Aria di spending review, il governo cerca aree da cui tagliare qualcosa e, guarda caso, si ricade ancora una volta su scuola e sanità.
Non parlerò nel dettaglio dei tagli previsti, ad esempio i 30.000 posti letto, le 46 province, il 10% dei dipendenti pubblici…) non ora, non qui, almeno.
Quello che oggi ha destato la mia preoccupazione è l’aver assistito alla messa in scena di un copione già visto negli ultimi anni: 200.000.000€ tagliati dal bilancio della scuola pubblica e destinati al finanziamento delle scuole private. Non basta il fatto che ai miliardi tolti alla scuola pubblica in questi anni si aggiungano altri tagli, ma che addirittura di quei tagli ne approfitti la scuola privata è una cosa che proprio non mi va giù e mi indigna profondamente.
Possiamo anche credervi sulla necessità dei tagli, il punto sta a vedere di QUALI tagli. Ma i regali? Anche questa è spending review?
Diceva Calamandrei intervenendo al III Congresso dell’Associazione a difesa della scuola nazionale (ADSN), Roma 11 febbraio 1950:
“Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci).
Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori – si dice – di quelle di stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private.
Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle sue scuole private.”
(per chi volesse leggere l’intervento per intero: http://www.enricoberlinguer.it/qualcosadisinistra/2011/06/16/piero-calamandrei-discorso-a-difesa-della-scuola-pubblica/)
PS e se questo è la linea politica di cui il PD ha promesso continuità, siamo proprio messi bene!
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