Lo dico subito, è una mezza bufala. La notizia è uscita qualche giorno fa su Il Fatto Quotidiano ed è stata ripresa da altri media. Il primo dubbio mi è venuto leggendo Wired che nel caso di questo presunto cervello in fuga (non odierò mai abbastanza questo termine), parla sempre di frigo ma almeno ci mette una figura. Un frigo non è un Thermos (o più propriamente un vaso di Dewar) e non è un sistema pot-in-pot, invenzione, quest’ultima, che funziona molto bene da millenni.
Per mantenere un corpo a una data temperatura per qualche ora ci si può servire di alcuni principi piuttosto semplici e già noti, come la combinazione di vuoto e materiali riflettenti, ma anche dell’evaporazione dell’acqua, che permette di avere un raffreddamento momentaneo di un paio di gradi (un po’ come quando sudiamo), con l’inconveniente che l’acqua deve essere reintegrata (infatti dopo aver sudato beviamo). Principi come questi sono stati col tempo migliorati a livello tecnologico e di design: quello che in sostanza ha fatto Caterina Falleni, vincendo una borsa di studio negli USA.
Per produrre il freddo si sfrutta invece un ciclo termodinamico che permette di trasferire calore da un ambiente a bassa temperatura ad uno a più alta temperatura. Se guardate il retro del vostro frigorifero ci troverete sicuramente un compressore e un condensatore. Se ci mettete una mano lo scoprirete caldo. Il compressore ha bisogno di corrente elettrica per far passare un fluido da gas a liquido, il liquido viene poi fatto espandere ed evaporare, producendo l’effetto frigorifero.
L’articolo del Fatto, insomma, è una presa in giro sia per noi che per la ragazza, usata per fare il solito tiro al bersaglio all’Italia che si lascia sfuggire dei geni e tessere le lodi dell’America che se li prende.
Non facciamoci abbindolare. Non è un problema chi se ne va (e tra l’altro Caterina ha partecipato a un campus estivo ed è già tornata), il nostro vero problema è chi non arriva e forse anche chi resta: per esempio i giornalisti come Paola Guarnieri (che firma l’articolo del Fatto) a cui, in riconoscimento del suo talento, recapiteremo al più presto l’ambitissimo frigo a pedali.