#Comunali, consigli per la Sinistra

Dopo ogni elezione si parla di chi ha vinto, di chi ha perso, di chi si è astenuto. Ogni discorso fatto dopo le elezioni è intriso di frasi fatte, in cui nessuno ha perso e tutti, a modo loro, hanno vinto. Ma il punto fondamentale rimane sempre lo stesso, a maggior ragione se si parla di elezioni comunali: il radicamento nel territorio.

Ciò che risulta da queste elezioni, infatti, è il ruolo fondamentale giocato dalle liste civiche, perché composte da persone che nel territorio ci vivono e lo conoscono. Ed è per questo che bisogna riflettere, ancora una volta, sui partiti e sul ruolo che essi hanno.

I discorsi sulle percentuali, su chi sale e chi scende, su chi ha perso ma ha vinto rispetto alle precedenti comunali, lasciano il tempo che trovano se restano scollegati dall’effettiva presenza sul territorio delle forze politiche in gioco.

Non c’è da meravigliarsi dunque se la Lega è tornata oltre il 30% in molti comuni lombardi, o se Direzione Italia dell’ex governatore pugliese Raffaele Fitto è la prima forza a Lecce, o se il M5S ha perso nelle principali città.

Ma al radicamento nel territorio si affianca un altro punto centrale: l’unità.

Il centrodestra ha messo da parte i dissidi interni e si è presentato alle elezioni compatto e unito, e non è un caso se parte in vantaggio 15 volte su 20 nei capoluoghi in cui sono presenti al ballottaggio. E la parola unità ha assunto una notevole importanza anche a Sinistra, seppur si tratta di unità con liste civiche piuttosto che con i partiti a sinistra del PD, verso i quali quest’ultimo (cioè Renzi) rimane riluttante.

I segnali sono quindi più chiari che mai. La Sinistra è chiamata a rispondere. E in fretta. Perché sono sempre di più i suoi elettori che fuggono verso l’astensionismo. E’ ora di recuperare il rapporto diretto con il popolo, di tornare a vivere tra la gente. Ed è ora di farlo uniti: “Strada per strada, casa per casa”. Tutti insieme.

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