A un bambino bisogna insegnare ad essere un rivoluzionario

A un bambino bisogna insegnare a essere un rivoluzionario, nel senso di cercare sempre il bene maggiore da donare agli altri per migliorarne l’esistenza. Lo scopo della vita non può essere accumulare denaro, ma creare rapporti d’amore.

Queste parole sono di Giovanni Bollea, padre della neuropsichiatria italiana, morto due giorni fa all’età di 98 anni. La trovo la miglior risposta alle polemiche sollevate da chi ha visto di cattivo gusto l’intervento del giovane Giovanni Tarizzo, di tredici anni, alla manifestazione di sabato al Palasharp. Le sue domande: “Perché il Presidente del Consiglio si fa i comodi suoi, mentre l’Italia è piena di problemi?“, “Perchè lui pensa a fare solo festini ad Arcore, mentre c’è gente povera e gente come lui che nuota nell’oro?” sono la dimostrazione non tanto che Giovanni sia un rivoluzionario, quanto che in potenza noi tutti, quando siamo bambini, siamo dei rivoluzionari.

Questa particolare predisposizione delle anime pure, immacolate, lontane dalla cupidigia, dall’avarizia, dall’avidità, è presente in tutti quei bambini che vedono le ingiustizie e si domandano il perché: e anche quando gli viene insegnato che c’è un Dio dell’amore che regna i destini di tutti, si domandano ancora di più la ragione per cui questo Dio dell’amore lasci imperare odio, miseria e ingiustizia (riflessioni filosofiche semplici, ma efficaci a quell’età). Anche io ero così, mi ricordo. E non mi fu insegnato nè ad essere rivoluzionario nè a non esserlo: semplicemente sono stato lasciato libero di scegliere. E ho scelto di stare dalla parte dei più deboli, contro le ingiustizie. Altri che conoscevo e che la pensavano come me, ora hanno una visione completamente diversa.

Del resto la vita è fatta di scelte. E visto che il libero arbitrio è una delle poche cose che non ci possono sottrarre, penso che di fronte ad un bivio la volontà di andare a destra o a sinistra non sia da imputare a Dio o a qualcun’altro, quanto a noi stessi. Per quel che mi riguarda, al mio bivio, quando avevo 14 anni e cominciavo a capire in che direzione andava il mondo (a destra), non ho avuto dubbi: sono andato a sinistra.

78 commenti su “A un bambino bisogna insegnare ad essere un rivoluzionario”

  1. …oggi è molto difficile…i modelli da imitare spingono nel senso opposto e i ragazzi li condividono…senza dubbio è più facile k impegnarsi nel bene comune, questo ci allontana sempre più dai nostri giovani figli…è una dolorosa constatazione…i genitori non possono fare miracoli, ma ci provano sempre ma senza ricevere medaglie in cambio…che tristezza…capiremo la strada giusta da percorrere????

  2. Ad un bambino bisogna insegnare ad essere un riformista. Che significa che ogni cosa può essere conservata o cambiata a seconda del valore. E che non esiste nessun cambiamento facile, sopratutto se non è abbinato con un solido cambiamento culturale.

  3. è verissimo, i figli crescono nell’ambiente familiare, ke se è capace, riesce a plasmare persone in grado di valutare il bene e il male e condividere e far valere ideali giusti e socialmente importanti come l’essere rivoluzionario

  4. Ok ma non possiamo aspettare che i nostri bambini crescano per fare la rivoluzione!!!lasciamo essere bambini normali per adesso e pensiamo a come insegnare agli ITALIANI ADULTI come fare la RIVOLUZIONE!!!!NO?!?!???!?!!

  5. Noi nasciamo rivoluzionari, la libertà delle nostre idee è rivoluzionaria, ma qualcuno ha deciso di mettere muri di paure e allontanarci dal bello di un idea libera, ogni confine crea un egoismo, ogni paura una sottomissione, ogni pensiero unico ci assoggetta a una razionalità fatta di regole che ingrassano i potenti.

  6. ma se oggi ai bambini non si riesce nemmeno a trasmettere L’INTERESSE per le cose….basterebbe anche solo questo!!!! Invece anche loro come noi (fatte le debite proporzioni), ingurgitano tutto in fretta,senza capire e senza prendere il giusto tempo per metabolizzare……

  7. A volte mi stupisco: essere rivoluzionari in questo caso, vuol dire andare contro la corrente dell’individualismo estremo di questo, come degli altri tempi… Ergo trattasi di educazione a potenziare il benessere collettivo contemporaneamente implementando il proprio. I termini vanno contestualizzati.

  8. Rivoluzionari? Oh come va di moda questa parola! “andare contro corrente” = rivoluzionario, “libertà delle idee” = rivoluzionario, “valutare il bene e il male” = rivoluzionario, “far valere ideali giusti e socialmente importanti ” = rivoluzionario, “andare contro la corrente dell’individualismo ” = rivoluzionario, “potenziare il benessere collettivo contemporaneamente implementando il proprio” = rivoluzionario…… ?
    @Valeria dice “i termini vanno contestualizzati”, giusto! ma soprattutto non vanno usati a vanvera. La parola “rivoluzione” ha un preciso significato, definito dala storia e in gran parte confinato al passato.
    E purtroppo le rivoluzioni non sempre hanno prodotto, nel loro svolgersi e nei loro risultati, la libertà di andare contro corrente, la libertà delle idee, la giusta facoltà di valutare il bene e il male, e soltanto alcune volte hanno fatto valere ideali giusti e socialmente importanti, e potenziato il benessere collettivo.

  9. Un bambino rivoluzionario lo è già, per il suo senso naturale ad essere oppositivo per affermare la sua naturale spontaneità, che purtroppo vienne compressa, repressa, osteggiata, livellata, pianificata a ciò che gli adulti vogliono che un bambino sia.

  10. ….non mi stancherò mai di dirloooooo……. mi manca tantissimooooo……….e mi viene..una tristezza….

  11. amore è dio….pagano o no, è cosa estranea a questo nostro mondo….

  12. è vero ai bambini bisogna insegnare l’altruismo, la generosità, la solidarietà e l comprensione ma non rischieranno da grandi di prendere delle orrende delusioni? questo mondo non permette neanche di mollare un secondo,bisogna stare sempre in guardia con gli occhi aperti perchè non ti puoi fidare di nessuno. purtroppo è questa la nuda e cruda realtà. Io ci credo e sempre ci crederò ma quanti calci nei denti ho già preso anche da amici…….

  13. Purtroppo è vero, ma ci vuole il bastone e la carota e cmq mai abiurare e derogare ai propri principi e valori, anche se c’è un prezzo da pagare…

  14. in questa epoca decadente ci sono paecchi bambini, già vecchi e reazionari , non per colpa loro, ma di genitori cultori dell’immagine , persi nelle loro meschinità quotidiane.

  15. @ F.S. : defecare è sintomo di salute : vacci anche tu, che ti può far stare meglio nei rapporti con gli altri .

  16. @ Spagnolo : oltre che di un’ ignoranza abissale, lei è una gran maleducata.

  17. @ Spagnolo = la tipica donna berlusconiana, che ovviamente non capisce un cazzo, cercarle di spiegare il significato di rivoluzione in senso lato sarebbe come cercare il famoso ago nel pagliaio…
    Un consiglio comunque le è dovuto: non si intrometta in discussioni che vanno al di la della sua quotidiana immaginazione, stile G.F. o tette rifatte, ma se proprio vorrà, studi un pochino prima e provi ad argomentare meglio i suoi (s)pensierini.

  18. A chi ha scritto che la rivoluzione appartiene al passato vorrei dire che ha torto. Vivo a Napoli senza essere napoletana con mio figlio di 10 anni che viene educato a rivoluzioni molto attuali come: parlare bene italiano, essere bravo a scuola, non abbandonare rifiuti in strada, girare in bicicletta, fidarsi del suo prossimo, non avere un account su facebook ma avere e frequentare molti amici, non avere un telefonino ma comunicare molto con tutti, non vestire firmato ma badare all’eleganza, non comperare una PSP ma un tavolo da ping pong, non mangiare merendine ma fare le torte con la mamma. E lui che è davvero rivoluzionario cresce bene ed è sereno e felice di stare al mondo. Poco sa di Berlusconi ma anche degli altri sinistri di potere: io mi preoccupo di tenere la sua visuale libera perché possa guardare al mondo grande com’è e non piccino e meschino come vogliono che a lui appaia.

  19. ad un bambino bisogna insegnare a dire la verità in faccia alle persone non dietro

  20. …è da sempre che lo insegno!! Ma è sempre più difficile vederlo realizzare ….

  21. ……………..mi auguro solo che come ha fatto il nome di LANDINI, CONTINUA A FARE ALTRI NOMI COME DON GALLI SE C’E’ LA FA DON CIOTTI LA HAC GINO STRADA SALVATORE BORSELLINO…..ED ALTRE PERSONE DI QUESTA CARATURA….FORZA INGROIA ….CHE L’ALBA E’ VICINA……STA QUASI PER PASSARE LA NOTTATA ……..

  22. A un genitore bisogna insegnare ad essere rivoluzionario perchè lo possa insegnare a suo figlio

  23. A tutti gli amici docenti ed educatori, come autorevole promemoria. BUON NATALE! BUONE FESTE! FELICITà! BUONE E DOLCI COSE.

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