“Il Cileno”, ovvero Marcello Valentino Gomez Cortes

Non è un fantasma, ha un nome “il Cileno”: si chiama Marcello Valentino Gomez Cortes, 28 anni e finalmente ha un volto. Non è stato neppure difficile intervistare Ruth la compagna, subito disponibile a raccontare la storia di Marcello e a fornire alcune foto. Evidentemente per la stampa è più interessante parlare delle polemiche  sulla Polizia Locale che del dramma di una famiglia e fa più effetto la foto presa da Facebook di un vigile in versione Rambo che quella di un padre che abbraccia i suoi figli. La vera vittima è invisibile, perché straniera anche se nel paese in cui è nata.

Se infatti il tanto discusso Jus Solis, diritto di cittadinanza a chi nasce in Italia, fosse già legge, probabilmente Marcello non avrebbe avuto motivo di scappare e non si sarebbe imbattuto nel suo assassino. Ha tentato di regolarizzarsi con la sanatoria, stava riuscendo tramite il suo avvocato ad ottenere finalmente la cittadinanza: troppo tardi.

Da clandestino, non puoi che avere un’occupazione in nero: Marcello faceva traslochi, lavorava onestamente, aveva messo su famiglia ed era padre di Davide (6 anni) e di Alanis (5 anni) entrambi tifosissimi dell’Inter e non mancavano mai di vedere le partite in tv, nel locale vicino a casa dove la comunità sudamericana si ritrova. La notizia della morte del padre, Davide e Alanis l’hanno ricevuta solo ieri, dalla psicologa suggerita dalla Squadra Mobile che sta seguendo la famiglia e forse solo domani il bambino più grande tornerà a scuola.

Un padre di famiglia con uno scaffale pieno di libri di filosofia e di politica italiana, a cui piaceva leggere e discutere di attualità, ribaltando quel luogo comune che bolla gli irregolari come delinquenti e ignoranti. Marcello amava la musica italiana, le canzoni di Biagio Antonacci e dei Nomadi erano tra le sue preferite. Quando accenno a Ruth che il Consiglio Comunale ieri ha fatto un minuto di silenzio per ricordare Marcello, il suo volto esprime sorpresa (“Nessuno mi ha avvertita e non ho letto la notizia sui giornali”) ma anche condivisione del gesto. Capisce prima di me che l’intervista sta per finire e anticipa la mia ultima domanda: “Giustizia, voglio solo giustizia, non si può morire così”.

22 commenti su ““Il Cileno”, ovvero Marcello Valentino Gomez Cortes”

  1. L’unica cosa che ancora mi sfugge è il motivo percui questo signore cileno così a modo fosse inseguito dalla polizia municipale …..

  2. “Un pregiudicato clandestino cileno di 29 anni, Marcello Valentino Gomez Cortes, è morto a Milano dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola esploso da Alessandro A. agente 36enne della polizia locale. Secondo una prima ricostruzione, quattro agenti, impegnati in un servizio anticontraffazione e antiabusivismo in corso Buenos Aires, in borghese a bordo di una vettura della polizia locale sono intervenuti in zona Crescenzago dove era stata segnalata una rissa. Ma quando sono giunti sul posto hanno visto una Seat Cordoba blu, con targa spagnola, fuggire contromano in via Orbetello. Non avendo rispettato l’alt intimato, i vigili urbani l’hanno inseguita in via Crescenzago. L’auto avrebbe compiuto pericolose gimkane, tentando anche di speronare la macchina degli agenti. Giunta all’altezza del civico 100 (palo luce 43) nei pressi del parco pubblico Lambro, i due fuggiaschi hanno abbandonato la vettura per dileguarsi nei giardinetti dove, uno dei due, si sarebbe girato e avrebbe puntato una pistola contro il vigile che lo inseguiva.

    IL COLPO DI PISTOLA – A quel punto, l’agente ha esploso un colpo di pistola che però non ha colpito il ragazzo armato, ma il suo complice che stava scappando. Il ferito è stato lungamente rianimato sul posto dai soccorritori del 118 e poi trasportato a bordo di un’automedica in codice rosso all’ospedale San Raffaele, dove è deceduto. È caccia al complice che è fuggito brandendo una pistola. Non sono state trovate armi sul posto. Non ci sono tracce di altri colpi di pistola sparati dal bandito. Tutto è accaduto a pochi metri di distanza. In un primo momento, invece, la polizia, arrivata sul luogo della sparatoria, aveva interrogato quattro uomini nordafricani che si trovavano sul posto, ma completamente estranei ai fatti. L’agente della polizia municipale e il collega che era con lui a bordo di un’auto con i colori d’istituto, vengono ascoltati in Questura dagli agenti della Squadra mobile. Secondo il comandante della polizia locale, Tullio Mastrangelo, intervenuto sul posto, la vittima si sarebbe «inserita nella traiettoria del proiettile» esploso dall’agente il quale in realtà puntava l’uomo che lo minacciava con la pistola.

    I PRIMI ACCERTAMENTI – Le prime analisi medico-legali condotte sul cadavere confermerebbero la versione del vigile che ha sostenuto di aver esploso un solo colpo con la sua pistola d’ordinanza. Sul corpo della vittima sarebbero infatti stati trovati due fori causati dal proiettile, uno di entrata e l’altro di uscita. Bisognerà ora stabilire quale sia quello d’entrata e quale di uscita. Uno dei fori sarebbe sul torace. Il vigile che ucciso Valentino Gomez Cortes è indagato per eccesso colposo di legittima difesa A. A. L’uomo sarebbe interrogato dal pm Roberto Pellicano, il magistrato che sul caso ha aperto un fascicolo.”
    http://www.ilgiornaledelfriuli.net/cron/far-west-a-milano-un-vigile-urbano-fredda-un-pregiudicato-clandestino-cileno-disarmato-marcello-valentino-gomez-cortes/

    Saprete solo ciò che vogliono farvi sapere…

  3. L’idea che ho di giustizia è lontana anni luce da un vigile urbano che si fa Rambo e da uno Stato che si fa assassino. 
    Ma è lontana quanto è lontano dalla mia idea di cittadino per bene un uomo che scappa dalle forze dell’ordine, anche se fosse per fame, semplice paura o vergogna per la propria condizione.
    Qualcuno mi può spiegare il motivo della fuga?

  4. Piero, per il vigile ammazzato hanno fatto la fiaccolata, ne hanno parlato per settimane. Marcello non ha avuto nemmeno una foto sui giornali (noi siamo i primi che pubblicano una sua foto). Dire Qualcosa di Sinistra significa stare dalla parte di quelli a cui non viene data voce da giornali che prendono finanziamenti milionari per fare i gazzettini dei poteri forti. I morti sono tutti uguali. Quanto al clandestino, a inizio del secolo scorso noi Italiani in America, oltre ad essere clandestini, abbiamo esportato anche Cosa Nostra.

  5. 28 anni… Vigile ammazzato con il sub…frutto di un mondo che ha perso la ragione e il senso della vita, non sono fatti di “destra” o “sinistra” ma di UMANITÀ ….ma stiamo scherzando? Erano UOMINI….che c’entrano la destra o la sinistra??? Sempre la politica di mezzo……per favore…la si piantasse una buona volta!

  6. oggi vigili e polizziotti hanno il grilletto facile,e spesso anche i manganelli facili da usare.forse bisognerebbe rivedere alcune leggi .In questi ultimi anni ci sono stati troppi episodi strani ,sia nelle carceri che nelle strade. penso che tutte le forze dell’ordine non spirano piu’ tanta fiducia al cittadino perche usano metodi troppo violenti che non si dovrebbero mai usare.

  7. Togliete le armi ai vigili urbani ,il compito dei vigili urbani è quello di fare multe e di snellire il traffico punto.

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