«Rispetteremo gli impegni presi con l’Unione europea e li faremo nostri. Malgrado le pressioni di SEL, la discussione sull’articolo 18 è un capitolo chiuso. Sì a governo con forze centriste.»
Pier Luigi Bersani al Wall Street Journal
Qualcuno per caso si era illuso? Era tutto già scritto e annunciato. Si farà l’alleanza con Casini (anche perché senza i voti delle sue clientele in Sicilia non si vince e quindi non si ottiene il premio di maggioranza regionale, così come in altre regioni del nord), SEL sarà la coperta di Linus a Sinistra, ma dovrà ingoiare tutto quello che ordineranno in casa PD (con il 6% dei voti non si condiziona un governo, a meno di instabilità alla Prodi al Senato).
La riforma Fornero rimarrà così com’è (lei stessa esultava una settimana fa al riguardo), la legge elettorale non è cambiata (si andrà a rivotare col Porcellum e per la terza volta nella storia della Repubblica avremo un Parlamento di nominati) e l’unico obiettivo raggiunto da Bersani è stato far tornare Berlusconi.
Complimenti: ora lui potrà continuare a farsi i fatti suoi (magari ci sarà il D’Alema di turno che vorrà fare la Bicamerale o il solito Veltroni che vorrà discutere di legge elettorale), mentre quello che una volta si chiamava “il popolo” continuerà a fare sacrifici per mantenere intatti i privilegi di chi la crisi l’ha causata.
Uno scenario fantastico. E la Sinistra? In fondo a destra, come al solito. Del resto, lo diceva anche Gaber.
Ora chissà cosa diranno quelli che mi hanno criticato per non essere andato a votare alle primarie… in attesa, ho qualcosa da dire io a loro: complimenti, avete votato la reazione e grazie a voi ci terremo Berlusconi tra le palle quel che basta per mandare definitivamente a donne allegre questo Paese e, soprattutto, la Sinistra di questo Paese.
Poi dicono che uno prende ad esempio Enrico Berlinguer.