I presidenti della Camera e del Senato hanno avuto, ieri pomeriggio, un incontro con il neo-ministro del Welfare Elsa Fornero, durante il quale si è parlato di un cambio di regime nel campo dei vitalizi parlamentari. A quanto si legge dal comunicato ufficiale congiunto dei due rami del potere legislativo, infatti, èstato deciso che tra le prime azioni del nuovo governo volte a contrastare gli alti costi della politica ci sarà il definitivo abbandono ai vitalizi parlamentari in favore del metodo contributivo “in analogia con quanto previsto per la generalità dei lavoratori”.
Secondo il metodo contributivo la pensione è calcolata in base ai contributi versati ed è concessa non prima del raggiungimento di una data soglia di età, per i parlamentari con più di una legislatura alle spalle la soglia sarà fissata ai 60 anni d’età, mentre si parla dei 65 anni per i cittadini che per una sola legislatura hanno vestito gli abiti parlamentari.
Si legge, infatti, che “per i parlamentari cessati dal mandato sarà possibile percepire il trattamento di quiescenza non prima del compimento dei 60 anni di età per chi abbia esercitato il mandato per più di una intera legislatura e al compimento dei 65 anni di età per chi abbia versato i contributi per una sola intera legislatura”.
Il sistema sarà efficace solamente per le quote legate alle prossime legislature, per cui gli attuali parlamentari percepiranno una parte del vitalizio e una parte della pensione a seconda della loro capacità contributiva, mentre per i nuovi parlamentari che varcheranno le soglie dei Palazzi dalla prossima legislatura, il nuovo sistema sarà del tutto operante.
Si legge infatti nella nota ufficiale che “il sistema di calcolo contributivo sarà introdotto dal primo gennaio 2012 e opererà per intero per i deputati e i senatori che entreranno in Parlamento dopo tale data e pro rata per quanti attualmente esercitano il mandato parlamentare”.
Secondo quanto calcolato dagli analisti dell’Espresso, ieri sera in onda in un servizio di Ballarò, un parlamentare entrato in pensione nel 2007 a 57 anni di età ed entrato in politica nel ’94 avrebbe versato 164mila euro di contributi ma, vivendo per altri trent’anni, avrebbe ricevuto come vitalizio circa 2 milioni di più di quanto versato, ciò con l’introduzione del sistema contributivo non sarà più possibile prima di tutto perchè la percentuale dei contributi non sarà più quella attuale dell’8,6% ma sarà adeguata a quella del 33% prevista per i lavoratori dipendenti.
E in fondo era una decisione preannunciata già dal Discorso di Insediamento del presidente Monti quando lo stesso parlò di eliminazione dei privilegi, è il primo step in tal senso e si spera che l’esecutivo resti fermo nel suo proposito, per quanto non mancherà certo chi, come Borghesi -deputato IdV- riterrà il provvedimento “quanto mai inadeguato”, affermando che “si tratta dunque, ancora una volta, di un interventicchio”.
Per come la vedo io, questo è certamente “un passo verso una maggiore equità tra parlamentari e lavoratori” “La decisione di inserire nel 2012 l’entrata in vigore del sistema contributivo per i vitalizi dei parlamentari va nella giusta direzione”, come già dichiarato dal capogruppo del PD del Senato Anna Finocchiaro.
Il testo integrale del comunicato congiunto è visualizzabile sul sito del Senato: http://www.senato.it/notizie/21397/305346/355003/357997/358037/gennotizianew.htm
Si comincia bene finalmente!
sempre dalla prossima legislatura eh..tranquilli….
sempre poco…
ERA ORA!!!!!!!!!!!!
finalmente si inizia…
finiscono i privilegi è una parolona………
ma sarà vero?che sia la volta buona….?troveranno di sicuro un escamotage per saltarci fuori…io ci scommetto!!!!
la cosa avverrà troppo terdi
tardi
E ci voleva proprio.Bravo Governo !
presto x dire grazie….
più o meno … diciamo che si scalfiscono i privilegi !! RETROATTIVITA’ SUBITO e TETTO ALLE PENSIONI ( dite voi la cifra ma … la pensione serve per campare non per arricchirsti … cristo santo!!! )
Quanto ci metterà “La Casta” a silurarlo?
sono in piena sintoni con lo stop ai nuovi vitalizi….ma in pieno disaccordo.. con il mantenimento in essere di quelli acquisiti….Monti, se vuole essere credibile agli occhi della gente.. DEVE eliminarli tutti.. vecchi e nuovi..e ridurre immediatamente il numero degli onorevoli e dei senatori…riducendo, così come avviene per moltissimi lavoratori, la riduzione dgli stipendi da RE che prendono.
Mi era sembrato di capire che non si tratta di uno stop . In realtà dovranno solo aspettare un pò di più
E’ un buon inizio. Vedo uno spiraglio di luce, anzi un fascione di luce.
Si ma delicatamente,con garbo,piano piano senza fare rumore o danni,magari con piccolissime percentuali…tanto poi si rifanno con le pensioni degli operai.
I VITALIZI DEVONO ESSERE ELIMINATI! Che cosa significa “lavorare per una legislatura”? sono cinque anni in cui saltuariamente si presentano in Parlamento per percepire uno stipendio di 150000-160000 euro! E’ SCANDALOSO L’INSULTO NEI CONFRONTI DI CHI PUO’ FREGIARSI DEL TITOLO DI LAVORATORE!!
Sarebbe anche l’ora
NON CI CREDO,MI SPIACE,CI STANNO PORTANDO A FONDO E VELOCEMENTE
senti ma con sto atteggiamento fai prima a buttarti a mare senza salvagente e con tre salcicce legate in vita per gli squali.
hai voglia …. prima che finiscano davvero !!!!
ma siamo sempre molto lontani da una equità di trattamento fra lavoratori e politici!
ALLELUJA !!!!!!!!
Ci dobbiamo credere…???
Stop ai vitalizi? Certo ma bisogna agire soprattutto sulle retribuzioni ordinarie che non sono in linea con i costi della politica.
SARA’ VERO???
Bla Bla bla…
È ORA
la riduzione di chi non si presenta deve essere più alta dei 300 o 5oo euro che gli tolgono. devono fare la fame come un normale cittadino!!!!!!!!!
Sarebbe meglio che si legasse la paga dei parlamentari a cinque volte la pensione minima
ci credero’ solo quando vedro’… nero su bianco
ma pensa un pò;i parlamentari avranno il vitalizio a 60 anni,mentre i lavoratori della catena di montaggio andranno in pensione a 65/67 anni vergogna!!!!!!!