Il governo Monti è a un passo dalla crisi di governo, il Paese alle elezioni anticipate e… Silvio Berlusconi il passo di ricandidarsi l’ha già fatto. L’annuncio arriva dallo stesso Angelino Alfano, inconsistente e inesistente segretario del PDL:
Anche oggi Berlusconi mi ha espresso la volontà di tornare in campo da protagonista. E’ lui il detentore del titolo. E’ stato lui l’ultimo ad alzare la coppa. Le primarie erano per la successione, ma essendoci lui in campo non ha senso farle.
Dunque, niente successione per il Caimano. A chi un anno fa salutava Monti come il salvatore della patria (l’ennesimo), con il merito di aver mandato a casa Berlusconi, come al solito non ci ha azzeccato. La politica italiana, a 23 anni dalla caduta del Muro di Berlino, si dividerà ancora tra comunisti VS anti-comunisti e berlusconiani VS anti-berlusconiani.
Sallusti parlava già ieri di “rinascita del centrodestra“, parlando delle 3mila firme a sostegno della causa civile intentata dal suo giornale contro Ingroia, reo di aver infangato la storia di Forza Italia per l’accusa di essere stata il nuovo referente di Cosa Nostra nel ’94. Non è certo stato casuale.
Il ritorno del Caimano è stata una conseguenza della vittoria di Bersani? Sì, lo è. Se avesse vinto Matteo Renzi, come giustamente osservano alcuni opinionisti di palazzo, Berlusconi non avrebbe avuto alcuna scusa per ricandidarsi. Omettono di aggiungere un particolare: il nuovo Berlusconi sarebbe stato Renzi, stavolta perfettamente integrato a Sinistra.
Perché infatti piaceva così tanto a destra? Perché era la cosa più vicina a quella che avevano perso il 12 novembre di un anno fa. Ora tenta di ritornare (non si capisce bene con quale credibilità). Gli italiani saranno davvero così fessi per l’ennesima volta?