Bossi si è dimesso

E dunque è successo quello che nessuno avrebbe mai immaginato. Umberto Bossi si è dimesso da segretario del Carroccio. Il punto però è un altro: è mai possibile che per cambiare classi dirigenti, i partiti debbano sempre aspettare l’intervento della magistratura?

Le classi dirigenti, si sa, sono fatte per corrompersi, prima o poi devono lasciare il passo, se non vogliono finire male. E dire che la storia di Bettino Craxi, padre-padrone del PSI, qualcosa avrebbe dovuto insegnare: quando un partito si identifica troppo con il leader, rischia l’annichilimento quando questo leader sparisce dalla scena.

Pure Berlusconi, che in questi ultimi 20 anni ha rappresentato l’apoteosi della personalizzazione politica, l’ha capito e si è ritagliato un ben più gratificante ruolo da burattinaio dietro le quinte, proponendo Alfano a suo successore.

Ma anche qualora un leader sia della più specchiata onestà e bravura, la sua grandezza si misura sulla capacità di lasciare il passo… al momento opportuno, chiaramente, ponendo nel tempo le basi per un ricambio. Rotture e drammi collettivi non servono a nulla: solo a spazzare via ancora una volta un pezzetto di democrazia in più.

Infine, quante Repubbliche dovranno collassare prima che la politica (tutta) si renda conto che la Questione Morale è la prima e più importante questione nazionale?

10 commenti su “Bossi si è dimesso”

  1. …capiamoci, però: questione morale anche come metodo di governo costruito sul consenso delle idee e non sulla prevaricazione del potere e sulle combriccole dei questuanti!!! In tanti enti la magistratura ha trovato tutto a posto ma la corruzione delle relazioni è profondamente radicata!!!

  2. Aldo, la Questione Morale non va confusa con quella giudiziaria. Ad oggi il falso in bilancio non è reato. Quindi? Falsificare i bilanci è lecito? No. La Questione Giudiziaria riguarda giudici e avvocati, quella Morale i rappresentanti delle istituzioni e i cittadini che li eleggono.
    PF

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