Caro #Salvini, mi vergogno per te

Migranti? Se divento ministro dell’Interno, li faccio scaricare sulle spiagge africane con una bella pacca sulla spalla, un pacchetto di noccioline e un gelato”, così Matteo Salvini, leader del Carroccio, alla trasmissione radiofonica “La Zanzara”. Si, proprio così. Con queste esatte parole. All’inizio pensavo fosse uno scherzo, poi sinceramente, conoscendo l’illustre personaggio, non mi sono stupito.

Il punto, a mio giudizio, è un altro. Quanti e quante persone condividono questo pensiero disumano? Quanti, magari non condividendone i toni, sono convinti che questi uomini e queste donne debbano tornare nel loro paese? Quanti, convinti di essere superiori, pensano oggi che questi “barbari” siano un pericolo per la nostra civiltà “occidentale”?

Proviamo a pensarci anche noi. Quante volte abbiamo inserito la nazionalità nel giudicare un comportamento sbagliato? Quante volte abbiamo guardato diversamente un uomo meticcio con la barba rispetto ad un uomo bianco con la barba? Quante volte abbiamo donato un euro ad un ‘barbone’ autoctono anziché al ‘negro’ fuori dal supermercato?

Ecco. Siamo così diversi? Abbiamo un pensiero differente rispetto all’uomo con la felpa verde che agita paure?

Io sono orgoglioso di indignarmi ogni volta che ascolto, apprendo, vedo, osservo un comportamento razzista. E anziché tacere, preferisco denunciare, urlare e ribellarmi. Perché l’indifferenza è il peggior male del pianeta. Anche quando non conoscerò neanche un briciolo di vita di questi poveri del mondo, mi impegnerò a difenderli dalla violenza umana.

Perché nessun uomo e nessuna donna, se non costretti, abbandonerebbero volontariamente la propria casa. Perché nessun uomo e nessuna donna, se non costretti, deciderebbero di intraprendere un viaggio di migliaia e migliaia di chilometri, dormendo nel fango, nel deserto, nella neve. Perché nessun uomo e nessuna donna, se non costretti, attraverserebbero il mare in tempesta, magari con un figlio di pochi mesi in braccio. Perché meglio schiavi o uomini liberi?

Perché la povertà e la disperazione non hanno colore. Non hanno religione. Non hanno nazionalità. Perché sempre di più osservo scarpe firmate camminare in mezzo a freddi cartoni.

Perché agli occhi limpidi della gente,
i loro corpi suscitano impressione.
Mentre sbatte i denti il meno abbiente,
tu esci dalla palestra con il borsone.

La storia antica e recente ci ha insegnato
Che il Silenzio è assordante,

CHIUNQUE VA SALVATO
L’ETNIA NON È IMPORTANTE.
LA RELIGIONE NON È IMPORTANTE.
LA NAZIONALITÀ NON È IMPORTANTE.

Per il resto, ho ascoltato. Ho riascoltato. E mi sono vergognato.

Per te.

28 commenti su “Caro #Salvini, mi vergogno per te”

  1. Mattia Maestri, hai,pienamente, ragione. Pienamente!
    Ma dobbiamo interrogarci del perché, in quei paesi, la politica non funziona.
    Io sono una non italiana, e sono la prima a puntare il dito contro i mal governi.
    Dobbiamo interrogarci del perché i governanti di questi paesi sono sempre più ricchi e le popolazioni sempre più povere. Il perché niente funziona. Perché le risorse non vengono distribuite equamente.
    Salvini, è l’ultima persona a cui penso. E a volte, credo che sia più facile puntare il dito contro Salvini che metterlo sulla ferita.
    Dobbiamo interrogarci perché le politiche internazionali non danno i frutti necessari.
    I primi soprusi vengono subiti proprio nelle loro terre. Mancanza dei diritti civili, dei diritti di attingere ai beni di prima necessità, di un pasto corretto, ecc.
    Non lo so…!!!
    Mi auguro soltanto, che gli uomini diventino più umani.

  2. Credo che nessuno dotato di buon senso si possa augurare che tutti i profughi possano essere accolti in Italia. Dobbiamo solo stabilire cos’è giusto fare quando ci si trova nella condizione di soccorrere chi chiede aiuto. A queste domande Salvini non risponde o racconta favole.

  3. Noi dobbiamo salvare i profughi, ma dobbiamo anche avere la forza di scegliere bene chi ci dovrà rappresentare politicamente per risolvere il problema all’origine.

  4. Peccato che sui quei barconi la maggior parte delle volte vedo solo uomini, in età da lavoro. Non vedo anziani, non vedo persone disabili. Ma pare che tutto ciò lo noti solo io….. va beh… poverini, aiutiamoli…

    • Non esiste uomo sulla faccia della terra che accetterebbe di lasciare il suo paese, i suoi affetti per salire su un barcone ed affrontare una morte probabile, se non colui che cerca di sfuggire ad una morte sicura

    • L’Italia è il paese geograficamente più facile da raggiungere. È vero che occorre una corretta politica di redistribuzione, ma ciò non significa che bisognerebbe ributtarli indietro, come piacerebbe a te

    • Simone Cherubino capisco il tuo disappunto, però penso sia troppo facile parlare dall’alto delle nostre sicurezze. Io sto lavorando da qualche mese in un centro d’accoglienza migranti e lì ho appreso tante informazioni. Questo è il miglior modo per farsi delle opinioni e non avere solo pregiudizi. Chi siamo noi per decidere quali sono le ragioni per cui un profugo debba essere rimpatriato oppure no? C’è chi scappa per guerra, chi per fame, chi perché malmenata dal marito, chi perché cacciato dalla famiglia, etc. E noi decidiamo che uno ha più diritto di altri di essere accolto in un altro paese? Non sono d’accordo! Io ho vissuto all’estero per 7 anni senza problemi, perche ho la fortuna di essere italiana e gli accordi internazionali mi permettono di trasferirmi in altre nazioni senza grandi restrizioni. Ed è giusto questo secondo te? Prima di essere cittadini di un Paese, siamo essere umani con stessi diritti e doveri. E tra i diritti c’è anche quello di provare a migliorare le nostre condizioni di vita.

    • Simone Cherubino, chi le ha detto che arrivano solo uomini in età dal lavoro. Sui barconi della disperazione ci sono anche donne e bambini, donne che partoriscono in quell’inferno. E ci sono anche nel mare fra la costa africana e l’Italia. Annegati

    • Una domanda: ma se aiutassimo quelli già in casa nostra IN MODO DIGNITOSO, RISPETTANDOLI E DANDOGLI UNA DIGNITÀ, UN LAVORO E DEI DIRITTI, INVECE DI RIEMPIRVI LA BOCCA DI STRONZATE BUONISTE?!? NON SAREBBE MEGLIO?!?! invece di accoglierne 1000 non sarebbe meglio tenerne qua 1/4 facendoli sentire veramente persone umane?! Quanti vicini borghesi avete di colore?! Quanti colleghi avete di colore?!? Io ho vissuto in Germania e Inghilterra e posso dirvi che lì gli extracomunitari non si sentono tali perché hanno pari diritti. Qua invece accogliamo tutti per il buonismo dei sinistroidi con la repubblica sotto il braccio e il conto corrente pieno, per tenerli come delle larve nei centri di “accoglienza”. Smettetela perché mi fate solo girarsi coglioni

  5. Invece di stanziare 35 euro al giorno, per ognuno di loro perché la stessa cifra non gliela fate sudare dando un aiuto ai terremotati, invece di tenerli a fare niente. Con tutte quelle braccia quante case in legno possono tirare su .

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