Ale e Gio, una semplice storia d’amore

Questa è una storia. Una storia vera. Una storia d’amore. Inizia con una fine, la fine di un matrimonio tra un uomo e una donna. Maria (nome di fantasia) lascia Giovanni, portandosi via la loro bambina. Giovanni impazzisce dal dolore, si chiude in se stesso, vive parecchi mesi in un cupo isolamento, divorato dai sensi di colpa per il matrimonio finito e dalla costante paura di perdere l’affetto di sua figlia, che non può più vedere.

Giovanni fa il meccanico, aggiustare macchine è il suo mestiere, ed è un mestiere che gli riesce parecchio bene. Magari potesse aggiustare le cose con la stessa facilità anche con la sua oramai ex-moglie, ma non è bravo coi sentimenti tanto quanto lo è coi motori.

Non è felice Giovanni, il cuore spaccato in due come un melone. La sua vita sembra destinata ad esaurirsi dentro le mura della sua officina, il lavoro è l’unica cosa che dà un senso alla sua vita. Poi un giorno arriva Alessandro, ha un problema alla macchina. Iniziano a chiacchierare, si fumano una sigaretta insieme. Vanno avanti a lungo, Giovanni gli racconta della sua situazione familiare, apre il suo cuore, sente di potersi fidare di questo ragazzo che conosce appena che però gli ispira una gran fiducia. Alessandro ci sa fare con le parole, sa trovare quelle giuste.

I due diventano amici, iniziano a frequentarsi. E da quel giorno non si lasciano più. Sono felici, si amano, ma vivono la loro storia con discrezione, non si concedono mai nulla in pubblico. Mai una carezza o un bacio. Perché purtroppo siamo in Italia, in un piccolo paese dell’industrioso Nord, si possono prevedere facilmente le dinamiche che un amore alla luce del sole come questo provocherebbe. La discrezione però non serve, nel quartiere hanno capito tutti. E tutti li rispettano.

Poi un giorno Giovanni fa quello che fa sempre, dopo aver riparato un veicolo: va a provarlo. Quella mattina è una moto, ma qualcosa va storto, ne perde il controllo e fa un terribile incidente. Arriva l’ambulanza, lo portano d’urgenza al Pronto Soccorso. Alessandro corre, ma non è un parente, non gli dicono come sta. Poi la tragedia viene annunciata: Giovanni ha perso l’uso delle gambe, passerà il resto della sua vita su una sedia a rotelle. I medici non hanno potuto “aggiustarlo” come lui avrebbe fatto con la moto, troppo grave l’incidente, troppo profondi i danni alla colonna vertebrale.

Alessandro non ha alcun legame con Giovanni, per la legge italiana è un perfetto Signor Nessuno. Non ha i diritti ma nemmeno i doveri sanciti dal Codice Civile. Ma come se quella mattina di cinque anni prima avesse pronunciato la famosa formula tanto cara alle gerarchie ecclesiastiche “in salute e malattia, nella buona e nella cattiva sorte”, lui Giovanni non lo lascia. Anche se è dimezzato. Anzi, il suo amore raddoppia. Perché Alessandro ama Giovanni ed è questo quello che importa.

Da quel giorno Alessandro lavora 12 ore al giorno per mantenere anche Giovanni, che non può più contribuire al bilancio familiare. Sono una famiglia, stanno insieme per amore da 12 anni. E’ una forma diversa da quella “tradizionale”, ma ha davvero importanza? Se è vero che l’Amore ci avvicina a Dio, come sostengono certe gerarchie ecclesiastiche, ha importanza la forma che prende e tra chi si sviluppa? No.

Perché la tradizione, come insegnano gli antropologi, è una semplice attività che viene introiettata dalle classi dominanti per legittimare se stesse. Cio che è “tradizionale” è per definizione anche “naturale”. In tutte le società il “naturale” non definisce un dato di fatto, ma è il prodotto di un’elaborazione culturale: ogni società definisce cosa sia naturale o meno. Questo processo, è bene ricordarlo a chi va al Family Day, si chiama culturalizzazione della natura: dalla distinzione giovinezza/vecchiaia a quella mascolinità/femminilità, dal corpo umano alla valenza simbolica dei colori, fino ai tratti da selezionare per le metafore, tutto è frutto di un’elaborazione culturale.

Il passaggio successivo di ogni società è occultare questo processo, “naturalizzando” la cultura. Ciò che è naturale assume un carattere normativo e prescrittivo, cioè, per farla breve, in base a quello vengono modulati i concetti di giusto e sbagliato. Per la “tradizione”, elaborazione culturale delle classi dominanti, Alessandro e Giovanni sono sbagliati. Mentre chi si sposa ma tradisce la moglie, poi abbandona lei e i figli, anche se ha giurato “davanti a Dio” di esserle fedele sempre, di amarla e di onorarla, lui invece è “normale”.

Ebbene, sapete che vi dico? Meglio una vita da diverso come Alessandro e Giovanni che un solo giorno come quelle persone cariche di odio, “normalità” e “tradizione” che ieri hanno affollato la piazza del Family Day. Perché l’Amore, quello vero, è semplice e senza aggettivi ed io non sono nessuno per giudicare quello altrui, anzi.

Io, da Alessandro e Giovanni, ho solo da imparare.

49 commenti su “Ale e Gio, una semplice storia d’amore”

  1. io invece fatico un po’ a capire perchè bisogna ammantare di Fotoromanzo Lancio (con tutto il rispetto per i due ragazzi, per carità) quello che invece dovrebbe essere semplicemente perchè dovrebbe essere, cioè non più remotamente tollerabile che anche un solo essere umano abbia minori diritti di un altro, in questo paese. Non me ne frega niente di quel Circo Massimo, ma inteso proprio come il massimo del circo, di ieri. Avrebbero potuto essere 10 volte di più (e in Spagna e Francia lo erano). Ma il livello di civiltà del mio paese non lo si può aggiornare travasando vagonate di bigotti e bizzoche di ogni ordine e grado da una parte all’altra della penisola. Non è proprio così che funziona. Non trovo neppure decorosissima la battaglia di numeri tra quella piazza e quelle del sabato precedente: la civiltà del mio paese non può essere plebiscitaria, non vince chi ha più like sul web come nelle consultazioni grilline, semplicemente perchè sappiamo come andrebbe a finire se chiedessimo agli italiani se sono favorevoli o contrari alla pena di morte, soprattutto per certi reati. No grazie. E’ la politica che dovrebbe essere un passo avanti, che dovrebbe guidarci, invece di passare decenni a pecorina a baciare le pantofole dei porporati che di famiglia non sanno un cazzo e che infatti su quanto sia duro metter su casa e famiglia non proferiscono puntualmente MAI verbo, eccezione fatta per quando ci sono in ballo i gay. Prima di arrivare ai lacrimevoli video con le proposte di matrimonio in ginocchio con canzone di Shakira d’ordinanza e consuoceri finalmente felici e persuasi sullo sfondo , vi prego di ricordare che qualcosa di sinistra sarebbe che il rapporto col mio partner va benissimo lo stesso e deve essere riconosciuto lo stesso dallo Stato pure se siamo pochissimo romantici e non ancora intenzionati a convertirci al mulinobianchesimo. Pure noi.

    • Bel ragionamento inutile..: come se, a diventare legge, dovessero essere le cose giuste solo perche.. GIUSTE!!
      Certi comportamenti dovrebbero stare nel semplice ORDINE DELLE COSE, eppure?!?
      Il popolo non può legiferare ‘contro la legge’ (se si chiedesse un referendum per…chessò..abolire le tasse? Non si potrebbe, o sbaglio? Altrimenti in caso di (probabile?) vittoria dei “SÍ” che succederebbe?), nè contro la Natura (referendum contro la forza di gravità?!?).
      Ed è ASSOLUTAMENTE naturale che, lì dove c’è amore -con responsabilità, dedizione, impegno, senso del dovere, capacità di sacrificio…- ci possa essere una FAMIGLIA.
      Altrimenti bisognerebbe fanculizzare anche l’adozione ‘normale’. Non si dovrebbe, in caso di sterilità, intervenire in alcun modo, perché la maggior parte degli interventi È innaturale.
      Come lo sono tanta parte della medicina.
      E la MAGGIOR parte della chirurgia…
      Ma scherziamo?!?

    • spero che tu abbia risposto al mio commento per sbaglio, Rossano, volendo semplicemente commentare il post. Perchè quello che ho scritto non ha veramente niente a che vedere. Su questa faccenda delle unioni civili ovunque, e dico ovunque, soprattutto su siti gay o siti politici di sinistra-sinistra, è tutto un fiorire di foto, video e slogan iper-edulcorati, addomesticati, tranquillizzanti. Mentre io penso che non siamo tenuti a tranquillizzare assolutamente nessuno. E se qualcuno si agita, pazienza. Vedremo di farcene una ragione. Capisco le buone intenzioni. Ma è sempre il solito “se al Pride vi conciate così, come potete pretendere di essere presi sul serio?”. Desolato: al Pride ci conciamo esattamente come cazzo ci pare. Se non gradite, liberi di non partecipare e andare a fare un giro a Ikea. Ma davvero dovremmo preoccuparci di “normalizzare” le coppie gay? Io non penso proprio. Era veramente tutto qui.

  2. Io l avevo condivisa già quando l avevate pubblicate e ora la ri condivido per affermare ancora di più che l amore non ha sesso e che due persone quando si vogliono bene sono una famiglia di qualsiasi sesso sono …grazie per averla ripubblicata :):)

  3. chissà se sarebbe finita nello stesso modo se fossero stati due “personcine per bene” come coloro che ieri erano in piazza (perchè temono il contagio……) bella storia…..

  4. Avete rotto i c…….ni con sto family day omofobia ecc. Ecc.
    La famiglia è famiglia uomo donna e figli… punto.
    Le unioni civili con i rispettivi riconoscimenti e’ altroooo.
    Non cercate di confondere la normalità.

    Gli eterosessuali sono etero e gli omosessuali sono omo.
    Non è la stessa cosa.
    Rispetto x tutti.
    Ma non forzate le leggi della VITA.

  5. Hare Krishna il sesso ovvero l’attività sessuale e fondamentale per ogni tipo di progresso umano,dopo la rivoluzione d’ottobre in Russia sotto la dittatura del proletariato l’istituzione matrimoniale era molto semplice e veloce una formalità burocratica anche il divorzio avveniva con la stessa semplicità,dopo un po’ di anni si dovette correre ai ripari perché in continuo il cittadino si sposava e divorziava anche 10 volte in un anno poi ci fu un pauroso calo demografico a nessuno piacecva sballotare neonati avanti e indietro!!Il crollo della fede religiosa ortodossa sostituta dal materialismo storico di Engel s e Marx porto la Russia ad un fallimento morale e spirituale di quella civiltà la stessa cosa sta corrodendo l’occidente già da molto tempo,viene chiamato amore quando due esseri umani si baciano sensualmente in pubblico,in realtà non si tratta di amore ma di pornografia che ornai e stata sdoganata come espressione di libertà umana!Ormai ogni cosa e lecita e la caduta libera del uomo non trova più alcun freno e vergogna l’omosessualità si dimentica che nasce come pratica accessoria alla prostituzione sempre per rubare soldi a persone facoltose che si annoiavano del solito sesso etero,il sesso tra uomini nasce in luoghi patologici caserme militari,navi che non tornano mai a riva e bordelli questo qui in occidente in Asia e praticamente inesistente non e vero che si nasce omosessuali,e vero che si nasce ibridi con una sessualità confusa uomini che si sentono donne ma e una minoranza tra le minoranze sono scherzi della natura non certamente la norma,donne che vogliono diventare uomini ancora più rari ora si vuole fare passare la cosa come fondamentale per i diritti umani il considerarli famiglia e coppia normale e pura follia e propaganda politica.

  6. Io ricondivido questa storia. Senza però stare a dire, come fate voi con spocchia, quello che avreste potuto fare, ma siccome siete migliori, non avete fatto. Personalmente, e già ve lo dissi, quando con superbia ci facevate notare il numero di ‘like’ che con questo sito avevate raggiunto, non guardo il numero di ‘like’, ma le persone che condividono un mio post.

  7. Personalmente penso che nessuno possa elevarsi giudice sui sentimenti altrui, non si può negare i diritti di coppia ad una coppia, ma adottare e crescere prole e tutta un’altra storia.

  8. È una storia d’amore molto bella, dovrebbe far riflettere ai più … La democrazia, il rispetto, la libertà e l’uguaglianza; sono veramente tali quando non condizionati da assurde e retrograde idee come quelle del Familyday.

  9. Voglio solo ribadire….Evviva l’amore! Mi commuovo ad ogni storia d’amore e lo faccio senza alcun pregiudizio . È ora che anche l’Italia riconosca le unioni civili non bisogna più perdere tempo.

  10. Sintesi perfetta.Meglio una vita da diverso come Alessandro e Giovanni che un solo giorno come quelle persone cariche di odio, volgare “normalità” e “tradizione” che ieri hanno affollato la piazza del Family Day.

  11. Vista l’aria che tira, due persone che si vogliono bene, quale che sia il loro sesso ed il loro stato di fronte alla legge, sono un fatto magnifico che però non dipende dalla Cirinnà, perchè le storie d’amore autentiche vivono una loro vita autonoma, indipendente dagli articoli di legge e dalle formalizzazioni della società. I “diritti” invece sono una cosa concreta e pragmatica, non equivalente all’amore ed alla passione, ed hanno bisogno del riconoscimento formale. Le unioni civili regolamenteranno pensione di reversibilità, diritto all’assistenza, forse agli alimenti (in caso di rottura dell’amore eterno) ecc…non l’amore tra i partner. Molti invece confondono i piani e con “love is love” e “dove c’è amore c’è famiglia” giustificano anche il ricorso a donatori di sperma o a “donne fattrici”, che noleggiano uteri, dopo che per millenni l’uso mercenario della donna si è limitato alla vagina e dintorni. Ci vorrebbe più chiarezza: l’amore è un fatto privato e liberissimo che nessuno può discutere, i diritti invece devono essere riconosciutii dalla legge ma l’amore non dipende dalla loro formalizzazione, infine la genitorialità di tutti gli innammorati, se prevede l’uso di organi di riproduzione di altri è una barbarie mercantile, e non scomoderei l’amore per definirla..Mettere tutto insieme è una trovata pubblicitaria.

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