Sandro Pertini – Lettera alla madre

Della lettera alla madre di Antonio Gramsci ne abbiamo già parlato. Oggi voglio ripubblicare questa lettera, che incredibilmente è identica nei toni e nell’orgoglio a quella di Gramsci. E’ la lettera che Sandro Pertini inviò a suo madre di nascosto per il Capodanno del ’29. Come quella di Gramsci, in poche righe si coglie la grandezza di un uomo. (PF)

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Mia buona mamma,

Son riuscito a procurarmi un pezzo di lapis e un po’ di carta e tento di scriverti nonostante questi maledetti ferri che mi stringono i polsi. Voglio che ti giungano i miei auguri per il nuovo anno, mamma, e farò di tutto perché a Napoli questa mia lettera sia imbucata. Sono qui solo in una piccola cella del vagone cellulare. Mi portano a Napoli e verso il 27 mi porteranno al reclusorio di S. Stefano. Mamma buona e santa, non ti rattristare per questa tua nuova sorte. Pensa, mamma, che lotto per un’idea sublime, tutta luce.

Oggi più di ieri io sento d’amare questa idea. Il carcere rende più profondo in me questo amore. La condanna, mamma buona, è motivo d’orgoglio per il tuo Sandro, e lo deve essere per te. Se tu sapessi con quale gioia, e con quanta fierezza io alzai dalla gabbia dopo la lettura della sentenza il grido della mia fede “Viva il Socialismo“, “Abbasso il fascismo“. E allora mi saltarono addosso furenti, turandomi la bocca quasi a soffocarmi, ma io nulla sentivo. Ascoltavo solo il mio cuore battere contento.

Scrivi alla buona Signora e diglielo che oggi più di ieri sono degno del loro affetto. Fa che non mi dimentichino. Dirai loro che auguro a tutti un anno fecondo per la nostra causa. Cerchino di lottare sempre con più ardore di ieri, perché oggi essi uomini liberi devono lottare anche per noi costretti all’inazione, che il mio spirito è sempre con loro e sogno la libertà solo per riprendere fra di loro il mio posto di combattimento. Vorrei che il mio saluto giungesse in modo particolare al maestro e ai miei compagni di lavoro, che non dimentico. Fu lavorando con essi, che io conobbi tanto bene che prima ignoravo, e che arricchii di pregio e virtù il mio animo, rendendolo capace di affrontare serenamente prove come questa.

Sappiamo che a S. Stefano vi si trovano Zaniboni e Terracini, mi sarà difficile però vederli, perché dovrò fare circa 20 mesi di segregazione cellulare. Gramsci è ammalato gravemente, Scacianna è tisico, il Tulli è diventato cieco. Noi politici siamo sorvegliatissimi, e il carcere viene reso più duro a noi che ai reclusi comuni.

Grazie mamma, di quanto mi hai mandato, non speravo tanto. Per ora continua a scrivere a Regina Coeli perché devi fare finta di non averla ricevuta questa mia. L’unita lettera appena letta spediscila alla buona signora. Tu mamma, amami sempre così!

Ti stringe forte il tuo Sandro!
(Roma-Napoli, 23 dicembre 1929)

54 commenti su “Sandro Pertini – Lettera alla madre”

  1. I VERI perseguitati politici non fanno le vittime piagnucolose, ma rivendicano il carcere come medaglia della loro convinzione. Quasi come certi sedicenti perseguitati di oggi…

  2. il mio unico è immenso presidente ,,era là voce del popolo ,,solo chi hà sofferto può capire l,angoscia del popolo è lui il nostro caro presidente ci teneva tutti x mano come sè tutti noi fossimo suoi figli ,,ti hò amato tanto mio caro presidente x chè 1 di noi ,,,,,,,

  3. Per me è stato un maestro di vita. Indimenticabile un suo discorso quando era presidente della camera, in Piazza Grande a Modena, sotto una pioggia battente, ha infiammato la piazza ricolma di studenti parlando loro di doveri e diritti di onestà e di senso del dovere.

  4. s.o.s. cercasi Uomini( con la U maiscola) che credano veramente in questo Paese…CARI Sandro.Enrico,Aldo….vi penso e ho lacrime amare di rimpianto…quando la politica si poteva chiamare tale…lotte e conquiste…che si stanno sgretolando…ma io ci credo ancora….Grazie.

  5. bellissima lettera.piena di saggezza e di orgolio di appartenenza ad una certa posizione politica ,che cercavano di cambiare l’Italia dal fascismo, ma tutti coloro vennero incarcerati e torturati quasi tutti morirono nelle carceri. oggi personaggi cosi’ grandi di valore non ce ne sono piu’ . forse ne sono rimasti pochichissimi ..ma troppo vecchi per essere ascoltati , e non piu’ in forza per cambiare questa soceta’ corrotta ,e di politici che non sanno niente di come amministrare un paese e quali sviluppo creare per i giovani e insegnare loro agovernare , oggi cercano solo la poltrona per arricchimento personale ..ma in quanto a ideali e ragionevolezza ..zero………….

  6. Dire che uomini cosi’ nn esistono piu’ e’ banale….dire che oggi i politici fanno ribrezzo ..e’ banale! Allora cosa commentare? Niente! Solo da leggere e meditare! Grande Sandro! Rendi dignita’ a questo paese alla deriva!

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