Abbiamo creato lo squilibrio, ci lamentiamo dell’osmosi

Articolo di Valoski (non firmato) inviato tramite il modulo Qualcosa di Sinistra – Dilla tu

“Premessa: Questo articolo contiene delle visioni semplicistiche, lo ammetto preventivamente affinché non venga facilmente etichettato. Io sono il primo colpevole.

In questo paese dove sfortunatamente il microfono è sempre in mano alle persone sbagliate si susseguono inarrestabili parole che ripetere sarebbe assolutamente oltraggioso. Allora io butto la ‘ste due righe di bestemmie mascherate dietro capziose riflessioni.

Pensate veramente di non dovere nulla a queste popolazioni? Vi tenete stretto il vostro benessere come se fosse tutto merito vostro. Lo pensate davvero? Eppure noi abbiamo sfruttato per anni il terzo mondo, siamo arrivati li abbiamo messi a lavorare sulle loro terre per estrarre quello che ci piaceva di più, li abbiamo sottopagati e poi ci siamo portati via i frutti. Diamanti, petrolio, oro. Tutto per i nostri sfacciati suppellettili, per le nostre auto sportive. Dove siamo passati abbiamo lasciato aridità, fame, miseria e qualche inutile e sadico dio che a distanza di anni ancora non riesce a salvare i bambini dall’hiv. Gli stati uniti hanno deportato milioni di autoctoni su navi, che non avevano nulla da invidiare ai treni della deportazione nazisti, per portarli a lavorare nei campi di cotone. Sempre la stessa illuminata democrazia occidentale mandava spie ad uccidere i capi di una delle due fazioni in lotta facendo ricadere la colpa sull’altra fazione in modo da scatenare l’ennesima guerra civile ad appannaggio delle malefiche industrie belliche americane. Nonostante tutti questi crimini non siamo ancora appagati ed ancora la “grande industria petrolifera” di casa nostra devasta la zona del delta del Niger con il petrolio, inquinando il fiume e rendendo impossibile la pesca agli abitanti. Ancora gli americani sganciano bombe chiamate “libertà” su paesi il cui unico crimine è possedere petrolio, distruggono tutto e tutti con le bombe intelligenti e poi appaltano la ricostruzione a ditte del loro paese. Proviamo per sfizio a fare un conto di tutti i soldi che dobbiamo al terzo mondo e restituiamoli, scommettiamo che il flusso migratorio avrà un’improvvisa inversione? Quando vi comprate un diamante guardate dentro a tutte le sue cazzo di facce e ci vedrete uno dei tanti disgraziati annegati nel canale di Sicilia. Smettetela di credere che il solo fatto di essere fuori di prigione basti a considerarvi innocenti.

Guardate in faccia vostro figlio di vent’anni e provate a vederlo scomparire perché se foste nati nell’altra parte quel ragazzo non ci sarebbe probabilmente arrivato a vent’anni e voi forse non sareste vissuti abbastanza da concepirlo…lo diceva anche John “it’s easy if you try”…se fossimo stati davvero tanto civili, come ci piace tanto definirci, allora forse non li avremmo devastati ma avremmo portato loro le nostre conoscenze e li avremmo fatti crescere sani, forti ed in grado di farci concorrenza; ma non è forse più comodo usarli come rifornimento e discarica per il nostro benessere così da prolungarlo? Gli abbiamo segato le gambe (spesso, purtroppo, anche trascendendo la metafora) ed ora ci incazziamo se arrivano zoppi e smaniosi di succhiare anche loro dalla succosa tetta occidentale. Le nostre colpe sono talmente sconfinate che solo scambiarci di posto potrebbe redimerle tutte. Facciamolo, forza! Lasciamo la nostra macchina, il nostro lavoro, le nostre case, le nostre cure mediche e andiamo a vivere li, andiamo ad abitare nell’inferno che abbiamo contribuito a creare.

Vi lamentate del fatto che gli immigrati vengono a portarci via il lavoro? E quando l’abbiamo fatto noi, quando gli abbiamo portato via le materie prime? Quando abbiamo usato la loro terra per combatterci l’un l’altro, sono morte persone nell’epoca colonialista che non sapevano nemmeno da dove provenissero quei soldati che stavano sterminando il loro villaggio. Nemmeno la stronza soddisfazione di sapere dove fosse sulla cartina il paese che gli stava gentilmente offrendo la civilizzazione a colpi di mitra. Allora i crimini non sono tutti uguali, allora ci sono davvero i privilegiati? Come funziona? Voglio che qualcuno mi dica senza giri di parole che la giustizia noi l’applichiamo a nostro vantaggio e che ci sono uomini che hanno meno diritti dei cani. Ditemi chi ci ha dato il diritto di decidere vita/morte di questa gente. Come siamo bravi a condannare in massa i crimini degli altri e la dignità dell’uomo violata…con gli anni siamo diventati sempre più efficienti, con gli anni abbiamo trovato le parole migliori ma solo perché tutto quello non porta più profitto a nessuno, solo per questo lo stiamo condannando…finché la sottomissione dell’Africa porterà profitto meglio stare zitti. A scuola mi descrivevano Hitler come un alieno, un pazzo, un’anomalia…oggi io vedo che non è anomalia ma regola, c’è un piccolo pezzo di lui in ognuno di noi, quel piccolo pezzo di corteccia cerebrale che ancora ghettizza e ammazza un uomo perché ritiene la sua vita di minor importanza rispetto alla propria.

Come diceva Faber… “per quando voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti”

Coinvolti in circoli viziosi di cui, a volte, neppure ci rendiamo conto. Se le cose non vanno (e non solo nel contesto sottolineato dall’articolo, la colpa è anche nostra, non sempre capaci di dare segnali forti a chi detiene il potere.

LIBERTA’ E’ PARTECIPAZIONE, riprendiamoci ciò che ci spetta di diritto, facciamo valere la giustizia, basta deleghe in bianco!

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