Primarie, stravince Bersani

Finisce così la gara per le primarie. Con il ringraziamento di Renzi e il boato di gioia del comitato di Bersani, che non si aspettava una conferma del genere (quasi 20 punti sul pupo fiorentino).

Secondo l’Istituto Piepoli, infatti, Bersani sarebbe attorno al 62% dei consensi. Alla faccia del risultato incerto fino all’ultimo (ero sicuro della vittoria di Bersani sin dall’inizio, motivo per cui mi sono astenuto a queste primarie).

Ora, su programmi, idee e ideali della futura coalizione mi vengono in mente le parole di Berlinguer scritte in occasione della pubblicazione dei discorsi parlamentari di Togliatti. Berlinguer, sempre riferendosi alla Questione Morale e allo svuotamento dei poteri del Parlamento, si chiedeva:

Vale la pena ricordare la stracca pantomima dei «vertici» delle segreterie dei partiti e degli incontri delle rispettive delegazioni? 

O le contraddizioni puntigliose di programmi che dovendo accontentare tutti diventano tanto estenuanti quanto inutili? 

O le dispute attorno a «rose» di aspiranti ai vari posti di potere nel governo e nel sottogoverno, negli enti e negli istituti pubblici, ora concedendo, ora ricattando, ora impegnandosi a dare, per placare gli appetiti insoddisfatti delle «correnti» e dei «notabili»?”

Ecco, ne vale la pena? No. Era un confronto tra oligarchie differenti: una, più giovane, che ha perso; l’altra, più sgamata, che ha vinto. Sui programmi che devono accontentare tutti e che sono inutili ne vedremo delle belle… i problemi, infatti, iniziano domani.