La vocazione di Matteo #Salvini

La manifestazione di oggi a Bologna della destra italiana segna un punto nuovo nel dipanarsi delle alleanze e degli accordi fra le sgangherate forze di destra della cosiddetta seconda repubblica: Berlusconi, conscio di non avere più la forza politica di cui ha goduto fino all’ultima tornata elettorale, decide di riunire il bislacco carrozzone che ha già composto ben quattro governi dal ’94 fino, appunto, al 2013.

Meloni, Salvini, Berlusconi: tutti personaggi che hanno popolato e continueranno dunque a popolare il caucus della destra italiana che, con questa ultima conventio ad includendum di una Lega non più – almeno a parole – separatista, vira decisamente verso un preoccupante estremismo.

Cos’ha di particolare tutto questo? Sarebbe soltanto una prova tecnica in vista delle elezioni del 2018 che vedranno per la prima volta l’impiego dell’Italicum e – se tutto va male – delle riforme costituzionali targate Matteo (Renzi).

Eppure mi sento di fare tre considerazioni.

La prima riguarda Giorgia Meloni e camerati: come nel passato, FdI-AN ha scelto di abbracciare una forza politica che ancora nelle piazze sventola goliardicamente le bandiere col sole padano e ‘Prima il Nord’ ancora in bella vista. In che modo può un partito politico erede del Movimento Sociale Italiano, attaccato dunque al patriottismo fascista e al senso estremo di unità nazionale, unirsi con una forza che soltanto a parole e per ragioni spudoratamente elettorali ha abbandonato l’obiettivo incostituzionale di secedere dalla Repubblica Italiana?

Secondo punto: Silvio Berlusconi e la sua Forza Italia fanno ancora parte del Partito Popolare Europeo, ossia della destra liberale che vede sul piano continentale rappresentanti autorevoli come Angela Merkel e autoritari come Victor Orban. L’ex cavaliere sarà sicuramente consapevole che il segretario generale della Lega Nord ha stretto rapporti con frange dell’estrema destra, prime fra tutte il braccio politico di CasaPound? Alleanze di questo genere, contaminate dalla presenza di gruppi illiberali, sono state la morte di politici di una caratura elevata come Giolitti. E, posto che non si possono paragonare i due periodi e i due personaggi, resta il fatto che l’Italia dovrà ancora a lungo aspettare prima di avere una destra liberale libera sia dalla tentazione dell’estrema destra che dal cattolicesimo politico che domina il Paese.

Terza e ultima: Salvini ha capito che senza Berlusconi non avrà mai la possibilità di raggiungere il ballottaggio, tantomeno dunque di governare l’Italia nel 2018. Lui e la Meloni da soli si sarebbero posizionati terzi, se non quarti. Resta un dato: Salvini va verbalmente contro il sistema, sia esso governato dalla cosiddetta sinistra di Matteo Renzi sia quando il patto del Nazareno era al potere nella veste giornalisticamente più nota. Spero di non essere il solo a ricordare come Salvini si scagliasse contro il fu nemico-ora-di-nuovo-alleato Berlusconi. Oggi Salvini per sola ragione di convenienza politica riabbraccia il caimano, riabbraccia il sistema, accoglie nella sua coalizione il potere economico e mediatico incarnato da Berlusconi, un tempo artefice dell’alleanza tanto odiata con il PD: caso vuole che la prima comparsa televisiva dopo la manifestazione bolognese sia proprio nell’autorevole salotto della signora d’Urso.

La Lega ha cambiato tutto per non cambiare nulla: ha scelto di radunare tutto il possibile per sferrare il suo attacco al Matteo inquilino di Palazzo Chigi. La vocazione berlusconiana di Matteo (Salvini) a Bologna avrà l’effetto sperato o allontanerà il suo elettorato così profondamente fedele al “capitano” un tempo antisistema?

2 commenti su “La vocazione di Matteo #Salvini”

  1. Dx sx centro Lega dovrebbero sparire … hanno sempre fatto finta di essere divisi ma sotto banco si sono divisi le fette del potere e poltrone…. li manderei altro che a casa ma tutti i in galera!!.. chi è bene informato tramite web e non le TV e giornali tutti politicizzatati comprende che e tutta una farsa …. oggi non si può fare a meno di elogiare il M5S e basta !sveglia italiotaaaa

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