Ricorrenze: i 50 anni di Antonio #Albanese

In questa settimana Antonio Albanese, comico, attore, regista, cabarettista e persino scrittore, ha compiuto 50 anni. È creatore e interprete di innumerevoli personaggi diventati , nell’immaginario collettivo, nazional popolari: Alex Drastico, Frengo, Epifanio, Ivo Perego, Rodolfo Favaretto e, soprattutto, Cetto La Qualunque. Ma anche tanti altri. Non avrei mai pensato che fosse originario della provincia di Lecco, vista la semplicità e la perfezione con cui riproduce i dialetti del sud, calabrese, siciliano o foggiano. Sembra strano perché oggi siamo portati a pensare l’Italia come una cosa divisa: i veneti (e non solo) si lamentano del fatto che immigrati e terroni vanno a rubare il lavoro al nord Italia, e non sono abituati a pensare che viviamo in un territorio comune, “nostro”, al nord come al sud. Antonio Albanese, cognome da immigrato e genitori di Palermo, secondo me incarna l’unità sempre un po’ lontana e l’evoluzione di questa nostra Italietta.
I suoi personaggi sono lo specchio tragicomico della nostra società: sono disgrazie di cui noi ridiamo, anche se c’è poco da ridere.

Albanese non c’entra niente con la musica, se non per un’interpretazione, insieme a Vinicio Capossela, del brano “Ultimo Amore”, in cui un Epifanio commovente getta petali su una tragedia d’autore. Roba da occhi lucidi – una delle mie canzoni preferite.