Buon Anno, che sia di lotta e di sogno

Un nuovo anno è alle porte. È dunque ora di prenderci le nostre responsabilità, di ritrovarci.

Buon anno a chi, come noi, non ha mai smesso di sognare. A chi, come noi, non ha mai smesso di lottare. Di sognare un mondo in cui si dia voce agli ultimi, ai vinti. Di lottare contro un mondo che ha fatto del profitto il suo unico dio. Di sognare un mondo in cui al centro vi sia la dignità umana. Di lottare contro un mondo in cui c’è chi spreca il cibo accanto a chi non ha nemmeno una briciola di pane. È ora di lottare e sognare più forte.

Buon anno a chi è disilluso. A chi crede che queste sono solo parole e che nulla può essere cambiato. A chi non ci crede più perché è costretto a sottostare a condizioni di lavoro disumane pur di assicurare un futuro ai propri figli. A chi non ci crede più perché non ha nessuno che lo difende, nessuno che gli dia voce, nessuno che lo rappresenta. A chi ha perso la speranza di una società giusta. A noi, il compito e la responsabilità di riaccendere questa speranza.

A noi, il compito di ritornare tra la gente, di tornare a guardarci in faccia, di tornare a occuparci dei nostri problemi, reali. È ora di tornare “casa per casa, strada per strada”. Ora o mai più. Perché se è vero che pochi hanno tanto, e tanti hanno poco, è anche vero che noi, appunto, siamo tanti. E se ci uniamo, se prendiamo coscienza della nostra forza nessuno può fermarci. Incontriamoci, discutiamo, cresciamo. Ora siamo singole gocce d’acqua e soffi di vento. Insieme, possiamo essere una tempesta.

A noi che non saremo mai sordi davanti alle sofferenze, che non dimenticheremo mai l’umiltà, a noi dedico queste parole di Guccini:

“l’apparenza delle cose come vedi non m’inganna, preferisco le sorprese di quest’anima tiranna che trasforma coi suoi trucchi la realtà che hai lì davanti, ma ti apre nuovi occhi e ti accende i sentimenti!”

Buon anno!

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