Attentato terroristico contro la ricerca a Milano

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Avviso ad animalisti e disinformati. Troll, spammer, apologeti di reati contro lo Stato e diffamatori verranno eliminati a loro stessa tutela.

Per tutto il resto, per chi sa l’inglese, ne parla anche Nature. E se non sapete cosa sia Nature, bhè, a maggior ragione è bene che sull’argomento non vi esprimiate affatto.

P.S.2 A proposito degli animalisti, che ci hanno dato dei fascisti, salvo fare retromarcia, non appena abbiamo minacciato querele, facciamo notare che sono talmente democratici che siamo stati inibiti dal commentare sui loro siti. In ogni caso, riporto la definizione di terrorismo del dizionario della lingua italiana Zingarelli.

Terrorismo: “Modalità di lotta politica basata su atti di violenza indiscriminati (attentati, omicidi, rapimenti, sabotaggi ecc.) contro gli assetti politici e istituzionali esistenti.”

Istituzione: “Insieme degli organismi e delle norme e delle consuetudini fondamentali su cui si basa un’organizzazione politica, e generalmente qualunque comunità o corpo sociale.”

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La misura è colma. Lo era già con la disinformazione pompata a reti ed edicole unificate, spinta e finanziata da varie lobby, tra cui anche quella clericale che ha sede in Vaticano e che trova così tanti e solerti servitori in Parlamento e nelle istituzioni, ma sabato scorso si è passato ogni limite. Cosa è successo è spiegato nella lettera dei ricercatori e degli associati dell’Istituto di Neuroscienze del CNR di Milano:

Sabato 20 aprile, in concomitanza con il corteo nazionale contro la “vivisezione”, cinque membri del gruppo “fermare Green Hill” sono entrati abusivamente nel Dipartimento di biotecnologie mediche e medicina traslazionale dell’Università degli Studi di Milano, sede in cui opera anche la sezione milanese dell’Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche. I cinque attivisti hanno occupato lo stabulario, e dopo che alcuni si sono incatenati alle porte, hanno impedito l’accesso a polizia e personale di ricerca. Con l’intento di impedire lesioni alle persone coinvolte, i docenti universitari responsabili hanno avviato una lunga e laboriosa trattativa che si è conclusa con l’uscita degli attivisti dal dipartimento, in compagnia di un centinaio di topi e di un coniglio. Il danno arrecato, difficile da quantificare ma nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro, va però ben oltre la perdita degli animali illegalmente asportati, in quanto gli animalisti hanno tolto i cartellini a tutte le gabbie, rendendo non più identificabili gli animali e di fatto mandando in fumo il lavoro di anni di ricerca scientifica e i finanziamenti relativi.
Le ricerche riguardano in gran parte malattie del sistema nervoso, per le quali vi è un disperato bisogno di cure, attualmente non disponibili: autismo, malattia di Parkinson, di Alzheimer, Sclerosi Multipla, Sclerosi Laterale Amiotrofica, sindrome di Prader-Willi, dipendenza da nicotina; le nostre ricerche sono finanziate da enti nazionali e internazionali tra cui Telethon, AIRC, NIDA, Fondazione Cariplo, Fondazione Mariani, Fondazione Sclerosi Multipla, Comunità Europea , Ministero della Ricerca, Ministero della Sanità, Regione Lombardia. I finanziamenti sono ottenuti mediante processi di valutazione rigorosa e i risultati sono pubblicati nelle migliori riviste internazionali nel campo.

L’incidente di sabato crea un precedente di inaudita gravità. Gli animalisti si sono arrogati il diritto di bloccare le ricerche approvate dagli uffici competenti del Ministero della ricerca, condotte secondo tutte le norme nazionali e internazionali sul trattamento degli animali da esperimento, finanziate da enti pubblici ma anche da fondazioni ONLUS, queste ultime sostenute dalle donazioni di cittadini generosi interessati alla salute pubblica. Gli stabulari del Dipartimento di biotecnologie mediche e medicina traslazionale rispondono a tutti i requisiti della legislazione europea vigente, e gli animali (topi, ratti e conigli, allevati ai soli scopi della ricerca e incapaci di sopravvivere in ambiente diverso da quello del laboratorio) sono mantenuti con la massima cura.

E’ innegabile che la sperimentazione animale rappresenti un delicato problema etico; la sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questo problema ha portato alla approvazione in anni recenti della legislazione che regola l’uso degli animali nella ricerca, con conseguente enorme miglioramento delle condizioni di stabulazione e con l’eliminazione di sofferenze inutili cui essi potrebbero essere sottoposti. Tuttavia, è altrettanto innegabile che i grandi progressi della medicina e lo sviluppo di terapie, sono stati possibili solamente grazie all’uso di animali da laboratorio, utilizzo che sarà necessario anche per futuri auspicabili sviluppi.

Immaginiamo che i lettori possano comprendere la nostra frustrazione e la nostra delusione per ciò che è successo. Le persone responsabili per gli eventi di sabato hanno oltraggiato non solo la comunità scientifica ma tutta la comunità che sostiene e crede nella ricerca al servizio della salute dell’ uomo. A questa comunità e a tutta l’opinione pubblica noi chiediamo di prendere una chiara posizione, di modo che i responsabili siano chiamati a rispondere all’autorità giudiziaria , alle agenzie, ai singoli cittadini e alle famiglie dei pazienti che finanziano le nostre ricerche.

Speriamo inoltre che quanto è successo possa contribuire a chiarire la differenza tra “vivisezione” e ricerca di base volta alla scoperta di terapie per malattie ancora incurabili e gravemente invalidanti che affliggono la nostra società.

In tutto questo il Comune di Milano e l’amministrazione Pisapia non hanno ritenuto di pubblicare alcun comunicato di solidarietà ai ricercatori e all’Università degli Studi di Milano. Ma di questo (e del regolamento sulla sperimentazione, che non gli compete) parleremo più approfonditamente domani.

E dire che in genere sono così prolissi a condannare la violenza, le occupazioni e le devastazioni, quando a farle sono gli studenti e non le lobby animaliste, che garantiscono voti.