Perché lo Stato sgombera Macao, ma non la ‘ndrangheta?

Paradossi sotto la Madonnina. Dopo essere stati sgomberati dalla Torre Galfa, immobile privato in disuso da 15 anni, il collettivo di artisti Macao da tre giorni aveva restituito alla città un luogo simbolo degli sperperi e dell’inefficienza della classe politica della Prima e della Seconda Repubblica: Palazzo Citterio.

Situato in Via Brera 12, l’immobile fu acquistato nel 1970 per 1 miliardo e 418 milioni di lire dell’epoca dallo Stato italiano. Nelle intenzioni originarie il Palazzo serviva ad ampliare la Pinacoteca di Brera (le cui opere per 3/4 rimangono nei sotterranei e negli anni sono state esposte ai saccheggi di personale ed esterni… figuratevi che una notte beccarono i custodi fregarsi delle statue di gesso).

Un Palazzo stupendo, con un immenso giardino nel retro, rimasto chiuso (e continuerà ad esserlo per chissà quanto) per 42 anni. Dal 1970, infatti, nessuno dei 36 governi che si sono succeduti ha trovato il tempo (e i soldi) per occuparsi della Pinacoteca di Brera e della valorizzazione di Palazzo Citterio. Per la cronaca: l’Accademia, che prima era parte integrante del Polo, è da un anno nella ex-caserma di Via Mascheroni (distante 2,7 km dalla Pinacoteca). A nessuno è venuto in mente, nel progetto della Grande Brera di trovare uno spazio a Palazzo Citterio per gli studenti.

Così come a nessuno è venuto in mente, nel sollecitare sgomberi contro le occupazioni di Macao, di chiedere anche altri sgomberi, ben più necessari: quelli contro la criminalità organizzata di stampo mafioso.

Non si capisce infatti perché contro degli artisti che hanno fatto rivivere un luogo chiuso da decenni lo Stato usi centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa (quando Macao non ha mai opposto resistenza allo sgombero né alla Torre Galfa, né stamattina a Palazzo Citterio), mentre in Via Montello 6, nella palazzina di proprietà della Fondazione Policlinico (quindi sempre dello Stato) occupata da decenni dalla ‘ndrangheta non si sforzi di mandare nemmeno una volante.

Perché contro gli artisti i poliziotti anti-sommossa, mentre contro quello che oramai è diventato un vero e proprio fortino della ‘ndrangheta nessuno ha pensato bene di mandare qualcuno? Sono più pericolosi gli artisti di Macao che organizzano spettacoli per la cittadinanza a Palazzo Citterio dei mafiosi che in via Montello 6 hanno uno dei principali centri dello spaccio e del racket della città?

Se è così, però lo Stato lo dica, chiaro e tondo. Ministro Cancellieri, perché sgombera Macao e non la ‘ndrangheta?