Se la spallata è affidata a Pontida, non c’è più speranza

 

Tutti gli occhi, in questa domenica, sono puntati verso la provincia bergamasca, nella vallata di Pontida dove si raduna e si alterna sul palco la crème de la crème del partito celodurista. Il motivo: l’incontro, secondo le più rosee previsioni, potrebbe determinare una crisi nella maggioranza di governo e innescare i primi meccanismi che porterebbero ad una sua prematura (benché ormai maturissima) caduta. Stiamo tutti in trepidante attesa di quelle frasi poetiche che riusciranno a elaborare i pensieri di Umberto Bossi, o di un Calderoli, tutti personaggi che sembra incredibile possano ricoprire normali incarichi lavorativi, figuratevi addirittura adempiere al compito di Ministri della Repubblica.

 

Mentre, quindi, assistiamo al deprimente spettacolo di vedere le sorti del nostro paese affidate a gente di cotanto intelletto e caratura morale, definiti di recente un “partito razzista e xenofobo con cui non si può raggiungere alcun accordo” dal presidente di Sinistra, Ecologia e Libertà Nichi Vendola, sul Fatto Quotidiano apprendiamo, in una notizia non da prima pagina, dei tagli inferti alla pubblica istruzione in tre anni da questo governo che è difficile definir tale.

 

I tagli che sono stati fatti negli ultimi tre anni in questo settore coincidono con un totale di 87 mila insegnanti eliminati, 45 mila tecnici che hanno fatto la stessa fine, una decurtazione conseguente delle aule nonostante l’aumento del numero di iscrizioni per un totale di un prevedibile abbassamento clamoroso del livello di qualità e accessibilità all’istruzione nel nostro paese.

 

Stanno quindi distruggendo il nostro presente (se ancora ci fosse bisogno di prove, basti vedere l’articolo pubblicato da L’Economist dal titolo “L’uomo che ha fottuto un intero paese”) con dieci anni di decisioni politico-legislative che niente hanno a che vedere con il bene pubblico e l’interesse dei cittadini, e contemporaneamente annientano il nostro futuro, di cui il settore dell’istruzione rappresenta il massimo caposaldo.

 

Ed è proprio leggendo certe notizie e guardando a quali personaggi abbiamo ormai affidato il nostro paese che mi viene l’impulso di strapparmi i capelli, cercando di capire come mai sia possibile che l’Italia abbia rinunciato al controllo su sé stessa, sulla sua vita e su quello che vorrà diventare.

 

Forse la complessità del sistema che ci troviamo davanti agisce come agente deterrente nei confronti del cittadino, che preferisce delegare ad altri un impegno così gravoso, delicato e di responsabilità credendosi forse non all’altezza del compito. Ma siamo così sicuri di questo? Possibile che la nostra autostima sia così bassa da preferire che la nostra vita non sia decisa da noi stessi, ma da altra gente che ci ha già dimostrato abbondantemente quanto profondo sia il loro disinteresse nei confronti del paese?

 

Penso che sia già in atto un intenso e costante cambiamento dal basso verso una gestione attiva e consapevole delle nostre risorse e della nostra vita. Tuttavia la rivoluzione è ancora complicata e lunga da raggiungere, proprio a causa dell’eccessiva complessità che questa particolare epoca storica ci pone davanti, facendoci sentire in qualche modo inadeguati nel definirne noi stessi le regole.

 

Ma dopo che i fatti ci hanno posto davanti la cruda realtà di un incapacità costante dei ‘padroni’ di comprendere le necessità del popolo e di occuparsi del bene comune, lentamente sta nascendo la consapevolezza che non esiste più un motivo per ritenere che qualcun altro debba occuparsi dei nostri interessi e determinare la nostra qualità di vita, ma che è giunto il momento che il destino di questo paese torni nelle mani dei suoi cittadini.

 

25 commenti su “Se la spallata è affidata a Pontida, non c’è più speranza”

  1. ma che vadano tutti affanculo!!!! ste teste di cazzo fuori dal mondo!!! il problema è che passo dopo passo…dalle valli bergamasche,ignoranti e xenofobe, sono arrivati a Roma ladrona, e da li pare non vogliano andarsene……schiavi della propria strategia……da una parte il nano dimmerda, e dall’altra la sinistra….che stato del cazzo che è l’Italia….

  2. ma figurati! Solo uno spettacolino per il popolo leghista che non brilla certo per intelligenza..altrimenti dopo aver sentito che l unica mossa è spostare qualche ministero li avrebbero presi a randellate.

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