Il sonno della #socialdemocrazia genera mostri

 

In Francia è andata bene, anche fin troppo bene, ma non da star tranquilli: i pronostici davano il Fronte Nazionale, in partito di estrema destra guidato da Marine Le Pen, come il favorito nella tornata delle elezioni dipartimentali, testa a testa col partito di centrodestra dell’ex presidente Nicolas Sarkozy, l’UMP.

 

Se il rischio concreto di vedere il Fronte Nazionale primo partito anche alle elezioni dipartimentali, confermando il risultato delle europee, dove si registrò il crollo del Partito Socialista del presidente Hollande e del premier Valls, d’altra parte bisogna notare come il partito di Le Pen sia riuscito a consolidare il proprio elettorato anche a livello locale, dove da sempre trovava terreno difficile.

 

Oramai un francese su quattro vota blu marino e il bipolarismo alla francese che vedeva contrapposti UMP e PS sta giungendo alla fine: se le elezioni presidenziali del 2002 rappresentarono solo una débâcle della sinistra, che si sparpagliò in tanti piccoli partiti non riuscendo a convergere sul nome autorevole di Jospin, oggi pare davvero che le politiche fortemente antieuropeiste e anti-immigrazione di Marine Le Pen abbiano attecchito su una Francia colpita dalla crisi economica e dalla paura del terrorismo.

 

E mentre la destra populista e xenofoba si stava rafforzando, il principale partito della sinistra francese, il Partito Socialista, gestiva con estrema difficoltà la situazione politica e sociale del paese, pur avendo l’incredibile opportunità della maggioranza in entrambi i rami del Parlamento Francese (un’occasione verificatasi per la sinistra solo durante la presidenza Mitterand).

 

Che fine ha fatto la forza riformatrice di Hollande? Che fine ha fatto il presidente che voleva scagliarsi con forza contro i grandi patrimoni francesi? Che fine ha fatto il presidente del ‘Moi, président de la République’?

 

L’esplosione della figura di Hollande, che tanto aveva affascinato anche in Italia, ha deflagrato sia nel Partito Socialista, avviando una parabola liberista molto simile a quella del PD renziano (si è passati dal duo Blaire-Clinton a quello Valls-Renzi, come la rinascita del New Labour in Europa), sia sulla società francese che, spaesata, senza una sinistra forte da votare, o torna a rivolgersi al centrodestra di Sarkozy o all’estremismo di destra di Le Pen: la socialdemocrazia dorme in Europa e, questo sonno, sta generando mostri anche nella civile Francia.