Ma #Berlinguer resta imbattuto

Il 2008 fu una tappa per insediare la ragione stessa della nascita del Pd: dare all’Italia quel grande partito riformista di massa che non aveva mai avuto. Un partito a vocazione maggioritaria, che andasse oltre le colonne d’Ercole dei 12 milioni di voti che la sinistra ha raggiunto nei suoi momenti più alti.”

Così Walter Veltroni nell’intervista ad Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera. Ma a dire il vero il PD di Renzi le famose colonne d’Ercole non le ha superate. E se in termini percentuali è andato oltre il 40%, in termini di voti si è fermato a 11,1 milioni, contro i 12,6 del massimo storico del PD. E sempre in valori assoluti, il partito “a vocazione maggioritaria” ha realizzato il suo massimo storico proprio con Veltroni, che andò poco sopra i 12 milioni di voti. Qui di seguito un raffronto in termini numerici:

Elezioni Politiche 1976: PCI 12.614.650 voti (34,4%), affluenza 93,4% (37.755.083 elettori) – consenso sul totale degli aventi diritto: 32,12% 
Elezioni Europee 1984: PCI 11.714.428 voti (33,33%), affluenza 82,47% (35.141.553 elettori) – consenso sul totale degli aventi diritto: 27,48%

Elezioni Politiche 2008: PD 12.095.306 voti (33,18%), affluenza 78,1% (36.457.254 elettori) – consenso sul totale degli aventi diritto25,91%
Elezioni Europee 2014: PD 11.159.939 voti (40,81%), affluenza 58,69% (27.342.361 elettori) – consenso sul totale degli aventi diritto: 23,95%

Ora, la vittoria di Renzi, la sua attuale forza etc. etc. non sono messi in discussione, perché comunque qui si ragiona in termini sempre percentuali e il 40% è il 40%. Basta essere consapevoli che l’attuale 40% del PD vale molto meno del 34,4% del PCI di Berlinguer. Visto il deserto che ha intorno, politicamente conta molto. Ma se ne facciano una ragione Lor Signori: per ora, a sinistra, Berlinguer resta imbattuto.