L’Aula della Camera ha bocciato la mozione di sfiducia individuale al ministro del Lavoro, Elsa Fornero, presentata da Idv e Lega, con 88 sì, 435 no e 18 astenuti.
Hanno votato compatti contro PD, PDL e UDC. Sulle possibili divisioni interne al partito, Bersani, ai cronisti che gli chiedevano se fosse stato difficile convincere i deputati del Pd a votare contro la mozione ha detto: ”Quando senti gli argomenti dei leghisti diventa facile convincere i tuoi”.
Dopo i pubblici elogi della Finocchiaro per la riforma del lavoro alla Fornero, il solito pressapochismo democratico mischia il fatto che la Lega votasse sì alla mozione con la sfiducia ad un ministro che si è dimostrato arrogante, incompetente e bugiardo.
Il risultato quale sarà? Che Grillo salirà nei sondaggi e il PD no. Poi però dicono che c’è l’antipolitica. La vera antipolitica la alimentano loro. Dopo le dichiarazioni di Casini (nel 2013 al Governo con Monti e Bersani) e di D’Alema (Monti volto del nuovo centrosinistra), la vocazione al suicidio degli ex-pci si conferma come sempre.
Gira un fotomontaggio su facebook di un vecchio manifesto del PD, così taroccato: “Finalmente democristiani.” Nella loro ignoranza storica qualcuno confonde compromesso storico con la strategia di Bersani. L’intento è sempre lo stesso: spalare fango su Enrico per sostenere “vedete, non siamo diversi da lui.”
No, lui era molto diverso. Il V governo Andreotti lo fece cadere proprio sulle questioni economiche, rompendo il periodo della solidarietà nazionale. Forse, Bersani, avrebbe bisogno di un promemoria.