TAV, il paradossale scontro tra Scienza e Tecnica

E’ un paese ben strano il nostro. Abbiamo il governo dei Tecnici che doveva cambiare le cose, a ben vedere a 100 giorni e più questi tecnici hanno rispolverato ricette che al confronto i governi di Giulio Andreotti appaiono pura innovazione (una manovra finanziaria da 20 miliardi, di cui 18 sono solo tasse, la sapeva fare anche un bambino, senza dover scomodare il Presidente della Bocconi).

La ricetta più antica e ideologica di tutte che straccia il velo della finta imparzialità di questo governo è quella della repressione, applicata in risposta alle proteste per un’opera (il Tav) considerata strategica dalla politica (o forse dai suoi finanziatori occulti), ma che in realtà così strategica non è (dipende dai punti di vista, per il cittadino comunque non conviene).

Tra appelli di scienziati e professori, dati scientifici, inchieste che vedono negativo il rapporto costi/benefici, ce ne sarebbe abbastanza affinché dei tecnici con la T maiuscola bocciassero il progetto del TAV, partorito 21 anni fa su previsioni che si sono rivelate sbagliate e che hanno semplicemente ingrassato cosche e dato da mangiare ad un po’ di politica corrotta.

Ed è questo il punto: è nel paradossale scontro tra scienza e tecnica che sta venendo fuori come questa “tecnica” serva solo come maschera ad un’ideologia politica ben precisa, quella che si può perfettamente riassumere nella formula “privatizza gli utili, statalizza le perdite“.

I fantomatici Tecnici che abbiamo al governo, come dei politicanti qualsiasi (forse lo sono e basta), non offrono alcuna spiegazione logica che possa supportare la creazione del TAV Torino-Lione: va fatta e basta. Non c’è dato che possa essere portato come prova dell’inutilità dell’opera in questione, perché tutto è già deciso, in barba alla democrazia e in barba anche a quel federalismo che tutti sventolano e che nessuno poi nella prassi applica (abbiamo solo la federalizzazione della corruzione e delle tasse).

Nulla conta la scientificità: contano solo i profitti. Nei cantieri del TAV è accertata la presenza nei sub-appalti di imprese legate alla ‘ndrangheta. Già solo questo basterebbe per bloccare i lavori e aprire un tavolo con i cittadini.

Ma i Tecnici non vogliono aprirsi all’innovazione del dialogo, preferiscono la solita vecchia ricetta della repressione: come se sgomberi, manganellate e cariche della polizia potessero in qualche modo assicurargli la ragione nella contesa.

Questo governo, checché ne dica Scalfari che addirittura vuole procrastinarlo per decreto, non è tecnico, è politico: è di destra, ma quella destra che, se gli fosse permesso, userebbe i cannoni come a Milano agli inizi del secolo scorso, quella destra c.d. liberale che di liberale ha solo la propensione a favorire interessi particolari, a discapito di quelli della collettività.

Questo governo ha gettato la maschera. La domanda è: forse lo ha fatto, inconsciamente, anche il PD?

14 commenti su “TAV, il paradossale scontro tra Scienza e Tecnica”

  1. Vorrei chiedere al Pd che vedo compatto in difesa della Tav, per quale ragione il governo dispone di 17 miliardi di euro per il traffico Torino-Lione e non trova i soldi per reintegrare i wagon-lits? Sono una catanese residente a Roma e un paio di volte l’anno mi reco a Catania per far vedere a mio padre 90enne i miei due figli. Quest’estate per la prima volta non abbiamo trovato il vagone-letto, lì sul binario della stazione Termini ad aspettarci. Per non spendere 800 euro di aereo (3 biglietti low-cost a-r) abbiamo fatto l’andata in treno partendo alle 8 del mattino e arrivando alle 18 a ct. I miei figli erano stanchi e delusi. Come si fa a tenere inchiodati ad una poltrona due ragazzini per oltre 10 ore? E quando i miei figli mi chiedono della crisi in Italia, cosa gli devo spiegare? Che le merci in Italia hanno un trattamento migliore degli esseri umani? Poi ci sorprendiamo dei black blocks, degli anarchici, dei violenti infiltrati che spaccano vetrine e imbrattano i muri…I miei figli stanno covando tanta rabbia ed io temo per il loro futuro.

  2. Vorrei chiedere al Pd che vedo compatto in difesa della Tav, per quale ragione il governo dispone di 17 miliardi di euro per il traffico Torino-Lione e non trova i soldi per reintegrare i wagon-lits? Sono una catanese residente a Roma e un paio di volte l’anno mi reco a Catania per far vedere a mio padre 90enne i miei due figli. Quest’estate per la prima volta non abbiamo trovato il vagone-letto, lì sul binario della stazione Termini ad aspettarci. Per non spendere 800 euro di aereo (3 biglietti low-cost a-r) abbiamo fatto l’andata in treno partendo alle 8 del mattino e arrivando alle 18 a ct. I miei figli erano stanchi e delusi. Come si fa a tenere inchiodati ad una poltrona due ragazzini per oltre 10 ore? E quando i miei figli mi chiedono della crisi in Italia, cosa gli devo spiegare? Che le merci in Italia hanno un trattamento migliore degli esseri umani? Poi ci sorprendiamo dei black blocks, degli anarchici, dei violenti infiltrati che spaccano vetrine e imbrattano i muri…I miei figli stanno covando tanta rabbia ed io temo per il loro futuro.

  3. condivido pienamente. e il ruolo di Repubblica nel sostegno deciso, e in alcuni casi goffo e patetico, al governo monti, dovrebbe aprire una riflessione sul ruolo dei media in tempi di plauso al taglio dei finanziamenti pubblici alla stampa.

  4. Monti e co. hanno avuto un mandato … quello di salvare l’Italia! Non si possono imputare a loro scelte che governi di sx e dx si sono astenuti dal fare. Sulla TAV oggi ho letto qualcosa sul sito di Pietro Ichino … andate a leggerlo anche voi … non potete fare certe affermazioni! Ritengo Monti una persona perbene e mi fido della sua decisione. Anche voi dovreste cercare di esaminare le ragioni degli altri … mi rendo conto che è difficile … è più comodo assumere una posizione e difenderla senza se e senza ma … buon viaggio … verso dove?

  5. Bell’analisi. I numeri parlano chiaro, e gli argomenti approssimativi dei si-TAV esalano un fortissimo odore di bruciato. Non capisco invece chi difende Monti solo perché è una pesona per bene, o per simpatia. Bisogna guardare ai fatti e alle azioni concrete, Monti sta salvando l’Italia forse ma sta massacrando gli italiani. Monti sta lì perché ha un mandato europeo per evitare che il contagio del default greco arrivi a un grande paese come l’Italia perché questo farebbe crollare di fatto lo staus quo del potere in mano alle banche.

  6. La critica ai tecnici è più che legittima e non è necessario supportarla con richiami alla scienza, che nell’intervento è semplicemente citata, come se fosse un dato sotto gli occhi di tutti. Dovremmo imparare a parlare delle cose, non a citarle e basta.

  7. E’ spinosa la questione, e nel tentare di dirimerla, questo articolo si e’ punto le dita.

  8. Caro Pierpaolo,
    personalmente ho sempre sostenuto che questo Governo è di destra. Ciò è provato non solo dalle tue constatazionia proposito della Valsusa, ma anche dai propositi di questo Governo sulla politica fiscale. Infatti l’atto di indirizzo governativo di politica fiscale per il triennio 2012/2014 prevede a pagina due “lo spostamento dell’asse del prelievo fiscale dalle imposte dirette a quelle indirette…”. Più di destra di così solo i governi dell’Italia degli anni immediatamente successivi all’unità che imponevano la tassa sul macinato.

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