Non leggo mai il blog di Beppe Grillo perché l’ultima volta che ci sono passata era diventato un social con una pessima grafica e post da bimbiminkia. Però se anche voi avete sentito la notizia che Di Battista è amico dei terroristi dell’ISIS e ve la siete bevuta, forse per una volta vale la pena consultare la fonte.
Se non avete voglia di leggere tutto il post (è lunghetto), sottolineo due punti che, a rigor di logica, dovrebbero essere talmente banali da non necessitare di essere ribaditi, e invece quando vengono detti fanno rizzare i capelli a tutti gli esimi giornalisti italiani:
– Gli Stati Uniti hanno fallito su tutta la linea in Medioriente e in generale tutte le loro operazioni militari e diplomatiche hanno avuto esiti catastrofici, questo almeno da quando hanno perso la guerra in Laos e Vietnam. Continuare a seguirli usando come scudo ONU, NATO e altri fantocci è un suicidio.
– Non si può continuare con questa politica degli amici e dei nemici a seconda della convenienza, né si possono continuare a difendere a suon di bombardamenti confini e governi decisi a tavolino in Europa 100 anni fa: oggi i kurdi sono da armare, ieri il “terrorista” Abdullah Ocalan veniva spedito su un’isola deserta, in primis dal governo italiano (D’Alema e Dini). Questa si chiama, alla meglio, schizofrenia.
Ma c’è un ma. In molte discipline si usa la frase agire locale, pensare globale. In politica, per esempio: è stata anche il motto del movimento No-Global, e fu usata dai gruppi che manifestarono durante il G8 di Genova. La sinistra è anche in questa frase; invece troppo spesso la sinistra di governo, o la sedicente sinistra grillina, dice un sacco di cose condivisibili a livello globale, ma fa puntualmente schifo a livello locale. Il partito di Di Battista sta con l’UKIP di Farage. Il partito di Di Battista è legato al motto caro alla destra “aiutiamoli a casa loro”. Il partito di Di Battista non sa come porsi sulla questione della cittadinanza. Il partito di Di Battitsta chiede che l’Europa protegga il Made in Italy con anacronistici dazi.
Di Battista ha ragione da vendere nel post sull’ISIS, checché ne dicano i fan di Renzi e del suo governicchio. Ma per essere credibili talvolta bisogna essere impopolari, saper dire (e fare) cose scomode anche su quello che accade a casa nostra. Certo, è un atteggiamento che non porta voti, questo Grillo e i suoi lo sanno benissimo.
O forse sono io che pretendo troppo, forse in questi tempi di regime e decadenza mi dovrei accontentare di qualche sparuto segnale di dissenso. Mi piacerebbe farlo, davvero. È che mi piacerebbe anche arrivare a 60 anni e poter dire, come Enrico, che sono rimasta fedele ai miei ideali di gioventù…