Ogm, no grazie

 

Il tema degli Organismi Geneticamente Modificati è da anni al centro di numerosi dibattiti diretti a valutare la pericolosità o la utilità di queste sperimentazioni sia per l’uomo che per l’ambiente.

Le conoscenze che al giorno d’oggi abbiamo in campo biotecnologico e agrario non ci offrono certezze sulla non pericolosità di un utilizzo di queste nuove tecnologie in campo aperto, ma, anzi, ci evidenziano i possibili rischi, talvolta gravi, cui potremmo andare incontro.

 

Ma quali sono le opinioni avanzate dai sostenitori delle biotecnologie e quali, invece, i rischi paventati dai movimenti che si oppongono agli Ogm?

 

Coloro che si schierano dalla parte delle biotecnologie affermano che le paure degli ambientalisti si basano su pericoli infondati e che la ricerca sugli Ogm può portare solo vantaggi, sia economici che umani. Costoro sostengono che l’Ogm garantirebbe un minor utilizzo di agenti chimici nelle colture, dal momento che la pianta geneticamente modificata produce da sola la tossina in grado di eliminare parassiti senza aver bisogno di essere irrorata dai pesticidi. Inoltre, l’Ogm, reso resistente a determinati agenti patogeni, garantisce una maggior resa dei raccolti, generando un importante vantaggio per il contadino e per l’economia.

 

Nonostante tutto questo, i numerosi studi sull’argomento hanno portato in evidenza diverse problematiche, legate all’utilizzo di biotecnologie e alla loro sicurezza per l’uomo e per l’ambiente. Ad esempio, sono state prodotte fragole transgeniche resistenti al gelo, inserendovi geni di pesci artici. In questi frutti, però, si produceva un livello elevato di glicole etilenico che li rendeva non commestibili. In un altro caso, un lievito modificato per incrementare la fermentazione con copie multiple di un suo stesso gene ha prodotto l’accumulazione di sostanze metaboliche tossiche (metilglioxal).

 

Un caso molto grave è stato rappresentato dalla produzione di Triptofano (un integratore alimentare) derivante da un organismo geneticamente modificato, che ha provocato l’insorgenza di una patologia del sangue fino ad allora sconosciuta, con alcuni casi di morte.

 

Oltre a questi aspetti strettamente salutari, analisi sul territorio hanno dimostrato che l’utilizzo di agenti chimici in campi coltivati ad Ogm non è diminuito, ma è addirittura aumentato, a causa dell’insorgenza di piante selvatiche, che hanno sviluppato una resistenza agli erbicidi e ai pesticidi, necessitando un’irrorazione sempre maggiore di agenti tossici.

 

Lo stesso risultato si è avuto con gli insetti, che, continuamente a contatto con la diossina emessa dalle piante gm (mais-Bt), si sono sviluppati in modo da produrre un gene, che li ha resi tolleranti al pesticida. Come conseguenza, si è dovuti ricorrere ad altri agenti chimici che riuscissero a danneggiare le neonate resistenze, ma che hanno spesso comportato un danno anche per insetti utili all’agricoltura

 

La comparazione dei vantaggi e degli svantaggi sugli Ogm porta ad una conclusione chiara: alla luce delle sperimentazioni effettuate, risulta evidente come la ricerca scientifica abbia evidenziato i rischi della coltivazione di piante geneticamente modificate, non ancora ritenute sicure per l’uomo e l’ambiente, ma, anzi, ce le ha rivelate come organismi pericolosi per gli ecosistemi naturali.

 

26 commenti su “Ogm, no grazie”

  1. poi magari tutti onnivori Come pensate che si possa soddisfare il fabbisogno mondiale di carne, se non nutrendo gli animali con OGM, appunto? Quelli che mangia lui (corrisèpondenti a ca. 10 volte il suo peso) vengono chiaramente assorbiti dall’essere umano. Poi magari frutta e verdura rigorosamente Bio!

  2. Questo post è una vergogna, a partire dalla foto che dimostra quanto non abbiate la ben che minima idea di che cosa sia un OGM, e con la quale si vuole solo instaurare il mito di Frankenstein. Inoltre l’argomento non ha nulla a che fare con Berlinguer.

  3. beh… se non volete gli ogm dovreste essere coerenti e non usare neanche il microonde… sicnceramente non mi va di spiegarvi il motivo… quindi al limite andatevi a leggere gli effetti del microonde sugli alimenti :)

  4. Gli OGM non sono quella catastrofe che molti percepiscono, per tanti motivi sui quali dovreste documentarvi prima di parlare. Noi facciamo OGM da secoli, da quando abbiamo imparato a incrociare le razze, a fare botanica… a dire la verità l’ecosistema terrestre fa OGM da sempre e anche peggio di noi: tenete a portata un contatore geiger quando mangiate una banana ;)

  5. Mah si, qua c’è gente che si riempie la bocca di parole come “tumori”, che fa sempre scena…Questo non è dire qualcosa di sinistra, è dire cazzate. La filosofia dell’esser sempre contro tenetevela pure, così come la frutta “classicamente” piena di pesticidi o la verdura bio a costi esorbitanti.

  6. Non m’importa ‘na beata mazza stabilire se è dx o sin.
    Le uniche posizioni interessanti le trovo nel Kamasutra!….
    Per quanto riguarda il cibo mi fa specie mangiare cose sintetiche.
    Mi fa schifo mangiare cose adulterate.
    Mi fa schifo mangiare e non capire cosa sto mangiando.
    Mi fa schifo la chimica ficcata nel cibo che – contrariamente a certe idee (non tesi) – genera sovvertimentii cellulari che portano, piaccia o non piaccia, a mutamenti cancerogeni.
    Chiedo che si tuteli il suolo a favore di un’agricoltura NORMALE, invece di degradare i terreni ad aree commerciali ed industriali.
    Maggiori terreni disponibili = più risorse in prodotti = prezzi più bassi e cibi più veri.
    Ma forse e proprio quest’ultimo punto a non interessare i “chimici” che vogliono produrre molto a prezzi bassi, adulterando e falsificando per fatturare, non per nutrire.
    Ultimo, ma non ultimo: chiedetevi perchè gli OGM non sono replicabili. Sono semi castrati , infecondi. Al solo vantaggio della Chimica americana che ne detiene i brevetti.
    Ad ogni stagione il contadino deve RICOMPERARE i semi.
    E’ abbastanza chiaro?….

  7. Per il resto sono d’accordo…la sterilità delle sementi OGM è un punto critico, per questo bisogna lavorare perchè le stesse tecnologie siano alla portata di tutti. Quello che mi premeva puntualizzare è la stoltezza insita nel pubblicare foto di kiwi con la buccia di un’arancia, che niente hanno a che fare con la realtà e più che al dibattito servono solo a definire chiaramente la posizione del “giornalista” nei confronti dell’argomento.

  8. Se è vero che non sono ancora certi i vantaggi delle tecnologie OGM (o meglio, non si conoscono ancora bene tutti i possibili risvolti negativi in casi specifici ed in generale nell’applicazione di queste tecnologie), è anche vero che potrebbe essere prematuro fermare la ricerca.

  9. Gli OGM sono semi non replicabili se li fanno non repicabili. Come ho già detto il problema è nei brevetti, non negli OGM, dovremmo batterci per quello.
    Che le cose siano adulterate, beh mi dispiace, ma già è così da secoli. I pomodori che mangi oggi, arrivati dall’america erano gialli, aciduli e anche un po’ tossici. Poi è arrivato qualche botanico, ha fatto un nuovo “OGM” con gli innesti et voilà, pomodori rossi buonissimi. I Kiwi addirittura sono diventati allergenici da quando abbiamo cominciato a fare i “naturalissimi” innesti.

    Poi se vuoi vederci dietro una cospirazione dei chimici, aspetta un attimo che possiamo ficcarci in mezzo i massoni gli Iluminati, poi volevano intervenire gli alieni con i cerchi nel grano (ogm).

  10. Allora ragazzi, chiariamo alcuni punti. 1) Un Ogm è diverso dagli innesti che sono stati fatti da millenni a questa parte, perchè introduce in un organismo geni di un altro organismo che in natura non è sessualmente compatibile con il primo, creando un oggetto completamente estraneo all’ecosistema e dagli effetti sconosciuti.
    2) Non permettere la coltivazione Ogm non vuol dire bloccare la ricerca, che va comunque avanti nei laboratori, attraverso fondi pubblici o fondi privati
    3)Le colture transgeniche sono “giovani”, sperimentate la prima volta in campo aperto nei primi anni ’80. Inutile dire che nessuno è mai morto di Ogm, perché i tempi di analisi per certe cose sono lunghi. basti pensare che ci è voluto più di mezzo secolo per stabilire cancerogene le radiazioni
    Quindi, prima di lanciare una tecnologia insicura e, anzi, piuttosto discutibile, bisognerebbe adoperare un minimo di prudenza.
    Per non parlare poi delle politiche economiche made in USA che ci sono dietro. Ma questo è tutto un altro discorso…

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