Farmaci a pagamento, ecco la lista

Dall’11 aprile una serie di farmaci sono passati dalla fascia A alla fascia C, cioè sono passati dall’essere gratis all’essere a pagamento. Nella fascia A rientrano tutti i medicinali vitali e quelli per le malattie croniche, che lo Stato acquista senza oneri per il paziente. Nella fascia C, invece, ritroviamo quei farmaci interamente a carico del cittadino, per i quali non è necessaria la prescrizione medica (eccezion fatta per antidolorifici, antinfiammatori, ansiolitici, antipsicotici, antidepressivi, anoressanti).

La riclassificazione dei medicinali è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 72 del 27 marzo 2014, ed è entrata in vigore dallo scorso venerdì 11 aprile. Questo è l’elenco dei farmaci, divisi per principio attivo, che ora sono a pagamento. Alcune di queste medicine sono essenziali, spesso curano malattie croniche, con costi a volte pesanti.

  • Bamifillina cloridrato: Bamifix e Briofil per la cura di asma bronchiale e malattie polmonari, anche per uso pediatrico.
  • Cabergolina: Actualene, Cabaser, Cabergolina Ratiopharm, Cabergolina Sandoz, Dostinex per malattie endrocrinologiche, come prolattinemia, adenoma ipofisario, amenorrea e galattorrea.
  • Cimetidina: Cimetidina Teva e Ulis per la cura di disturbi gastrici quali gastrite, ulcera e esofagite.
  • Diidroergotamica mesilato: Diidergot e Seglor per le terapie dell’emicrania e delle cefalee, vertigini, insufficienza venosa cronica degli arti inferiori.
  • Dinoprostone: Prostin E2 per l’induzione al parto, in caso di diabete, ipertensione, rottura delle membrane, gravidanza oltre termine e morte endouterina del feto.
  • Metergolina: Liserdol per il trattamento delle amenorree iperprolattinemiche  e di emicranie e cefalee vascolari.
  • Pergolide: Neopar, Pergolide, Pergolide mylan generics indicati per i sintomi del morbo di Parkinson.
  • Temporfin: Foscan è indicato per il trattamento palliativo del carcinoma a cellule squamose della testa e del collo, un tipo di tumore che parte dalle cellule che rivestono la bocca, il naso, la gola o l’orecchio in fase avanzata. È utilizzato in pazienti in cui altre terapie non hanno più efficacia e che non sono adatti ad un trattamento di radioterapia, chirurgia o chemioterapia sistemica.

E’ presto per dire in che modo influiranno sulle tasche degli Italiani, né è noto quale sia l’utenza per questi medicinali, certo c’è da esprimere più di una perplessità circa il fatto che medicine che curano certe tipologie di tumore siano considerate uno “spreco” del Servizio Sanitario Nazionale. Ma certamente al Ministero avranno avuto i loro buoni motivi. Si spera.