Parlamento “win for life”

 

Giovedì scorso ricevo una mail da parte di un amico che pare una delle solite “catene” più o meno ripetitive… Prima di cestinarla mi incuriosisco e cerco di capire di cosa si parla. L’oggetto riporta la seguente dicitura: “Facciamola girare noi”.

Cos’è??? Si tratta di un qualcosa che forse ai più può apparire come una non-notizia, un fatto che purtroppo è talmente ovvio e scontato che di certo i mass media principali ossia i tg (fatta eccezione per un servizio del satirico Striscia la notizia) non perdono tempo ad analizzare.

Veniamo ai fatti e facciamo qualche passo indietro: giorno martedì 21 settembre, aula di Montecitorio. I deputati dell’Italia dei valori Antonio Borghesi e Silvana Mura presentano un ordine del giorno, esattamente il 9/DOCVIII-N6/5. Di che si tratta? Dove sta la notizia? La notizia è che stiamo parlando di una proposta semplice ma rivoluzionaria nel suo contenuto in quanto va stranamente contro agli interessi degli stessi firmatari e dei loro colleghi parlamentari.

Testualmente questo atto riporta la seguente richiesta: “impegna l’Ufficio di Presidenza e, in particolare, il Collegio dei Questori ad adottare ogni provvedimento necessario al fine di prevedere la soppressione immediata di ogni forma di assegno vitalizio per i deputati in carica e per quelli cessati dal mandato parlamentare e, contestualmente, a chiedere ai deputati di comunicare all’amministrazione della Camera l’ente o l’istituto di previdenza al quale devono essere trasferiti i contributi da loro versati per l’erogazione dell’assegno vitalizio.”

Forse alcuni tra coloro che leggono conoscono benissimo la notizia e quindi mi scuso in anticipo per commentarla a distanza di due mesi. Mi rivolgo quindi a coloro che come me non sapevano niente in proposito.

Volete sapere come è andata la votazione? Facile da intuire. Presenti 525, votanti 520, favorevoli 22 (tutti dell’Italia dei valori), contrari 498 e astenuti 5.

Che dire in merito? Che si è trattato di una semplice mossa propagandistica del partito di Di Pietro come sostengono alcuni esponenti del Pd, o che forse quando si tratta di difendere i propri privilegi non c’è destra, centro o sinistra ma c’è solo il proprio portafoglio e la difesa universale ed unanime dei privilegi?

Al fine di evitare facili prese di posizione o slanci di qualunquismo mi sono andato ad ascoltare e rileggere con attenzione l’intervento di Borghesi e vorrei farvi riflettere su queste parole: “Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno – ce ne sono tre – e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese.”

Beh… che dire?? Proabilmente la maggioranza dei cittadini avrebbe votato a favore. Probabilmente a parole anche molti politici democratici avrebbero detto di essere d’accordo, ma poi alla prova dei fatti “cade l’asino” come si usa dire.

Sappiamo bene che il Partito democratico in questi giorni sta stampando tonnellate di carta per i volantini “porta per porta” e guarda caso su uno dei punti scrive: “Costi della politica” – abbassiamo i costi e riduciamo il numero dei parlamentari.

Ora, se queste menti eccelse volessero essere un pochino più credibili non sarebbe stato il caso di votare a favore della riduzione di 150 milioni di euro l’anno delle uscite destinate ai loro vitalizi? No…. evidentemente non si poteva correre il rischio di essere a favore di un ordine del giorno così masochistico. Bene, e ora noi semplici cittadini, soprattutto noi giovani a cui sono richiesti 40 anni di contributi per percepire chissà a quale età una pensione che sarà senza dubbio molto inferiore all’ultimo stipendio, sapete cosa potremmo fare?

Iniziare una bella campagna informativa per diffondere la lista dei nomi dei “disonorevoli” nostri rappresentanti che forse fra qualche mese tappezzeranno le vie delle città con i loro faccioni chiedendoci di confermarli nel loro prezioso incarico di nominati dalle segreterie dei rispettivi partiti. A questi signori potremmo dire che questa volta hanno sbagliato gioco…. se vogliono ancora partecipare a “win for life” devono solo andare dal tabaccaio e sperare di avere la fortuna di indovinare i numeri vincenti.

P.S. Dimenticavo la lista degli ultimi vincitori del concorso di win for life parlamento 2010:

http://parlamento.openpolis.it/votazione/index/id/33629/sf_highlight/vitalizio