La Sardegna brucia, dove sono i canadair?

Fomentare ora la polemica “no agli F-35, sì ai canaidair” forse ha senso o forse no. Potevamo fare questo invece di quello, potevamo scambiare quello con 4 di quest’altro qui, hai presente la pubblicità del detersivo? che io te ne do 2 se tu mi dai il tuo fustino, non era meglio? che poi io quel giorno che avete votato la spending review non c’ero e se c’ero dormivo…

Nei fatti in Sardegna ci sono 1500 ettari di terreno in cenere, quattro feriti, di cui uno in condizioni disperate, un uomo di 52 anni che ha cercato di proteggere il suo ovile.

Non ricordo una Sardegna senza incendi.

Non ricordo nemmeno una Sardegna martoriata da temperature così alte da far bruciare da sola la vegetazione, non ricordo più caldo in luglio o in agosto di una qualsiasi regione del sud Italia e forse nemmeno del Settentrione. E infatti gli incendi scoppiavano e scoppiano anche in Puglia, in Sicilia, in Calabria, perfino in Friuli (da quasi un mese). Non può essere il caldo, non può essere un evento naturale con cui purtroppo bisogna convivere.

Ricordo piuttosto incendi scoppiati per vendetta, per denaro, per strappare alla vegetazione selvaggia terre coltivabili. Ricordo soprattutto incendi dolosi, che negli anni hanno devastato la Sardegna: perché un arbusto o una stalla brucia in un attimo, ma poi servono anni perché tutto torni come prima.

Sì, è vero, ci vuole un poderoso lavoro di prevenzione, ci vuole il rispetto della legge e un ancor più profondo rispetto dell’ambiente e del lavoro altrui. Sono atteggiamenti che si costruiscono nel tempo, non si fa dall’oggi al domani e richiamare adesso alla mente quello che non si è fatto e si poteva fare per prevenire gli incendi puzza del solito cambiare tutto per non cambiare niente. Un po’ come avere un cancro ai polmoni e maledire il tabaccaio sotto casa.

Non si può essere in una palese situazione di emergenza e stare senza canadair per sei ore, come denuncia il sindaco di Laconi (Oristano). Non è concepibile che il Paese abbia a disposizione risorse limitate per affrontare le situazioni di emergenza, che siano terremoti, incendi o alluvioni. Non è possibile che si debba far venire un canadair dalla Corsica perché quello di stanza nel nord dell’isola è in manutenzione.

D’altronde se l’oncologo dicesse al suo paziente che ha finito i chemioterapici e non può curarlo e che comunque poteva anche fare a meno di fumare, lo considerereste un buon medico? Affidereste a uno come lui la vostra salute? E allora vi chiedo: affidereste il vostro territorio, i vostri campi, i vostri pascoli, i vostri parchi naturali, le vostre case a questa politica che più e più volte ha dimostrato di non avere né interesse né capacità per fronteggiare le situazioni di emergenza?