue, il migliore è Caparezza.
Caparezza fa abbondantemente mangiare la polvere a quei due finti ribelli di Vasco e Liga.
Secondo me chi ha scritto questo articolo ha approfittato dello stesso scontato e noioso tema che sta criticando. Facile creare interesse se si parla di questo, facile ma quanto mai banale.
Inoltre, le turbe mentali non nascono da così poco; un adolescente è perfettamente in grado di scegliere che musica ascoltare, se scegliere fra i due o se ascoltarli entrambe. Non si è obbligati ad omologarsi al gregge, al contrario colui che se ne differenzia risalterà.
Ligabue e Vasco sono due icone della musica italiana, due miti che mai nessuno potrà equiparare. Caparezza per quanto bravo non è paragonabile, né tanto meno la Bandabardò. Semplicemente perché non c’entrano niente. Credo che chi sfrutta questo tema non ama la musica in sé, ma la polemica che se ne può fare attorno. C’è chi poi da artista sta al passo con questa ignoranza e chi, come Ligabue, non se ne interessa, passa oltre e bada soltanto a quello che sa fare meglio… continuare a emozionare. I tempi cambiano, purtroppo o per fortuna, ma chi non si adatta resta indietro, e a chi dice che Ligabue e Vasco (o anche per fare qualche esempio Jovanotti e J. Ax) sono cambiati, rispondo sì è così, e allora? A volte il cambiamento è necessario, la staticità non è positiva, alla lunga stanca. Quindi provate anche voi a cambiare repertorio.
Secondo me chi ha scritto questo articolo ha approfittato dello stesso scontato e noioso tema che sta criticando. Facile creare interesse se si parla di questo, facile ma quanto mai banale.
Inoltre, le turbe mentali non nascono da così poco; un adolescente è perfettamente in grado di scegliere che musica ascoltare, se scegliere fra i due o se ascoltarli entrambe. Non si è obbligati ad omologarsi al gregge, al contrario colui che se ne differenzia risalterà.
Ligabue e Vasco sono due icone della musica italiana, due miti che mai nessuno potrà equiparare. Caparezza per quanto bravo non è paragonabile, né tanto meno la Bandabardò. Semplicemente perché non c’entrano niente. Credo che chi sfrutta questo tema non ama la musica in sé, ma la polemica che se ne può fare attorno. C’è chi poi da artista sta al passo con questa ignoranza e chi, come Ligabue, non se ne interessa, passa oltre e bada soltanto a quello che sa fare meglio… continuare a emozionare. I tempi cambiano, purtroppo o per fortuna, ma chi non si adatta resta indietro, e a chi dice che Ligabue e Vasco (o anche per fare qualche esempio Jovanotti e J. Ax) sono cambiati, rispondo sì è così, e allora? A volte il cambiamento è necessario, la staticità non è positiva, alla lunga stanca. Quindi provate anche voi a cambiare repertorio.
Tati_titti Ognuno ha i suoi miti e i suoi gusti, qui si fa un discorso di ciò che passano tv e giornali e di ciò che è (o dovrebbe essere) la musica italiana. A me personalmente Vasco e Ligabue non piacevano né dieci anni fa né adesso e ancor meno mi piacciono i dualismi
Tati_titti Ognuno ha i suoi miti e i suoi gusti, qui si fa un discorso di ciò che passano tv e giornali e di ciò che è (o dovrebbe essere) la musica italiana. A me personalmente Vasco e Ligabue non piacevano né dieci anni fa né adesso e ancor meno mi piacciono i dualismi