Milano, Tabacci assessore al bilancio. Dov’è la novità?

Se Madama la Reazione esulta, il Barone Cambiamento ne esce letteralmente dimezzato. Perché quando Giuliano Pisapia aveva annunciato qualche giorno fa che l’assessore al Bilancio sarebbe stata una figura di garanzia (di fatto precludendo dunque il posto al suo sostenitore sin dalle primarie, Davide Corritore, che ne aveva certamente le capacità) ci si aspettava un professore universitario (visto l’andazzo di matrice bocconiana) per risanare i conti disastrati lasciati dalla Moratti.

L’annuncio della quasi certa nomina ad assessore al Bilancio di Tabacci è stata invece una doccia fredda per tutti quelli che avevano sostenuto Giuliano Pisapia sin dalle primarie, che alle primarie lo avevano votato, che lo hanno votato al primo turno per poi concludere in bellezza al ballottaggio quell’avventura iniziata con i Comitati l’8 settembre 2010 alla Libreria del Mondo Offeso. Attenzione, non parlo né dei tifosi di partito, né dei reazionari travestiti da progressisti che tra primarie e primo turno sono saliti sul carro del vincitore. Mi riferisco a quella piazza di oltre 100.000 persone che è stata caricata di aspettative e di speranze che la nomina di Tabacci sgonfia in un nanosecondo.

Non si ha nulla contro Tabacci in sè, ma quello che rappresenta e, soprattutto, gli si chiede conto delle sue scelte passate, a cominciare dalle dichiarazioni subito dopo il voto delle primarie, in cui esortava Gabriele Albertini a scendere in campo e invitava il PD a togliere il suo appoggio a Pisapia e convergere sull’ex-sindaco parlamentare europeo del Pdl. E, sinceramente, troppo comodo dire che Tabacci era in piazza il 27 maggio: non c’era il 13, perché era impegnato a sostenere Manfredi Palmeri, candidato del Terzo Polo (e per piacere, trinariciuti di partito, basta con la storiella che solo gli stupidi non cambiano idea: questo è opportunismo bello e buono, visto che nemmeno ha ammesso di aver sbagliato nelle sue scelte passate).

Ed è qui che le perplessità sono molto forti: possibile che “la più grande coalizione del centrosinistra a Milano“, come l’ha più volte definita Pisapia in campagna elettorale, non abbia personalità capaci di svolgere un ruolo tanto importante come quello di assessore al Bilancio in un Comune come quello di Milano? E’ una ammissione di mancanza di professionalità e capacità talmente forte, che è strano come anche il PD, che vanta tra le sue fila fior fiori di economisti, abbia deciso di appoggiare questa scelta del Sindaco. Perché non solo Tabacci non ha sostenuto la coalizione vincente nelle urne, non solo è un politico che fino a 3 anni fa era nella maggioranza berlusconiana, ma ha anche idee sulla cultura, sull’innovazione, sulle politiche energetiche che con quelle della coalizione vincente non c’entrano nulla. Sì, c’è qualche convergenza, ma non è sufficiente per affidargli i cordoni della Borsa: sarebbe come commissariare per cinque anni il Comune.

Roberta De Monticelli (sostenitrice di Pisapia della prima ora) ha parlato di “una stretta al cuore“, motivando le sue perplessità su Tabacci proprio per il suo passato, ricordando le parole di Montanelli sull’Italia “Paese di contemporanei“. Si ì dimenticata di aggiungere che Tabacci, oltre ad essere eletto nelle fila di Forza Italia nel 2001, non si oppose minimamente alla depenalizzazione del falso in bilancio, anzi, votò anche a favore.

Qualcuno dirà: “Ne è passata di acqua sotto i ponti“. Verissimo, ma allora con lo stesso criterio dovremmo allearci con Fini semplicemente perché è antiberlusconiano? Possibile che l’unico criterio con cui si scelgano gli alleati non siano più i programmi e gli ideali comuni, bensì l’unico collante sia divenuto l’anti-berlusconismo? Ci hanno accusato per anni di essere la causa della vittoria di Berlusconi, questi trasformisti travestiti da riformisti, e ora ci vengono a dire che proprio in virtù dell’antiberlusconismo Tabacci dovrebbe diventare assessore al Bilancio?

No, mi dispiace, ma se Tabacci fosse stato annunciato prima delle elezioni come possibile assessore, Pisapia i voti di noi giovani non li avrebbe presi. E la Moratti sarebbe ancora sindaco di Milano. Proprio in virtù di quelle speranze che sta deludendo da subito, proprio in virtù di quella voglia di partecipazione, di quell’entusiasmo genuino senza secondi fini, Pisapia dovrebbe fare un passo indietro e proporre nomi che siano in discontinuità forte con il passato. Non Tabacci, che, ripeto, è una persona perbene, ma non rappresenta il rinnovamento che noi tutti ci aspettavamo dal primo sindaco di Sinistra dopo 18 anni di malgoverno della Destra.

P.S. delle 21:06 Dal profondo del cuore ai fini analisti che, non avendo nulla di meglio da fare, accusano di estremismo, comunismo e tafazzismo il sottoscritto (mi sembra di sentire un tal vecchietto di 74 anni) e dicono che non è degno e nè conosce Berlinguer: quando avrete costruito il più grande archivio multimediale su Enrico, trasformandolo senza soldi in una delle più grandi community italiane, solo allora potrete parlare. Fino a quel momento, tacete che fate più bella figura (e informatevi su quello che abbiamo fatto in questi due anni e mezzo mentre i vostri dirigenti prendevano legnate sui maroni per le convergenze con il centrodestra).

26 commenti su “Milano, Tabacci assessore al bilancio. Dov’è la novità?”

  1. Eppure fino a qualche giorno fa a momenti demolivate Grillo per i suoi messaggi qualunquisti. Pisapia sarà sicuramente in gamba, ma a quanto pare il Qualunquista stavolta c’aveva azzeccato. La sinistra dovrebbe pensare ad evitare queste puttanate, anzichè preoccuparsi di Grillo.

  2. “ci si aspettava un professore universitario di matrice bocconiana” ???

  3. basta con questa retrologia….lo schieramento di centro sinistra dopo quasi vent’anni ha riconquistato il centro dell’economia nazionale …Tabagi ha dichiarato di votare Pisapia al ballottaggio ..lasciamoli lavorare…SOLO GLI STUPIDI NON CAMBIANO IDEA

  4. ma alla fine è la scelta giusta per me. Si da l’idea di essere aperti a tutti e si prendo l’unico seiro che ti dice in faccia le cose..inoltre è una garanzia anche per il resto dei milanesi..vedrete.

  5. si comincia male….. o meglio si continua sempre con la solita storia…

  6. Coinvolgere Tabacci non è una puttanata; si cambia idea, si smussano certe cose e ci converge. Voi nelle vostre vite siete forse senza macchia? Non cambiate mai idea, non fate mai un passo indietro? oppure il vostro sport preferito è quello di andare a cercare il pelo nell’uovo, sempre e comunque?

  7. tabacci ora è con rutelli. Si apre al terzo polo e si fa la scelta giusta. Sull’onesta intellettuale di tabacci io non ho dubbi. La carriera di ogni politico è fatta di dichiarazioni schieramenti e gaffe madornali. Pero tabacci per me è un tipo onesto, sa parlare ed è conosciuto. Io sono daccordo con la scelta.

  8. Tabacci è una persona seria, e l’idea che pisapia vuole dare non è di solo e semplice rinnovamento, ma anche di superamento di vecchei contrapposizioni.

    Secondo me, agli italioti piace troppo vedere i giochi sporchi anche quando non lo sono…

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