#Aleppo delenda est

C’era una volta. Così cominciavano le fiabe che ascoltavamo quando eravamo piccoli. Generalmente avevano anche un bellissimo lieto fine. Io amavo Robin Hood. Quello vestito di verde, ottimo arciere. Quello che rubava ai ricchi e donava ai poveri.

Oggi, nel mondo, alcuni bambini non ascoltano fiabe. Prima di addormentarsi hanno soltanto il tempo di udire l’ultimo boato. No, non sono i fuochi d’artificio. Sono solo le bombe, che cadono come la pioggia. Sono solo le raffiche di mitra. Sono i rumori impetuosi dell’artiglieria pesante.

Guerra. Fame.

Siria. Aleppo.

Ma potremmo continuare ad oltranza. Perché la Somalia è uno Stato “fallito” da più di vent’anni. Perché la Libia è ancora un grande caos, a poche centinaia di chilometri dal nostro Paese. Perché in Palestina, nei territori occupati dai coloni israeliani, i bambini vanno a scuola scortati dall’esercito, che spesso si dimentica di loro. Perché in Turchia Erdogan si sente onnipotente, ormai. Perché tutti i focolai di guerra che noi abbiamo creato, sostenuto o alimentato, ora fatichiamo a contenerli. Oppure non vogliamo contenerli. Oppure non ci interessano più.

Eppure, gli ‘amici’ a stelle e strisce si erano dati un bel da fare per armare Al Qaeda, dopo l’invasione sovietica in Afghanistan nel 1979. Per esempio.

Mentre noi siamo occupati a dividerci ancora in quelli del No e quelli del Si; mentre ci impegniamo a capire se Valeria Fedeli ha o non ha conseguito il diploma; mentre apprendiamo l’autosospensione del sindaco milanese Beppe Sala; mentre Virginia Raggi commenta l’arresto di Marra; mentre ci si interroga se il governo Gentiloni durerà tre, cinque o otto mesi; mentre semplicemente non mettiamo il naso fuori dai nostri confini geografici…

C’è un popolo che muore. Isolato dal mondo. Umiliato, deriso e abbandonato.

Del resto, abbiamo accettato per secoli che i bambini africani morissero per denutrizione. Cosa cambia, ora? Una guerra in più, poco importa. Però in Europa, #Jesuisparis, #Jesuisbruxelles, #Jesuisnice.

Ma quando le vittime delle bombe sono gli stessi musulmani che noi rifiutiamo, allora è un’altra storia. È sempre un’altra storia, quando non ci riguarda. O non ci tocca da vicino.

Ma noi dobbiamo lottare per loro. Per quei bambini che oggi non hanno l’acqua. Affinché un giorno, spero, potranno ritornare ad essere liberi di vivere e ascoltare. Magari una favola.

A lieto fine.

32 commenti su “#Aleppo delenda est”

  1. la cosa sconcertante e che nel vissuto comune NON CI SI SENTE RESPONSABILI del massacro di decine di migliaia di PERSONE, come se l’occidente ( gli USA ) non avesse responsabilità !!! e tutto per qualche centesimo in meno sul prezzo della benzina, per qualche miliardo di fatturato in armi, per poter rubare materie prime ed avere manodopera a 1 dollaro il giorno !!!

  2. Come essere umano mi sento coinvolto e sconvolto ma la cosa più triste e’ il senso d’impotenza e frustrazione che mi affligge perché più che diffondere ed esprimere solidarietà verbale,in pratica nn so cosa fare

  3. In Siria ce l ennesima guerra Fredda USA-RUSSIA (MICA TANTO FREDDA)
    e tutte le altre città distrutte in Irak Afghanistan ?????????
    Perché si piange Aleppo (a ragione) e le altre No ????
    Ah già ce PUTIN il cattivone di mezzo.
    Usa bombarda chirurgicamente

  4. Non è vero, è che è in un tale disastro in cui tutti sono coinvolti, non si sa che fare … cosa volete che conti se a ondate ci svegliamo con il pensiero della catastrofe umanitaria ad Aleppo? per distrarci forse da questioni su cui abbiamo più possibilità di agire …

  5. Ci sono andata era una città bellissima tutta la Siria e bella con i suoi campi pieni di grano ci facevano li mettevano in modo di farle sembrare delle case che noi disegnava da ragazzini .ero innamorata della Siria .

  6. Non c’è nessuna indifferenza dell’Occidente, il quale invece fa del tutto per sostenere, mediaticamente, diplomaticamente, e militarmente, le bande armate islamiste che da anni occupano Aleppo est sottomettendola al terrore nero. Da 4 anni questo popolo muore nell’indifferenza occidentale, sottomesso alle pratiche delle leggi medioevali importate dai mercenari filosauditi e dai fratelli mussulmani locali, i quali hanno introdotto tribunali islamici e sharia, chiuso le scuole e giustiziato a loro guisa “apostati e collaboratori del regime”: e ora che i cittadini sono stati liberati, fioccano gli editoriali strappalacrime: un po’ tardi, e molto ipocrita.

  7. Ovviamente che siano i Russi a bombardare Aleppo non si dice. Così come non si dice che Assad ha liberato centinaia di estremisti islamici dalle carceri proprio per demolire dall’interno la legittima opposizione che era stata protagonista ad Aleppo.
    C’è il “terrore nero” ad Aleppo? Sì beh, le testimonianze delle attiviste su twitter sembrano proprio dire questo.
    Ma tanto la colpa è dell’occidente mica di un dittatore barbaro, sanguinario e di chi lo protegge in consiglio di sicurezza ONU, no?

    Troppo facile adesso. Chi sta bombardando Aleppo città ribelle ha nomi e cognomi, nomi a cui parte della sinistra ha troppo e assai colpevolmente strizzato l’occhio.

  8. Non è che non ci si pensa, anzi. Non si sa che fare, se ancora si può fare qualcosa.
    L’Europa, oltre che con le buone intenzioni e con aiuti umanitari, dovrebbe bombardare i bombardanti o cosa? In quell’inferno nessuno è immune da colpe, né Assad e né i ribelli, neppure gli Arabi, Putin e l’Occidente. Ognuno guarda ai propri interessi.
    Più che fare in modo di risparmiare i civili per ora non si può, purtroppo, e recriminare serve solo ad avere effetto contrario.

  9. Il problema fondamentale è che non c’è una forza politica italiana (o internazionale) in grado di farsi portavoce della minoranza che si pone queste problematiche. Ci sentiamo impotenti dinanzi alla brutalità del male. Ci hanno disgregati nello spazio e nello spirito: ognuno per sé, ognuno pensi a sopravvivere. E così, sostenere un mondo privo di questi orrori sembra essere da idealisti…Idealisti? L’uomo che lancia bombe su dei poveri civili è un realista dunque? Abbiamo accettato che la devianza diventasse normalità e la normalità sogno da deridere. Dobbiamo costruire, non so come, di nuovo una cultura della “bellezza”. Come diceva Peppino Impastato. È tutto qui il senso: i corpi dilaniati, i palazzi sventrati non sono belli. Sono belli i bambini che giocano nei parchi rincorrendo i piccioni. Sono belle le mamme che li tengono d’occhio amorevolmente. I boati delle bombe non sono mai stati belli. Per nessuno!

  10. A me interessa, e molto. Ma so di non essere in grado di aiutarli. E questo mi fa sentire impotente, triste. Noi, gente comune, purtroppo non abbiamo il potere di fermare tutto questo. E’ chi ce l’ha, a cui non interessa, e questo mi fa rabbia tanta rabbia…….

  11. Io sono una credente ,ma quando vedo queste atrocità il mio credo fa a farsi friggere e mando cattiverie verso chi fa tutto questo,un dolore atroce che sento nell’anima ,quando vedo questi video di dolore,anziani e bambini insanguinati e piangenti mi si spezza il cuore ,prego Dio infinitamente che venga una manna dal cielo e colpisca tutti questi assassini di persone,si PERSONE INNOCENTI,MI FA UN MALE CHE STO QUI A SCRIVERE E SONO INERME VERSO QUESTO DOLORE,NON POTER FARE NIENTE PER QUESTO POPOLO MARTORIATO,DIO MIO VOLGI LO SGUARDO VERSO QUESTI INNOCENTI,NON ESSERE INDIFFERENTE TI PREGO,NON FARMI PERDERE LA FEDE,SE ESISTI, CHE ESISTI IO CI CREDO,MA TI PREGO FERMA TUTTO QUESTO, ALTRIMENTI PERDERAI UNA FIGLIA

  12. Dopo averci propinato delle balle syratosferiche ed aver appoggiato i ribelli ora non vi interessa la verità? A me interessa eccome, voi continuate pure a parlare di “regime di Assad” e a portarvi gli assassini alle manifestazioni, noi la verità la conosciamo da tempo e la pretendiamo

  13. Non abbiamo possibilitá di influire sui fatti, a differenza di chi governa le nazioni. Ed é anche per questo che la scelta di Alfano, non appare, é grottesca e paradossale!

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