A Palermo ha (ri)vinto la Dc

Qui (non) riposano in pace, si potrebbe dire parafrasando Montanelli. Sì, perché a quanto pare a Palermo non riesce a trovare pace proprio nessuno. A cominciare dai palermitani, governati dai tempi dello sbarco alleato in Sicilia da persone che, nella migliore delle ipotesi, erano indifferenti; nella peggiore, erano mafiosi.

Per quarant’anni in Sicilia, e in particolare a Palermo, l’alleanza della Dc con Cosa Nostra era fatta in nome dell’anti-comunismo. La strage di Portella delle Ginestre, nel 1947, fu fatta in nome dell’anti-comunismo e segnò il grande freddo in cui sarebbe piombato il mondo ancora prima che la Guerra Fredda entrasse anche solo nella capoccia dei due principali contendenti.

Ebbene, ad ogni tornata amministrativa si spera nel cambiamento, che puntualmente non arriva. Negare però che negli ultimi 60 anni la Sicilia sia stata un laboratorio politico che ha anticipato spesso certe svolte nel Paese, sarebbe ridicolo. E per questo non mi appassiona per nulla la polemica sui 40 voti in più che avrebbe preso Ferrandelli rispetto alla Borsellino (presunti, perché ad oltre 24 ore dallo spoglio ancora non si hanno dati definitivi, e questa la dice lunga sul livello del degrado civile in cui versa la città).

Chiariamoci: fino all’altro ieri manco sapevo chi fosse Fabrizio Ferrandelli, quindi le polemiche tra Claudio Fava e Sonia Alfano, le lascio ai rispettivi contendenti e tifoserie. E’ certo però che con la vittoria dell’ex-dipietrista l’inciucio siciliano (che vede pezzi di PD e pezzi del PDL sostenere Lombardo) diventa ufficialmente il grimaldello con cui i centristi nostalgici della Dc cercheranno di far saltare la fantomatica foto di Vasto (quindi il centro-sinistra).

E già dalle prime dichiarazioni di Enrico Letta e di Casini la strategia appare chiara: uno sostiene che la coalizione PD-IDV-SEL non basta, l’altro invita il PD ad aprire il centro (e quindi a mollare IDV-SEL). Morale: rifondazione DC, sotto l’egida del governo Monti, che in Sicilia, de facto, è già realtà, grazie ai signori delle tessere Lumia e Cracolici.

Ora, a qualcuno andrà anche bene (vedo già commenti festosi dei falchi vendoliani che non vedono l’ora di tornare ad essere minoranza strutturale nel Paese così come quando stavano in rifondazione comunista), ma io non vorrei che qualcuno perdesse di vista l’obiettivo finale: battere la Destra, il qualunquismo e l’anti-politica con una Politica con la P maiuscola che sia di Sinistra.

La Questione Morale non è generazionale e, soprattutto, non si risolve riverniciando il logo del partito. Non basta inventarsi nuove alchimie elettorali per andare ad occupare poltrone, bisogna fare in modo che a noi giovani venga voglia di tornare a fare politica, senza compromessi, senza svendite della propria identità.

Nel 1979, a chi insisteva tra i dirigenti affinché il PCI si adeguasse alle pratiche di potere democristiano per andare al governo, Enrico Berlinguer rispose:

Secondo qualcuno il nostro partito dovrebbe finire di essere diverso, dovrebbe cioè omologarsi agli altri partiti. Veti e sospetti cadrebbero, riceveremmo consensi e plausi strepitosi, se solo divenissimo uguali agli altri, se decidessimo di recidere le nostre radici, pensando di rifiorire meglio. Ma ciò sarebbe, come ha scritto Mitterrand, il gesto suicida di un idiota.

Ecco, una volta Montanelli disse che bisognava turarsi il naso e votare il meno peggio, ovvero la DC. Ma non è forse venuto il momento di lavorare per costruire una società che non sia un immondezzaio?

50 commenti su “A Palermo ha (ri)vinto la Dc”

  1. 1) forse quel “qualcuno” gioca questa partita anche da dentro il PD
    2) la politica con la P maiuscola, “di sinistra”, non è nelle corde e nelle capacità della classe dirigente di questo PD (connivente e collusa)
    3) la “questione morale” non può essere al centro del programma di alcun partito oggi. La “casta” non è credibile.

  2. 1) forse quel “qualcuno” gioca questa partita anche da dentro il PD
    2) la politica con la P maiuscola, “di sinistra”, non è nelle corde e nelle capacità della classe dirigente di questo PD (connivente e collusa)
    3) la “questione morale” non può essere al centro del programma di alcun partito oggi. La “casta” non è credibile.

  3. ogni popolo ha il governo che si merita (e si sceglie)). Tutto deve cambiare affinchè nulla muti! cfr.”il gattopardo ” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. In Sicilia non ha vinto la DC, bensì ha vinto chi doveva vincere a prescindere.

  4. non condivido l’articolo. se il centrosinistra non riesce a vincere le primarie indette dai partiti di centrosinistra, e lascia il campo a un candidato pro-mpa, che speranze ha di governare questo paese con un programma di sinistra? il centrosinistra che pone veti a sinistra (no alla fds) e poi apre alle peggiori forze conservative (mpa) si condanna da solo all’autoestinzione. e infatti a palermo il pd ha appoggiato 3 candidati su 4. io ho già dato, no al centrosinistra, il secondo governo prodi è bastato. questo paese ha bisogno di ben altro.

  5. il mio commento si riferisce a quanto scritto dall’autore: “Ora, a qualcuno andrà anche bene (vedo già commenti festosi dei falchi vendoliani che non vedono l’ora di tornare ad essere minoranza strutturale nel Paese così come quando stavano in rifondazione comunista), ma io non vorrei che qualcuno perdesse di vista l’obiettivo finale: battere la Destra, il qualunquismo e l’anti-politica con una Politica con la P maiuscola che sia di Sinistra.” ora io non sono vendoliano, sto in rifondazione, non mi va affatto bene che abbia vinto ferrandelli, non sono uno da “tanto peggio tanto meglio”. penso però che il centrosinistra abbia fatto decisamente il suo tempo. o la politica guarda in faccia alla realtà, al bisogno di cambiamento (vero, non quello delle serracchiani o dei cosiddetti rottamatori), o si condanna alla scomparsa. la politica non può ridursi a “battiamo la destra, e poi si vede”. oggi abbiamo un governo di destra sostenuto da PD e PDL che sta facendo danni incalcolabili al futuro del paese; dopo Monti forse una politica di sinistra (intesa come politica parlamentare) non sarà più possibile. e allora penso ci sia bisogno di ben altro che le primarie.

  6. Premetto, sono della provincia di Palermo, non residente in città.
    La cosa peggiore è un altra cari “amici”. Ferrandelli, a quanto pare, candidato del centro-sinistra a Palermo, è sicuramente un qualunquista, personalmente l’ho visto sotto il simbolo dei Verdi poi Lista civica, PD, IDV ed infine ad oggi parrebbe che sia alleato anche con esponenti dell’MPA di Lombardo; eppure alla festa di Rifondazione Comunista 2011, appena lo videro entrare lo salutarono: “Ciao Compagno!”. Bene scappai dalla manifestazione e non ci misi più piede. ecco perchè all’inizio ho voluto scrivere la parola “amici” e non compagno, come sarebbe giusto fare. qui a Palermo, compagno ci diventa anche questo individuo.
    credo, dunque, che il risultato di Palermo non sia soltanto vittoria dei centristi ex democristiano, ma anche un autolesionismo della sinistra, e quello riportato sopra è solo un esempio.
    Non poteva e non doveva vincere quel qualunquista lì, cavolo!!!

  7. Il problema è che la mafia è solo il braccio armato di poteri più forti, come i politici sono solo dei burattini corrotti nelle mani di questi poteri forti, le Lobby del petrolio, farmaceutica, armi, banche e assicurazioni, clero, ecc ecc ecc

  8. Credo che il potere della chiesa cattolica abbia conndizionato pesantemente la società e la politica italiana insinuando nelle menti della gente un anticomunismo viscerale che ha raccolto attorno a se tutti quei poteri forti che la Resistenza ed il PCI ,finita la guerra ,sembravano poter spazzare via . Chissà,forse ci sarebbero riusciti ma con l’appoggio di CIA ,massoneria e di tutti i burocrati e i politici collusi e simpatizzanti del regime fascista rimasti ai loro posti, mafie e camorre e lobby varie, si sono sostituite allo stato, sgretolando di fatto quelle idee di libertà, giustizia ed ugualianza che erano nate dalla Resistenza. Adesso, dentro a ciò che resta del partito degli eredi ( indegni ) della SX storica, le forze e le idee conservatrici di centro e di DX stanno portando allo sfascio l’intero paese .Per questo il movimento dei NO-TAV spaventa tanto le nostre “forze politiche “, tutte d’accordo nel reprimere anche violentemente il dissenso del popolo davanti ad un sopruso ed a uno sperpero di risorse economiche , tanta è la loro paura che la gente cominci a prendere coscienza,a prendere possesso del proprio territorio, che si organizzi nei posti di lavoro , e mi aspetto che il movimento dei “forconi “nato in Sicilia si risvegli e riorganizzi, che ritorni il popolo Viola ,i girotondini e tutti quei movimenti popolari e non violenti per ridare idee e speranze a questa nostra “democrazia “malata.

  9. il centrosinistra faccia la lista con la Borsellino e voti per quella. Gli altri si arrangino…

  10. e allora? dov’è il problema o la novità? se dai le briglie ad un ex-dc questo è quello che ottieni… ma ve lo rendete conto che toccherà davvero rimpiangerla quella DC d’una volta? ovviamente oggi non ha più persone di statura e non è riproponibile…

  11. Quello che preoccupa davvero è che l’apertura politica agli elettori non iscritti (e questo rende drammaticamente diverse le nostre dalle primarie in USA…) si è trasformata in alcuni casi nell’opportunità per alcuni candidati più “borderline” di chiamare al voto nel PD i loro sodalizi politici che non voteranno mai PD. Si è cioè scelta la strada di aprire alla marea di non votanti (42%) e invece sono entrati i votanti avversari diretti ad alterare lo scopo stesso della votazione.

    Quando ne parlo con Salvatore Vassallo, lui abbassa lo sguardo anche a nome di Ceccanti e dice “…non siamo maturi..”. Io dico “non siamo responsabili verso i nostri stessi elettori. Vota chi è iscritto o si iscrive, alle primarie Usa: perché non da noi?

  12. A Pierpaolo Farina: apre il cuore ad un “vecchio ragazzo” di 50 anni come me, vedere che ci sono giovani come te in circolazione e vedere soprattutto che il filo ideale tra le nostre generazioni ancora resiste. E’ una speranza anche personale, avendo io un figlio poco piu’ giovane di te (lui e’ del 93).

    Complimenti!!!

    Un abbraccio,
    Loris

  13. La mafia non ha ideali politici… si infiltra dove trova terreno fertile, non è né di destra né di sinistra! Questo ex IDV evoca brutti ricordi (14 dicembre 2011)…

  14. Quando smetteremo di piangere e faremo qualcosa di concreto sarà sempre troppo tardi. Credo che abbiamo tutti un problema. Siamo stati scottati una volta ed ora non riusciamo più a fidarci di nessuno. Anche se nascesse un nuovo Berlinguer non ci fideremmo e continueremo ad invocare Enrico. Ma purtroppo Enrico non può tornare perciò sarebbe l’ora di darsi una svegliata ed organizzare iniziative atte a superare questa sistuazione di stallo emotivo. E non con gente nuova(come prospetta quache Renziano) ma con compagni capaci ed onesti qualunque sia la loro età anagrafica.

  15. Caro Pierpaolo, sono tra i “25” lettori ( di manzoniana memoria) di questo splendido blog!…Complimenti per la passione , l’entusiasmo e la
    Determinazione che ci mettete ! Enrico Berlinguer e’ sempre stato un anticipatore di molte questioni cruciali
    Che hanno poi in seguito caratterizzato
    La
    Storia politica italiana, su tutte la questione morale! Enrico aveva compreso col suo spiccato senso di lungimiranza quanto dirompente avrebbe potuto essere quella macchina clientelare di consenso rappresentata dai partiti se non vi fossero stati dei limiti e delle regole ferree. Quando baluardi come Berlinguer sono usciti di scena in questo paese, gli italiani sono stati capaci per ben 4 volte di votare un corruttore prescritto, un piccolo anarcoide senza dar peso alla sia fedina penale. Dopo aver toccato il fondo di solito inizia la risalita , dobbiamo ripartire dall’esempio di Enrico, responsabilità morale, tensione civile e schiena diritta. Un abbraccio

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