L’articolo del benvenuto

Inizio questa “rubrica”, questo mio “blog nel blog”, con un articolo di introduzione, tanto per testare un po’ la piattaforma e, soprattutto, per togliere un po’ di ruggine dal mio stile di scrittura… Man mano che i caratteri della tastiera scivolano sotto le mie dita, già sento fluire un po’ di vita in queste dita che da mesi, ormai, non scrivono nulla di “creativo”.

Presentazioni personali ne eviterei, qui non voglio certo presentar me stesso, per quanto l’autore sia comunque una parte non dico indispensabile, ma certo alquanto utile per la stesura di un articolo (pur introduttivo che sia), bensì la rubrica di cui queste sconnesse righe rappresentano una versione beta!

Le regole della banalità impongono che io cominci con lo spiegare il motivo per cui proprio tale titolo sia stato scelto dal sottoscritto me medesimo (forma esagerate.. Scusate, devo ritrovare il mio stile!) come nome del contenitore per i miei “articoli” su questo sito.

Non lo farò… Non ancora, almeno.

Parliamo d’altro, non finiamo nella banalità della spiegazione del titolo!

Di che parlare, allora? Dell’autore non si può, si rischia la caduta nel personalismo; del titolo non si può, sarebbe troppo banale… Ma allora cosa rimane da dire, in un articolo introduttivo?

Potrei fare il solito giro di parole sul fatto che ogni nuova esperienza richiederebbe una specie di diario di bordo, un buon quaderno su cui appuntare le sensazioni di un giovane nel mondo dell’attualità, della cultura e della politica, così –rispettando la prassi– ecco il mio diario di viaggio!

Però.. insomma, parliamoci chiaramente, questa cosa del viaggio ce la portiamo dietro da troppo tempo, da sempre! Lo abbiamo visto e sentito in tutte le salse: treni, autostop, on the road… Ci ha un po’ scocciati la metafora del viaggio, in effetti! Vista e rivista, vendutaci come idea a basso costo da una certa industria cultural-popolare ha perso il suo vero valore iniziale, subendo una svalutazione senza fine.

E allora, almeno finché non ci sarà qualche nuovo grande, non necessariamente all’altezza di Conrad, ma almeno di Terzani (così anche da restare nei nostri italici confini), in grado di ri-affrancare tale paragone, sarebbe da proporre al mondo culturale una specie di patto, un secco STOP all’abuso del viaggio come metafora di vita!

Che poi, noi scrittori siamo davvero così ripetitivi e legati agli stereotipi? Lo siam sempre stati?

A quanto pare, almeno un “piccolo poco”, sì!

E così, in nome alla consolidata stereotipia, non ci resta, dunque, che parlare –finalmente– del titolo della rubrica! Lo so, lo so, l’ho presa per le lunghe! XD Così come so che l’XD mi sarà contestato perché non è “da articolo”.. ne parleremo, prima o poi, delle faccine e del loro utilizzo nella lingua scritta!

Terza Pagina è una rubrica, un blog-nel-blog, se preferite, che si propone di analizzare e approfondire l’attualità, la cronaca e le situazioni politiche con particolare attenzione all’aspetto socio-culturale.

Terza Pagina in onore di quella che era la facciata dedicata, nei giornali, agli articoli di cultura, sia intesi come recensioni, sia come elzeviri, sia come romanzi di appendice.. Non credo che questa rubrica includerà uno di questi articoli, a meno che non li si voglia chiamare tutti Elzeviri, giusto per fare un po’ scena!

Spero che i miei “Elzeviri” (mi piace, come termine, mi piace) non assumano il significato moderno del termine, certo è che cercherò di non annoiarvi troppo con le mie analisi.

Di più non potrei parlare, né vorrei dilungarmi eccessivamente, soprattutto in questo primo articolo, non mi resta che augurarvi buona lettura, sperando che la forma e la sostanza dei miei articoli riscontrino il vostro interesse.