l’Unità, la pezza è peggio del buco

Il brand era da tutelare: difatti se ne sono appropriati per rimpinguare le casse delle feste, mentre l’Unità falliva allegramente. Ora hanno annunciato la resurrezione in pompa magna: habemus editorem!, ma nemmeno il tempo di festeggiare che subito si sono placati gli entusiasmi. Merito dell’intervista al Corriere della Sera del nuovo editore, Guido Veneziani, che attualmente manda avanti un piccolo impero editoriale da 75 milioni di fatturato, composto da cinque settimanali, quindici mensili e un canale satellitare, fondato sul “nazionalpopolare“, nel senso deteriore del termine. O sul Gossip, se preferite un termine moderno.

Ora magari qualcuno sta già pensando: ecco, i soliti criticoni di sinistra, questo non ha manco rilevato il giornale e già gli danno addosso solo perché è editore di giornali che mettono in prima pagina le utilissime rivelazioni di Albano su come ha sconfitto il Demonio e le ricette di Padre Pio (no, non contro il Demonio, ma contro la fame di mezzodì). Per carità: ognuno manda avanti il proprio impero editoriale come vuole e, visto il fatturato, lo fa anche bene. Il problema è l’intervista sopra citata, dove Veneziani spiega che: “Io voglio fare un giornale popolare, nell’accezione positiva del termine. Non sarà il Sun, naturalmente: per intenderci, non ci saranno le donne nude.“, e qui lo storico militante ha tirato il sospiro di sollievo. Il problema è subito dopo, quando dice: “Certo, se becchiamo la fidanzata di Berlusconi nuda la pubblichiamo.

SBAM, ecco la mazzata sull’affezionatissimo lettore de l’Unità, quella che era non popolare, ma di massa, che aiutava la gente a pensare, a ragionare, il “Corriere della Sera degli operai”, come la chiamava Togliatti. L’Unità non faceva pensare la gente da tempo: aveva ammazzato la sua vocazione politica e culturale per fare il gazzettino della segreteria Bersani, con gli esiti disastrosi che conosciamo. Se l’Unità deve diventare l’ennesimo giornale scandalistico (alla Libero, ma orientato a Sinistra), risparmiatecelo: non per rispetto a noi (tanto continueremo a non leggerla, viste le premesse), ma per quell’Antonio Gramsci che fu condannato a 20 anni di galera per impedire al suo cervello di funzionare (per nostra fortuna non ci riuscirono). Chiudetela e fatela finita: tanto non sarà con un direttore 34enne emanazione dello stile (e degli ideali) del Presidente del Consiglio che l’Unità potrà tornare ad avere i volumi di vendita di una volta.

Se l’Unità vuole tornare a vivere deve tornare ad essere un giornale di Sinistra. Quel che si prospetta non lo è. E su questo non ci piove.