La bozza della lettera dei parlamentari Pdl

“Presidente (ma dov’è? – come dov’è? è l’intestazione autonoma della lettera!) veniamo noi con questa mia adirvi (una parola) uno che, scusate se sono pochi, ma millenovecentomiliardi di debito pubblico (punto e virgola), noi ci fanno specie che quest’anno (una parola) c’è stato una grande moria delle vacche come voi ben sapete (punto, due punti, fai vedere che abbondiamo, sennò dice che siamo provinciali, abundantis ad abundandum).

questa moneta servono che voi vi consolate (con l’insalata? – ma quale insalata, non mi distrarre che c’ho tutto in testa, scrivi consolate) dai dispiacere che avreta perché (sì, perché, aggettivo qualificativo) dovete lasciare il poltrona di Presidente a me che  siamo noi medesimo di persona (ma che stai facendo una faticata?) vi mandano questo.

Perché il paese c’è la può fare, è uno studente che studia, che si deve prendere una laura in Europa e deve tenere la testa al solito posto, cioè sul collo (punto, punto e virgola, punto).

Salutandovi indistintamente (sbrigati) i fratelli Caponi che siamo noi (apri una parente e chiudila).”

Lamberto Dini e altri, in arte Fratelli Caponi.

9 commenti su “La bozza della lettera dei parlamentari Pdl”

  1. Saranno pure loschi, non c’è dubbio, ma questa pagina ignobile è quanto di più idealista e ignorante si potesse creare. Mi fa schifo. Si citano personaggi vetusti per interpretare in modo astratto le categorie del presente. Si leggono frasi, frasi, frasi… e si vive nel passato. Ecco l’Italia: un paese di vecchi che vive nel ricordo dei defunti!

  2. Saranno pure loschi, non c’è dubbio, ma questa pagina ignobile è quanto di più idealista e ignorante si potesse creare. Mi fa schifo. Si citano personaggi vetusti per interpretare in modo astratto le categorie del presente. Si leggono frasi, frasi, frasi… e si vive nel passato. Ecco l’Italia: un paese di vecchi che vive nel ricordo dei defunti!

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