Abbiamo appreso qualche giorno fa dai giornali la notizia dell’autopsia sul corpo del magistrato Pietro D’Amico dal cui esito viene fuori che la sua scelta di recarsi in Svizzera, per avere la possibilità di sottoporsi alla pratica, illegale in Italia, del suicidio assistito, è stata basata su un presupposto falso, la diagnosi di un male incurabile e terminale. Il magistrato, lo rivela l’autopsia, non aveva alcun motivo medico per scegliere il suicidio assistito, quindi s’indagherà sulla perizia dei medici, italiani e svizzeri, che gli avevano diagnosticato il male inesistente.
Questa notizia, oltre ad alcune domande di natura medica che non sto qui a proporre perché non ho alcuna conoscenza nel campo, mi ha fatto subito pensare a un altro soggetto che gli “esperti” suggeriscono essere gravemente malato, affetto da patologie incurabili, gravissime, che lo costringono all’immobilità, fisica e mentale. “Esperti” in questo caso non sono i dottori in medicina, ma i membri della classe dirigente politica ed economica che tiene nelle mani il potere decisionale europeo e mondiale. Il malato, non malato, è ovviamente il nostro Paese, ma potrebbe anche essere la Grecia, come la Spagna e il Portogallo. Le patologie diagnosticate sono lo spread e il debito pubblico. E la malattia ci costringe a stare a guardare mentre crescono la disoccupazione e la povertà, aumentano disagio sociale e disperazione.
Un giorno, chissà quanto lontano, altri esperti ci racconteranno quanto è sbagliata questa diagnosi e, forse, anche quali fattori hanno portato gli “esperti” dei nostri giorni a credere e farci credere di essere malati incurabili inducendoci ad accettare passivamente il suicidio assistito, nelle forme in cui essi stessi ce lo somministrano quotidianamente.
Proviamo ad anticipare i tempi.
Lo spread è il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato di due Paesi, per i nostri si fa riferimento a quelli tedeschi. I titoli rendono di più se sono considerati più rischiosi, per cui lo spread in attivo ci dice soltanto che siamo più a rischio della Germania, in pratica la scoperta dell’acqua calda avrebbe potuto destare più scalpore, se quegli stessi “esperti” non avessero avuto il fine di controllare il governo del nostro Paese, mettendolo nelle mani del “fantoccio” Monti.
Tuttavia, il vero nodo della questione è il debito pubblico. Ebbene, questo sconosciuto è semplicemente l’ammontare complessivo dei soldi che l’Italia Paese ha preso in prestito e deve restituire. La domanda importante che dovremmo porci non è come, ma a chi? E la risposta semplice è che non si tratta di una persona precisa, non è una banca, non è un Paese estero, non è l’Europa, si tratta, invece di un insieme di soggetti che li vogliono indietro o, più realisticamente, non vogliono rischiare l’insolvenza del debito.
Gli “esperti” sono pedine dei creditori piazzate ad arte per riscuotere, o probabilmente a garanzia di quell’enorme debito. Le manovre immobilizzanti e devastanti sono finalizzate al mantenimento dello status quo, con l’obiettivo di estorcere il denaro dovuto ai cittadini dei Paesi indebitati, attingendo alle loro case (vedi IMU), alle loro retribuzioni (vedi IVA e cuneo fiscale), alle loro pensioni (vedi esodati ed età pensionabile), ai loro risparmi (vedrai, anzi vedremo come)…
Questa è la guerra del 21esimo secolo, quella per la riscossione del debito, con i governi fantoccio al posto dei cannoni, la cassa integrazione per la croce rossa, la disoccupazione per le trincee…
Spero che non bisognerà aspettare l’autopsia per scoprirlo.