Santoro, La7 e Telecom. Solito conflitto d’interessi

Alla fine il matrimonio che, fino a una settimana fa, sembrava certo fra Santoro e La7, è saltato. Il motivo: il solito  conflitto d’interessi che ormai è stato assunto a norma comune in questo paese.

L’emittente che era stata proclamata indipendente e assunta a nuovo polo per un’informazione finalmente libera, si è rivelata anch’essa invischiata nella fitta rete di interessi fra economia, politica e mass media.

Il governo ha infatti avuto vita facile nell’impedire che si stipulasse il contratto a Santoro, nel momento in cui ha minacciato l’azienda proprietaria di La7, ovvero la Telecom, attraverso la stesura di una bozza di manovra economica diffusa pubblicamente.

La manovra prevedeva, infatti, che i proprietari della rete telefonica per la banda larga (cioè Telecom) avrebbero dovuto migliorarla a proprie spese per poi renderla disponibile per le dirette concorrenti e infine dividere gli introiti con la Cassa depositi e prestiti.

Il velato ricatto è passato in secondo piano nelle vicende sul caso Santoro, secondo alcuni poco attinente o per nulla significativo per le sorti del contratto del giornalista con l’emittente di Stella.

Fatto sta che, quasi in contemporanea con l’annuncio di La7 sull’impossibilità di raggiungere un accordo contrattuale con Michele Santoro, è stata modificata la bozza di manovra, levando quegli aspetti del provvedimento che avrebbero arrecato un danno erariale consistente alla multinazionale telefonica.

A quanto pare sembra utopistico poter rivendicare un diritto per un’informazione che sia veramente libera e non corruttibile attraverso la mediazione politica. La rete rimane l’ancora di salvataggio per il cittadino che si vuole informare, e, non a caso, i tentativi per bloccarla ci sono già stati, e sono stati numerosi.

26 commenti su “Santoro, La7 e Telecom. Solito conflitto d’interessi”

  1. Santoro, a mio modesto modo di vedere potrebbe fare il suo programma anche su internet… la sua forza è nel popolo con la mano alzata, quella mano che qualcuno vorrebbe tagliata, e in 15,4 milioni di pubblicità che fino ad ora il suo programma ha depositato nelle casse di una azienda, la Rai, che non riesce a fare più il servizio pubblico invasa e tenuta in ostaggio dai partiti e da lobbie di affaristi.

    • giustissimo cosa aspettiamo a ribellarci a una vergogna del genere e non aspettare altre catacombe da queste signore

  2. Santoro ha dichiarato pubblicamente che era disposto a fare Annozero per la rai a gratis. Il problema vero è che la rai (berlusconi padrone di mediaset) non lo vuole. Il governo salva telecom (con i soldi di noi contribuenti) a patto che non faccia lavorare Santoro. I Padri Costituenti purtroppo non avevano preso in considerazione il conflitto d’interessi e noi per lo meno fino a quando è in circolazione berlusconi non saremo in grado di risolverlo.

  3. peggio per la7. intanto risiamo punto e daccapo. mediasettete crolla in borsa e ,gia da un bel pò di tempo ,nell audience. per ripicca il sistema politico di Arcore fa colare a picco la Rai.il problema è come uscire da questa situazione dove anche la7 rischia di non raggiungere i risultati sperati e Mentana l’ha gia espresso nel suo tg

  4. Berlusconi è un polpo con cento tentacoli.Da quando è al governo non fa che occuparsi del potenziamento di Mediaset.Tramortisce Ski, distrugge la RAI,ricatta la 7.Risultato:pochi sono ancora i telespettatori capaci di sorbirsi quella cloaca di Mediaset !

  5. ma l’idea che possa essere anche colpa di Santoro, che vabbene la libertà editoriale ma sputare nel piatto in cui mangi ancora prima di ottenere il contratto (parecchio remunerativo per lui, fra l’altro) sia davvero troppo, non viene in mente a nessuno?

    Che ci sia conflitto di interessi in Italia siamo d’accordo, ma Santoro non è esattamente un agnellino…

  6. non amo molto santoro ma questa storia ha davvero dell’ncredibile.assomiglia molto ad in ricatto mafioso

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