È morto Carlo Azeglio Ciampi

«Ho avuto una botta di vecchiaia», pare abbia detto negli ultimi tempi agli amici che chiedevano conto della propria ritrosia a comparire in pubblico. Una frase che dice tutto della sobrietà, della classe e del senso delle istituzioni che ha avuto Carlo Azeglio Ciampi nel servire la Repubblica italiana. Malato di Parkinson, si è spento a 95 anni in una clinica romana. Finché ha potuto, presenziava le sedute del Senato, di cui faceva parte dal 2006, quando, a differenza di Giorgio Napolitano, rifiutò la ricandidatura offerta sia dalla destra che dalla sinistra ai tempi della risicata vittoria dell’Unione sul Polo delle Libertà. Sembra una vita fa, sono passati solo 10 anni.

Non avrebbe qui senso ripercorrere l’intera carriera di questo servitore dello Stato, ci penseranno i giornali a enucleare i fatti più significativi oppure a mettere in risalto le ombre (il suo sì al Senato al governo Prodi all’epoca gli procurò parecchi nemici che scavarono nelle pieghe della sua attività professionale per trovarci giusto qualche granello di polvere). Basti ricordare che se oggi ci sono parecchie persone che cantano l’Inno di Mameli è per la sua pervicacia ostinazione a pretendere che i simboli della Repubblica e dell’Italia Unita tornassero alla luce, dopo che per anni venivano quasi considerati appannaggio di una parte, molto di destra, del Paese.

Come ha ricordato Eugenio Scalfari sei anni fa, durante il suo mandato non furono pochi gli attriti con un Silvio Berlusconi che considerava la cosa pubblica cosa sua e proprio sulla legge Gasparri che riordinava l’assetto radiotelevisivo si consumò uno degli scontri più accesi, quando il Presidente si rifiutò di firmarla perché presentava diversi vizi di incostituzionalità: “Ti rendi conto che tu stai danneggiando Mediaset e che Mediaset è una cosa mia? Tu stai danneggiando una cosa mia“.

A quel punto si alzò anche Ciampi e gli disse: “Questo che hai appena detto è molto grave. Stai confessando che Mediaset è cosa tua, cioè stai sottolineando a me un conflitto di interessi plateale. Se avessi avuto un dubbio a rinviare la legge, adesso ne ho addirittura l’obbligo“. “Allora tra noi sarà guerra e sei tu che l’hai voluta. Non metterò più piede in questo palazzo“.

In realtà poi in quel Palazzo ci tornò diverse volte. E sempre con il cappello in mano. Ecco, forse Ciampi ha dimostrato che non era vero che non si poteva fare nulla contro un determinato strapotere di Berlusconi quando era Berlusconi e che bastavano le prerogative del Quirinale, senza andare ben al di là delle funzioni attribuite dalla Costituzione, per tenere la barra dritta del Paese. Senza invasioni di campo, senza moniti e senza soprattutto imbarazzanti silenzi, perché anche quando ci sono stati sono stati sostituiti da fatti più che concreti.

Perdiamo un grande servitore dello Stato, da giovane che ha cominciato a masticare la politica quando al Quirinale c’era lui posso solo dire: grazie, Presidente.

76 commenti su “È morto Carlo Azeglio Ciampi”

  1. Io ho come ultimo Presidente Sandro Pertini. Ciampi comunque nonostante abbia diretto qualche lobby merita il riconoscimento di uomo per bene, Presidente che ha operato con zelo e rispetto della anche sua Costituzione.

  2. Fu anche Presidente del Consiglio all’Epoca dei trattati europei che ci hanno ridotto in questo stato.Nulla da dire come Presidente di tutto rispetto che si spese per ripristinare le regole costituzionali nonostante i ripetuti duri attacchi dei berluscones

  3. Per carità, un morto merita condoglianze e rispetto. Ma non dimentichiamo ch’è stato quello che ha dato il via in modo ufficiale alla connivenza banche-politica. Poi è chiaro che, quando lo confronti con un Napolitano può anche sembrare onesto e galantuomo.

    • Ciampi è stato il Presidente che ha risvegliato l ‘ orgoglio italiano e ha disotterrato La storia con il suo Ricordo della strage a Cefalonia, per tanti dimenticata e ancora oggi nuovamente dimenticata

    • Facciamo un’esperienza condivisa Pino. Così magari mi spiega la connivenza politica banche sono ancora in attesa. Mi illumini dall’alto delle sue esperienze eccitanti quotidiane.

    • Cinzia Carotti non vedo proprio motivo di condividere qualcosa con chi sa già tutto e, soprattutto giudica coloro che non conosce. Si informi, amica mia, quando e con la collaborazione di chi, in Italia, i governi han cominciato a favorire sfacciatamente le banche con leggi e soldi pubblici. Lei mi scuserà, ma ho ben altro da fare… Buona giornata.

    • È stato il principale artefice, assieme all’allora Ministro dl Tesoro Andreatta, dell’innalzamento alle stelle del nostro debito pubblico con relativo arricchimento delle banche private.

  4. non condiviso, non è stato un buon statista italiano , i l pegio del peggio che l’Iitalia poteva avere come presidente squallido dei poteri forti segue Napolitano, è morto a 95 anni, beato lui, una persona comune non ci mancherà

  5. L’ultimo presidente della Repubblica che teneva alto il livello di civiltà, di democrazia che la nostra Costituzione promulga. L’ultimo che pur provenendo da ambiente moderato sapeva essere un rivoluzionario del normale. Dopo Sandro Pertini, l’unico che ha saputo dire qualcosa di Sinistra. Grazie Presidente

  6. Beh pace alla sua anima ! Pero verra anche nefastamente ricordato per dire apertamente come “dobbiamo entrare nell’europa con la moneta unica per DIMINUIRE il Pubblico e dare piu forza ai mercati “!!!!!
    Non smettero mai di ringraziarti !!!!

  7. Dopo Sandro Pertini … il secondo migliore … un’ uomo buono e onesto, un Signore d’altri tempi, un Antifascista convinto che conobbe i disastri della guerra e quelli della politica degli ultimi anni …. RIP … che la terra ti sia lieve!

  8. Grande Presidente che ha fatto cantare l’inno di Italia anche ai calciatori e questo è un merito…ma soprattutto ha sempre avuto il senso dello Stato…Grazie Presidente.

I commenti sono chiusi.