Un film su Berlinguer, che problema c’è?

L’ultima pazza idea della mia vita mi è venuta mentre ero sdraiato all’ombra di una palma, erano le tre del pomeriggio, una calda giornata d’agosto non dissimile da queste che stiamo vivendo in questo pazzo ottobre. Tra le mie mani avevo “Il Giocatore” di Dostoevskij, ero all’ultima pagina, quando il protagonista sembra spacciato: ha un solo gulden in tasca, deve decidere se pranzarci oppure se… giocarci. Torna indietro, punta di nuovo e… vince. E il libro si chiude così: “Che cosa sarebbe avvenuto, se allora mi fossi perso d’animo, se non avessi osato decidermi? Domani, domani tutto finirà.

Ecco, in quell’istante, appena chiuso il libro, con il venticello marittimo che mi cullava sotto la palma, mi sono detto: e se facessimo un film su Berlinguer? La stessa domanda, con oggetto diverso, mi venne nel gennaio 2009, quando mancavano pochi mesi al 25° anniversario della morte di Enrico: e se facessimo un sito su Berlinguer?

Allora un sito web su Enrico Berlinguer non esisteva, se uno voleva sapere cosa diceva Enrico, poteva sperare di trovare qualcosa in qualche biblioteca, ma trovavi poco e niente. E siccome a quei tempi il mio blog sulla questione morale andava per la maggiore, pensai di capitalizzare quei lettori e soprattutto utilizzare tutto il materiale che avevo raccolto su Berlinguer per la mia tesina di maturità. Non sapevo nemmeno da che parte cominciare, mi sono messo a smanettare con il pc e, grazie a quello che avevo imparato all’esame di informatica ad ingegneria, sono riuscito a mettere in piedi una scalcinata versione beta del sito, che vedeva la luce il 16 febbraio.

Oggi EB.IT e il blog che ospita da 10 mesi (Qualcosa di Sinistra) ha qualche decina di migliaia di visitatori ogni giorno. Su facebook, dove Enrico nemmeno esisteva, siamo riusciti ad improvvisarci comunicatori sociali così bene io e Francesco Milione, insostituibile compagno di avventura conosciuto sul forum di eb.it, che oggi superiamo i 235mila fan (con più della metà iscritti direttamente ad EB.IT). Il tutto con il passaparola e con un costo annuale del sito di 38 euro.

Ecco, anche allora, quando parlai del mio progetto in giro, molti mi invitarono a lasciar perdere. Qualcuno addirittura mi rispose: “Ma dove credi di andare, oramai Berlinguer non se lo fila più nessuno… iscriviti al Pd e fai carriera anziché pensare alla Questione Morale.” Ecco, più volte mi faccio la stessa domanda di Aleksej Ivanovic: “Che cosa sarebbe avvenuto, se allora mi fossi perso d’animo, se non avessi osato decidermi?

Probabilmente Enrico sarebbe rimasto chiuso nella memoria di chi lo ha conosciuto e lentamente dimenticato dai miei coetanei, nati dopo la caduta del Muro di Berlino come me, nel 1989. Sì, perché EB.IT e tutto quello che vi è legato l’ho pensato per quelli della mia età, affinché potessero farsi un’idea direttamente di chi era Enrico Berlinguer, leggendo quello che pensava senza filtri.

Penso di essere arrivato ad un buon punto: la community si è allargata a dismisura, immancabili lettori esigenti e attenti come Rino e Vincenzo si sono moltiplicati, il 46% degli iscritti al sito ha meno di 35 anni.

Penso però che sia arrivato il momento di decidermi, anzi, di decidersi, tutti noi. Perché oramai siamo tutti una grande famiglia. Penso sia un nostro diritto, soprattutto per noi giovani che Enrico Berlinguer non l’abbiamo mai conosciuto, vedere interpretata sul grande schermo la sua passione ideale, i modi gentili, la costante attenzione per gli altri, l’onestà morale e soprattutto intellettuale. Sentire il cuore palpitare, sentendolo parlare ancora una volta, anche se interpretato.

Per far conoscere ai ragazzi come me che sono esistiti in Italia non solo gli Andreotti o i Riina, di cui spadroneggiano i film e le fiction, ma anche e soprattutto persone come Enrico, politici che davano l’esempio, prendevano lo stipendio medio di un operaio e si occupavano di rendere migliore la vita di chi li aveva eletti. Per ribadire che non sono tutti uguali e che c’è speranza per questo Paese, se noi giovani ci “impossessiamo di ogni ramo del sapere” e lottiamo “con i lavoratori e gli oppressi”.

Quando ho fatto leggere la bozza che ho scritto di getto quel pomeriggio sotto la palma, per avere un’idea di come strutturare il film, qualcuno ha detto “sei matto? Chi vuoi che produca un film su Berlinguer e soprattutto lo giri? Tu non sai niente di cinema.

È vero, non so nulla di cinema. Non sapevo nemmeno nulla, però, di come si fanno siti web, di come si usava fb, di come funziona l’informatica che conta. Ero animato semplicemente di una forte passione. E alla fine ce l’abbiamo fatta, tutti noi. Sì, perché il successo è dovuto a te, a te e a te che stai leggendo. Io ho avuto l’idea, ma la grandezza di questo progetto sta nella ricchezza delle persone che vi si dedicano con passione ogni giorno.

Insomma, se ci diamo una mano tutti quanti, vuoi che qualcuno del mestiere non ci dia una mano a fare un film su Berlinguer? Alla fine, che problema c’è? Se i soldi sono il problema, qualche euro a testa… e visto che siamo centinaia di migliaia una discreta somma per cominciare la troveremo, no?

Dunque, da dove partire? Bhè, magari cominciando a diffondere questo articolo. Perché a magari a qualcuno del “mestiere” interessa. Alla fine, se non ci decidiamo, tutto rimarrà fermo, immobile.

E allora buttiamoci. Incrociando le dita.

4 commenti su “Un film su Berlinguer, che problema c’è?”

  1. Io vi do’ una mano volentierissimo!!!!!!Ma il protagonista dove lo trovate? Va beh si trova anche lui, con un po’ di buona volontà!

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