“Vedi, io sono questo: ero, sono e morirò da militante comunista.”
(Mario Benedetti, il meccanico di Enrico Berlinguer)
Mario Benedetti. Ai più questo nome non dirà nulla, ma a chi, come il sottoscritto, ha passato gli ultimi 5 anni della sua vita a documentarsi, ad archiviare, a catalogare e a leggere su Enrico Berlinguer, fa lo stesso effetto che farebbe ad un fan di Star Wars nel sentire quello di David Prowse: è una sorta di mito e leggenda, in quanto di Berlinguer ne era il meccanico.
Ho incontrato per la prima volta Mario Benedetti il 5 novembre dell’anno scorso, all’inaugurazione della mostra fotografica di Enrico Berlinguer a Roma. Stavo chiacchierando con un gruppetto di comunisti nostalgici, quando si avvicinò, silenzioso, ad ascoltare. Uno dei compagni del gruppo lo saluta e gli dice: “Questo è quello che ha fatto il sito su Berlinguer.” – “E io ero il suo meccanico.”, mi risponde con un sorriso, dandomi la mano. “Ma allora lei è Mario!“, esclamo io.
Ti bastano cinque minuti di conversazione con Mario per imparare molte più cose su Enrico di quelle che puoi imparare in cinque anni di lavoro come il mio. E, difatti, se per caso vi capita di attraversare Corso Francia, a Roma, alla stazione di servizio Agip lo trovate ancora lì. E il giudizio, amaro, che dà Mario sull’epilogo dei presunti eredi di Berlinguer è netto: “sono degli ipocriti“. E mi racconta di come una volta, in occasione dell’anniversario della morte, si sia trovato ad apostrofare malamente la delegazione piddina al cimitero: “Vale più il mio fiore delle vostre corone; il mio è fatto con il cuore, il vostro no.“
Mario non le manda certo a dire. Tre settimane fa, ad esempio, ha partecipato ad un’iniziativa sulla Questione Morale a Roma; in quella sede, gli ipocriti abbondavano. Così, quando ha preso la parola, ci ha tenuto a dire una cosa che gli ha fatto guadagnare la standing ovation del pubblico:
“Diceva Gandhi che tutti parlano della non violenza, ma nessuno la mette in pratica. Ecco, tutti parlano di Berlinguer, ipocritamente, ma nessuno lo mette in pratica.”
E non puoi fare a meno che concordare, di fronte a persone che si ricordano di Enrico solo perché va per la maggiore, ne pubblicano i discorsi (facendo copia-incolla da questo sito, senza nemmeno citare), si fanno pagare 1000 euro ogni volta che la loro mostra fotografica lascia magari Pescara e via discorrendo. Oramai Berlinguer e le sue parole sono diventate un modo per fare profitto come un altro.
Ti arrabbi, certo, perché dopo 5 anni di lavoro per vedere riconosciuto quello che tutti negavano (la modernità del pensiero di Berlinguer), oggi i frutti li raccolgono proprio quelli che lo snobbavano (ma che hanno più mezzi per fare bella figura). Noi, da parte nostra, forti della nostra web-community di 250mila persone, andremo avanti a fare quello che abbiamo sempre fatto: ricordare Enrico, giorno giorno, mettendolo in pratica.
Gli altri, quelli che lo fanno per soldi, per arrivismo politico, per guadagnarsi una poltrona, bhé, dovranno rispondere di quello che fanno non solo alla loro coscienza, ma anche a tutti quelli che si riconoscono ancora nello stile e nel modo di fare politica di Enrico.
Gente come Mario, meccanico comunista non pentito. Una persona perbene come Enrico. Forse è giunto il momento che in Italia le persone perbene tornino a fare squadra. Se non altro per dimostrare al mondo del qualunquismo che non è vero che a destra e a sinistra sono tutti uguali.
contento lui contenti tutti.
Grande enrico, invece napolitano era, è, e morirà da ipocrita e venduto.
Se non si crede nelle proprie convinzioni per tutta una vita non si arriva da nessuna parte, e quella parte può essere fare il meccanico, il politico, lo spazzino, il banchiere. Penso che si debba portare rispetto verso coloro che sostengono una parte non solo dicendo che si è “anti-qualcosa”…sarebbe troppo comoda la vita così.
bravo mario comunista per sempre
E’ Ben Viva la Memoria d’EnricoB. tra tutto il Suo Popolo ed impotenti a cancellarla i suoi tanti traditori, saranno prima cancellati da Lei .
il comunismo inteso come tale e’ la formula magica per poter vivere insieme ed in pace escludendo a priori il consumismo ed il capitale, che come tutti possiamo vedere ci ha ucciso!
ditelo a D’Alema…
Non esistono più uomini così
NOI tanti siamo con Enrico, ed Eredi Futuri già pronti. Inutile illudersi, nemici traditori d’ogni tempo; l’IDEA e destinata a Vincere .
vero berlinguer uomo da ammirare ,lama grande sindacalista ,che oggi non ce ne sono ,sono senza palle,camuffano tutto tra politica e poltrone e intanto mangiano ,mi auguro che non la diano vinta al governo monti e a quella troiona di fornero ,stiamo andando aschifio ,o rubiamo ,o ci suicidiamo
mio nonno mi ha sempre detto “non importa quale sia il tuo pensiero, l’unica cosa che conta e’ la coerenza tra quello che dici e quello che fai”il
un bellissimo racconto che conoscevo grazie al libro “qualcuno era comunista” di lca telese..
aver avuto la fortuna di conoscere Enrico Berlinguer..non poteva essere che comunista.
Condivido in pieno questa affermazione, è stata quella di tutta la mia famiglia, e continua con me!!!
Lo sarò fino alla morte (UNA COMUNISTA).
Ma…. Sono parole mie….
Assolutamente e x sempre!!!
anch’io
Un pastore vero, autentico. Un comunista nella sua accezione più originale, democratico e socvialista.
andiamo a ritrovare tutti i militanti..magari hanno conservato la memoria buona persa…
andiamo a ritrovare tutti i militanti..magari hanno conservato la memoria buona persa…
Oggi essere comunisti e un privilegio ………persone oneste bisogna andare con il lanternino………….
Oggi essere comunisti e un privilegio ………persone oneste bisogna andare con il lanternino………….
Leggere quest’articolo m’ha strappato un grosso sorriso: sono anni che ammonisco le generazioni antecedenti alla mia (sono nato nell’88), che imperterriti si vantano di esser cresciuti sotto gli ideali di Berlinguer e le poesie di De Andrè, a porre fine a questa triste e dannosa ipocrisia.
Noi, giovani senza “veri ideali” e senza nessuno in cui riconoscerci. Noi, figli di nessuno.
E voi? Cos’avete appreso da quelli che definite i vostri “punti di riferimento etico/morali”? Cosa avete fatto di buono per questa società? Alla luce dei pensieri di Berlinguer, che voi citate fino alla nausea soprattutto quando non avete più specchi su cui arrampicarvi, in cosa potete riconoscervi?
Un appello ai miei coetanei, e ai ragazzi ben più giovani di me: non permettiamo a nessuno di farci bollare come generazioni di rammolliti e accondiscendenti. Tiriamo fuori le palle.
Presente !! Compagno Enrico
Presente !! Compagno Enrico