La Ballata dell’Italia berlusconiana (e renziana)

Un uomo onesto, un uomo probo,
tralalalalla tralallalero
telefonò impunemente,
ad uno che non sapeva niente.

Gli disse: ‘La conosco io’,
tralalalalla tralallalero
gli disse: ‘La conosco io,
lei è la nipote di un amico mio’.

Lui fu processato e poi assolto,
tralalalalla tralallalero
e in un Paese che fa ‘crack’
lei è la nipote di Mubarak.

Non era lei, non era lei,
tralalalalla tralallalero
non gli bastava questo orrore,
volevano un’altra prova del nostro cieco amore.

Allora Matteo uscì e decise,
tralalalalla tralallalero
allora Matteo uscì e decise,
io vi farò una riforma al mese.

Da quella del lavoro lui partì,
tralalalalla tralallalero
tutti i diritti ripulì
riuscì dove la Destra invece fallì.

E disse Matteo ridendo forte,
tralalalalla tralallalero
e disse Matteo ridendo forte,
l’ultima vera prova saran le botte.

Mentre l’operaio scioperava
e rivendicava la dignità,
c’era uno che manganellava,
perché voleva togliergli la libertà.

Fuori soffiava dolce il vento,
tralalalalla tralallalero
e Matteo era lì contento,
perché il Paese reagiva lento.

Posson distrugger la Costituzione,
tralalalalla tralallalero
ma non toccategli il pallone,
perché allora la faran la Rivoluzione!